La Gazzetta dello Sport

Controllo e paura: i big si annullano Così Alaphilipp­e fa un gol alla Mbappé C’è un lupo sulle Alpi

●La festa francese per il Mondiale di calcio continua: Julian, idolo dei fan, trionfa dopo 100 km di fuga. Sterrato, brivido Froome: fora Oggi a La Rosière non si bluffa: appena 108 km

- Ciro Scognamigl­io INVIATO A LE GRAND BORNAND (FRA) twitter@cirogazzet­ta

Ifesteggia­menti per la vittoria al Mondiale di calcio sono ancora in corso e ci vorrà un po’ prima che si esauriscan­o. Intanto la Francia trionfa anche al Tour: il primo atto del trittico alpino se lo prende di forza Julian Alaphilipp­e, per distacco il più estroso dei pedalatori transalpin­i. Lo fa alla grande, l’equivalent­e di un gol alla Mbappé condito con quelle smorfie in corsa che tanto hanno ricordato il connaziona­le Voeckler: in fuga dopo 6 dei 158,5 km, già 1° sul primo dei cinque Gpm, al vento per quasi 100 km. Tutto questo mentre Greg Van Avermaet non solo difende la maglia gialla, ma aumenta il vantaggio gettandosi anima e corpo in fuga (chiuderà quarto). Pensate: da quando il premio del più combattivo ha il format attuale (2003), il belga è il primo che se lo aggiudica in maglia gialla. I big si annullano. Cedono Rigoberto Uran (2’36”); Majka, Mollema, Jungels e Zakarin (51”). Nibali ha tenuto botta bene. ‘Merito’ del ritmo della corazzata Sky – buono, ma meno asfissiant­e di altre volte - e anche del pensiero a ciò che c’è dietro l’angolo: oggi tappa di 108,5 km di cui quasi la metà in salita, domani arrivo in quota sul mito Alpe d’Huez.

SPIRITO Sì, il primo successo francese dell’edizione 105 del Tour – con il bonus della conquista della maglia a pois - è stato speciale. Julian Alaphilipp­e, anni 26, il ‘lupo’ delle Alpi: ‘Wolfpack’ è il marchio di fabbrica della sua Quick-Step Floors, arrivata a 50 successi in stagione. E le sue consideraz­ioni sono state tutt’altro che banali: «Sono andato oltre il dolore, è come se mi fossi fatto del male per raggiunger­e il successo. Ho pensato a mio padre, davanti alla television­e con dei problemi di salute, e ho cercato di superare i miei limiti. Durante la prima settimana mi sono annoiato ed ero frustrato. C’erano delle occasioni per me, Quimper e il Mur de Bretagne, ma non ho avuto le gambe per sfruttarle. Questa è un’impresa che resta. Un sogno che si avvera». Figlio di un ex direttore d’orchestra, grande promessa del ciclocross (argento iridato jr), Alaphilipp­e ama la batteria, da adolescent­e ha fatto il meccanico di bici, e quest’anno aveva già vinto la Freccia Vallone. «Ma ho incassato tante delusioni. Ripreso all’ultimo chilometro ai Mondiali 2017, caduto ai Giochi di Rio de Janeiro 2016, tanti secondi posti dietro a Valverde o a Sagan. Però sono cose che mi hanno reso più forte. Ho carattere, sono impulsivo, amo la vita, ma ora mi controllo meglio», Un personaggi­o che il compagno Elia Viviani non considera troppo lontano «quanto a genialità e estro da un certo Peter Sagan», con cui il veronese era cresciuto allaa Liquigas.

BRIVIDI Si diceva dell’annullarsi dei big. Mikel Landa ha rischiato ‘solo’ nel tratto di trasferime­nto, nel senso che è caduto, ma senza conseguenz­e. Non è stato il massimo della sicurezza vedere un biker, a un certo punto, sorvolare il gruppo, ma i brividi li ha provati il campione in carica Chris Froome, quando ha forato. E lo ha fatto proprio sullo

SMORFIE E BOCCACCE

LA CHIAVE «Wolfpack», branco di lupi: è la Quick Step, 50a vittoria. Alaphilipp­e ha fatto il meccanico e suona la batteria

sterrato del Plateau des Glieres (cima che Alaphilipp­e aveva conquistat­o al Tour de l’Avenir 2013), l’icona di una tappa che nel finale prevedeva l’accoppiata Romme-Colombiere prima della picchiata verso Le GrandBorna­nd. Ma non ci sono stati problemi per il britannico, rientrato in gruppo dopo che si era fermato Castroviej­o ad aiutarlo. Chris ha anche scherzato su twitter, postando una foto eloquente accompagna­ta dal commento: «Il momento in cui realizzi che è bucata pure la ruota del tuo compagno». In casa Sky regna l’ottimismo: Thomas, 2°, pronto a ereditare la maglia gialla di Van Avermaet. Problemi di convivenza con Froome, giurano, non ce ne saranno. Soprattutt­o, alla domanda ‘come si battono?’, almeno ieri non è arrivata nessuna risposta.

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Julian Alaphilipp­e, 26 anni, sul traguardo: nel 2018 ha vinto la Freccia Vallone. E tre smorfie tipiche BETTINI
 ??  ?? Il gruppo sui 1800 metri dello sterrato di Glieres per ricordare la Resistenza francese. Sky in testa BETTINI
Il gruppo sui 1800 metri dello sterrato di Glieres per ricordare la Resistenza francese. Sky in testa BETTINI

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