La Gazzetta dello Sport

Nibali: «Ciclismo come F.1 E lo spettacolo ne soffre»

●Il siciliano: «Differenze solo se hai un problema o dormi male Tappe corte ok. Con 10 milioni in più, la Bahrain al pari di Sky»

- Ciro Scognamigl­io INVIATO A LE GRAND-BORNAND twitter@cirogazzet­ta

«Scattare era impossibil­e. Non c’era spazio per azioni. Sulle prime salite c’era vento in faccia. E dopo, Sky ha fatto un ritmo elevato. Come si fa contro di loro? Eh, sono forti». L’analisi di Vincenzo Nibali, risalito al 9° posto della generale ma con distacchi invariati tra i big, è chiara. «Grande andatura, specie con Kwiatkowsk­i e Castroviej­o su ogni salita. Attaccare da troppo lontano… non ha quasi senso. Ci consumiamo noi, e loro no. Quanto alla discesa della Colombiere nel finale, era molto veloce, non si facevano grandi differenze», continua il 33enne siciliano della Bahrain-Merida, che su questo traguardo, nel 2009, ricevette una stretta di mano per la condotta di gara da un certo… Armstrong. «Cosa mi aspetto dalle prossime tappe di montagna? Bisognerà vedere come si muoveranno le squadre più forti, come la Movistar. Magari faranno qualcosa. I loro tre leader erano davanti. Da parte mia… Non lo so, vediamo».

ANALISI Dopo la doccia lo Squalo ha fatto delle riflession­i piuttosto interessan­ti, stimolato su una tappa priva di attacchi tra i big, condiziona­ta dall’andatura impressa da Sky. «Lo so. Da casa sembra noioso. Ma se si va così forte… purtroppo questo è il ciclismo moderno. Sono, siamo tutti più o meno sullo stesso livello. Ne soffre lo spettacolo. Ognuno cura con grande attenzione la metodica della preparazio­ne. Si fa differenza se qualcuno sbaglia l’avviciname­nto, o se ha un problema in corsa, non recuperi bene o dormi male. Magari più passano i giorni

più potrebbe essere diverso perché le fatiche si accumulano. E’ un ciclismo simile alla Formula 1, dove la differenza tra le macchine migliori si gioca su pochi centesimi e le differenze si fanno per guasti o incidenti. Proporre una tappa corta può essere più interessan­te (domani solo 108,5 km, ndr), invece di una da 200 in cui si aspetta l’ultima salita». Poi, un riferiment­o specifico a Sky: «Non è una novità.

Hanno il budget più alto, prendono i migliori. Se il Bahrain avesse dieci milioni di euro in più, allora potrebbe pensare di fare la stessa cosa. Forse mettere un tetto alle spese potrebbe servire. Non è una polemica, ma un ragionamen­to».

TEAM In casa Bahrain-Merida, detto che lo sloveno Kristijan Koren è riuscito a concludere la tappa nonostante il dolore al

piede sinistro, va registrato il terzo secondo posto di tappa in questo Tour dopo i due di Colbrelli: Jon Izagirre è arrivato a 1’34” da Alaphilipp­e. La sua presenza avrebbe potuto fungere da eventuale punto d’appoggio per Nibali. Ma una volta che il francese era involato verso il successo, non sarebbe stato meglio fermarlo e farlo stare vicino al capitano? «Succederà di mettere ancora qualcuno in fuga nei prossimi giorni, se ci riusciamo – risponde il d.s. Paolo Slongo -. Doppia funzione: giocarsi la tappa, o essere d’appoggio per Nibali se la corsa si mette in una certa maniera. No, fermarlo non sarebbe stata una buona idea, Vincenzo aveva già compagni vicino (l’ultimo a staccarsi è stato Pozzovivo, ndr). Magari domani (oggi, ndr) Jon sta più tranquillo e lavorano di più Pellizotti o Gorka Izagirre. La squadra è bilanciata bene».

 ??  ?? Vincenzo Nibali, 33 anni, in salita. Alla sua sinistra, in maglia azzurra, lo spagnolo Alejandro Valverde, 3° nella generale Nell’altra foto: Chris Froome, 33 anni, aiutato da Jonathan Castroviej­o nel sostituire la ruota posteriore dopo la foratura sullo sterrato di Plateau des Glieres API DUE RIVALI
Vincenzo Nibali, 33 anni, in salita. Alla sua sinistra, in maglia azzurra, lo spagnolo Alejandro Valverde, 3° nella generale Nell’altra foto: Chris Froome, 33 anni, aiutato da Jonathan Castroviej­o nel sostituire la ruota posteriore dopo la foratura sullo sterrato di Plateau des Glieres API DUE RIVALI
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