Ahia Radja: fuori 10 giorni Spalletti: «Noi ambiziosi»
●Distrazione al retto femorale per Nainggolan: salterà tre amichevoli Il tecnico: «La Juve? La storia dell’Inter ci spinge: non temiamo nessuno»
Cade la prima tegola stagionale sull’Inter: Radja Nainggolan deve già fermarsi ai box. Il centrocampista belga era uscito dopo 24’ mercoledì a Sion per un affaticamento muscolare alla coscia sinistra e gli esami strumentali di ieri non hanno dato un risultato così confortante. L’ex Roma, come scritto in via ufficiale dall’Inter, ha una distrazione al retto femorale. K.o. anche Yann Karamoh, che in Svizzera era scivolato lungo la linea di fondo facendo fare al ginocchio destro un movimento innaturale: in questo caso gli esami dall’Humanitas di Rozzano hanno trovato una lieve distorsione. «In entrambi i casi – aggiunge il comunicato del club nerazzurro – le condizioni saranno valutate nei prossimi giorni». Radja e l’attaccante francese, ieri al lavoro in piscina, salteranno sicuramente le due amichevoli più ravvicinate (oggi contro lo Zenit San Pietroburgo a Pisa e martedì contro lo Sheffield United in Inghilterra), ma per Yann pare comunque più facile il ritorno contro il Chelsea di Maurizio Sarri, a Nizza il 28 luglio, nel primo match della International Champions Cup.
NO RISCHI L’infortunio di Radja non preoccupa troppo Luciano Spalletti: il tecnico toscano sa che cosa Nainggolan gli può dare, sa come si muove, e non ha bisogno di «testarlo». Tuttavia, uno stop di almeno dieci giorni non è comunque roba semplice. Di certo a questo punto l’Inter non vorrà rischiare nulla: se per guarire e tornare al pieno della forma serviranno giorni in più di allenamento ad Appiano, Radja non verrà certamente rischiato a Nizza. Troppo importante il suo ruolo nello scacchiere nerazzurro, come si è visto già nelle prime due amichevoli svizzere con Lugano e Sion: nel primo match il 30enne trequartista belga ha giocato senza forzare ed è stato comunque uno dei migliori; nel secondo ha dato un’accelerata all’Inter nei primi 20 minuti e la sua uscita ha spento la squadra, imballata dagli allenamenti.
IL TECNICO E di Inter ha parlato ieri proprio Luciano Spalletti, intervistato da RaiSport: «Noi gli anti-Juve? Ci sono ancora tanti punti che ci dividono dalle prime della classe. Li abbiamo dimezzati l’anno scorso e ora vogliamo dare seguito al nostro lavoro. Siamo più completi, abbiamo messo in rosa tanti uomini esperti, ma visti gli impegni di quest’anno siamo in una fase di avanzamento buono: dobbiamo ancora fare qualcosa. La Champions ci toglierà tante energie, la Juve resta la squadra da battere per tutti, la Roma arriva da stagioni con tanti punti. Noi siamo ambiziosi, la storia dell’Inter ci spinge a non avere timore di nessuno, però la strada è dura». Uno sguardo anche alla difesa a 3 e arriva la conferma di ciò che è stato detto nelle ultime settimane: «Miranda sembrava che volesse andare via, poi il club è stato bravo a prendere De Vrij. Ma ci metto anche Ranocchia, uno che può essere usato quando si deve vincere. Lavoreremo sulla difesa a 4 e su quella a 3». E poi: «Icardi e Perisic sono due punti fermi: la nostra squadra è diventata più tosta grazie a giocatori del loro livello. Loro due devono rimanere qui».