La Gazzetta dello Sport

«Hanno lanciato un fumogeno in gruppo»

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● (ci. sco.) «Mai vista una cosa del genere. Un fumogeno giallo è entrato in mezzo al gruppo tra i 25 e i 20 chilometri al traguardo. Basta con queste cose, bisogna fare qualcosa…». La testimonia­nza è di Sonny Colbreli, 28enne bresciano della Bahrain-Merida. Ieri si è piazzato nono: avrebbe dedicato una eventuale vittoria a capitan Vincenzo Nibali, costretto al ritiro. E le sue parole assumono particolar­e significat­o proprio dopo quanto accaduto allo Squalo sull’Alpe d’Huez, in una situazione fuori controllo anche a causa dei fumogeni. «Stavamo andando a 60 all’ora – spiega Colbrelli -. Non ho realizzato subito quanto stesse accadendo. Il fumogeno ha BETTINI toccato la ruota di un corridore davanti a me, poi è rimbalzato a terra e ho inchiodato. Ho rischiato di cadere io e chi mi stava dietro, ero nelle prime trenta-quaranta posizioni del gruppo. I fumogeni sono un pericolo, vanno banditi. Noi già rischiamo tanto, ma questa è una cosa che va oltre. Così è troppo».

Due giorni fa, Sagan aveva annunciato a sorpresa su facebook la separazion­e con la moglie Katarina: a ottobre scorso erano diventati genitori di Marlon. «Ho sofferto, sì – ammette –. Bisogna andare avanti». Infine, una consideraz­ione sul tema della sicurezza dopo quanto successo a Nibali: che cosa si può fare? «Non lo so. Forse ci vorrebbero più transenne. Ma non è semplice controllar­e tutta quella gente. Fanno tantissimi chilometri per venirci a vedere, sono eccitati, vogliono avvicinars­i, sperano di toccarci. Non corriamo in uno stadio o in velodromo...».

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