La Gazzetta dello Sport

Vettel in pole «I German tifosi sono speciali»

●Mercedes spaventata dalla velocità della Ferrari. Arrivabene: «Dedicata a Sergio»

- Luigi Perna INVIATO A HOCKENHEIM (GER)

La Ferrari ha messo le ali e Sebastian Vettel vola sull’onda delle bandiere rosse che sventolano nel feudo della rivale Mercedes. Un boato lo accompagna quando taglia il traguardo nel giro della pole position, bello come il capolavoro di un grande artista e così rapido da demolire di oltre 2” il record di Michael Schumacher a Hockenheim, che resisteva dal 2004. Non c’è industria, marchio o spirito nazionalis­tico che tenga, di fronte agli idoli dello sport. E i tifosi tedeschi sulle tribune sono tutti per Seb, come in passato lo erano per Schumi e per la Ferrari, anche se si corre in Germania e la Stella a tre punte è un monumento.

IN CASA L’ultima volta che la scuderia di Maranello aveva centrato la pole qui era il 2012 e al volante c’era Fernando Alonso, che poi vinse la gara e contese il titolo proprio a Vettel sulla Red Bull fino al termine della stagione. Ma allora la rossa e il suo pilota rappresent­avano il nemico. Mentre per gli 80mila attesi oggi nel BadenWürtt­enberg è il contrario, visto che Vettel è il messia nato a cresciuto ad appena 50 chilometri di distanza, nella cittadina di Heppenheim. «Resterà uno dei momenti più belli della mia carriera, fra le migliori pole position che abbia fatto — confessa Seb, che con ieri ne ha realizzate 57 —. Ho capito subito di avere tra le mani la macchina giusta. Sono felice che sia arrivata su una pista con la quale ho un rapporto strano, visto che sono andato vicino a vincere tante volte senza mai riuscirci».

CHE GIRO Per Vettel, appena sceso dalla macchina, c’è stato l’abbraccio di papà Norbert. Mentre il pubblico dagli spalti continuava a incitarlo. «Ho visto migliaia di bandiere e sentito le urla della gente. L’atmosfera creata dai “German Tifosi” (dice proprio così; n.d.r.) è stata speciale». Ci ha provato Valtteri Bottas, il finlandese volante del Mercedes, a rovinare il sabato del villaggio di Seb. Nell’ultimo giro è balzato davanti a tutti (1’11”416), ma pochi attimi dopo il ferrarista l’ha scavalcato di nuovo (1’11”212). Mentre Lewis Hamilton ha avuto un problema idraulico in Q1 terminando le sue qualifiche con un salto sul cordolo alla prima curva. Un risultato Ferrari che il team principal Maurizio Arrivabene ha dedicato a Sergio Marchionne: «La pole c’è e questa è una certezza. La dedichiamo a lui e gli siamo vicini».

OCCASIONE Oggi Vettel ha un’occasione d’oro per allungare nel Mondiale e piazzare un colpo mortale al rivale inglese, costretto a rimontare dal 14° posto. « Mi sveglierò con la fiducia di avere una vettura competitiv­a e di poter lottare per la vittoria — continua Seb, che quest’anno ha conquistat­o una gara più Hamilton (4-3) e ha 8 punti di vantaggio —. Ho visto chiarament­e cosa è successo a Lewis e mi dispiace per lui, perché un problema tecnico può capitare a tutti. Ma io devo pensare solo a me stesso e spingere al massimo senza fare calcoli. Siamo in un momento del campionato in cui bisogna guadagnare più punti possibile e ci aiuta il fatto di avere un’auto veloce con la quale posso puntare sempre alla vittoria. Più avanti capiremo dove siamo e faremo i nostri ragionamen­ti».

KIMI SBAGLIA Peccato per il solito Kimi Raikkonen, 3° a 335 millesimi da Vettel, un distacco enorme su una pista da un 1’11”. È vero che, rispetto a Seb, il finlandese dispone ancora del motore meno evoluto, avendo dovuto sostituire la power unit in Spagna quando la specifica 2 non era ancora disponibil­e. Ma, con questa Ferrari in versione missile, avrebbe potuto centrare la prima fila e «sbarrare» oggi la strada a Bottas. «Mi sono intraversa­to alla curva 12 nel primo giro del Q3 e perciò nel secondo sono stato cauto. Potevo fare di più — ammette Raikkonen, che partirà con al fianco la Red Bull di Max Verstappen —. In ogni caso, io e Seb correremo da squadra».

MISSILI Il cuore Ferrari ieri ha fatto la differenza. Se ne sono accorti anche quelli della Mercedes, spaventati dalle velocità sul dritto delle vetture di Maranello. A sentire Hamilton, le rosse riuscivano a guadagnare 3 decimi solo grazie alla power unit. Il team principal Toto Wolff ha parlato addirittur­a di mezzo secondo, per poi dribblare i sospetti sulla legalità della rossa, che sono tornati ad affacciars­i nelle domande dei giornalist­i. In realtà, dopo le polemiche di inizio stagione sul presunto «boost» di potenza che la SF71H ricaverebb­e dal motore elettrico, la Federazion­e ha intensific­ato i controlli senza riscontrar­e violazioni.

CUORE Dal Canada, con l’evoluzione 2 del motore, la Ferrari ha trovato qualcosa in più in termini di cavalli ed efficienza, vincendo a Montreal e a Silverston­e, circuiti favorevoli agli avversari. E ora la Mercedes per la prima volta insegue: non era mai capitato nei quattro anni dei motori ibridi. Lo dimostrano le cinque pole ottenute finora da Vettel, una in più di Hamilton. Era dai tempi dei Mondiali di Schumi che la rossa non primeggiav­a così sul giro secco in qualifica. Per chi crede ai ricorsi storici…

LA GIOIA

«Ho capito subito di avere la macchina giusta. Questa è tra le mie pole più belle»

«Lewis? Mi spiace per lui, ma penserò solo a me stesso, senza fare calcoli»

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