Scaroni presidente Leonardo sarà il d.t. E 150 milioni in arrivo
●In carica il nuovo Cda. Per l’ex rossonero si attende solo l’ufficialità. Fassone rimosso, Mirabelli domani risolve ●Oltre a Scaroni, il Cda è formato da altri 7 membri. Cerchione era già osservatore
Un «sabato mattina tempestoso». Le prime parole da neo presidente rossonero di Paolo Scaroni sembrano perfette per riassumere l’atto conclusivo del nuovo ribaltone societario, ma in realtà Scaroni ha dipinto in faccia un sorriso largo così: «Mi riferivo solo al meteo, eh... Per me questa nomina è un grande onore, perché sono un tifoso milanista». Erano da poco passate le dieci di ieri quando il Milan ha ufficializzato il nuovo corso, buttandosi alle spalle la gestione cinese. L’assemblea dei soci ha approvato le delibere proposte da Elliott, e cioè: la costituzione di un nuovo Consiglio di amministrazione, la carica di presidente del Cda affidata a Scaroni e la rimozione di Marco Fassone dal ruolo di amministratore delegato. Un allontanamento avvenuto con modalità piuttosto drastiche, dopo un tentativo di separazione consensuale evidentemente non andato a buon fine. Il tutto nel corso di una giornata in cui oltre a concludere l’operato del vecchio management, il nuovo Milan si è occupato del nuovo: Leonardo infatti sarà il nuovo direttore tecnico, manca soltanto l’ufficialità.
FIDUCIA Ma andiamo con ordine. E’ stato sufficiente un intervento di pochi minuti alla rappresentante di Rossoneri Sport Investment Lux – ovvero di Elliott, subentrato al comando della controllante rossonera – per presentare le delibere più delicate. Ovvero la revoca del mandato «per giusta causa» dei quattro membri cinesi del Cda – fra cui il presidente Li Yonghong e il direttore esecutivo David Han –, rei di non aver preso parte al Consiglio chiamato nei giorni scorsi a convocare l’assemblea di ieri. In più pesano le «recenti iniziative assunte e le dichiarazioni pubbliche rilasciate da Li Yonghong che ledono l’immagine e la stabilità della società». Poi è stata la volta di Fassone, per il quale sono stati rilevati due motivi di «compromissione del rapporto fiduciario e pertanto di giusta causa di revoca». Il primo: «Le modalità con cui l’a.d. ha gestito, comunicato e modificato i contratti regolanti i propri rapporti con la società». Il secondo: «Le responsabilità dell’a.d. nella predisposizione dei piani e dei documenti previsionali rispetto alla struttura concernente il mercato cinese». Conclusione: «Sono in corso ulteriori approfondimenti» sulla base dei quali «si riserva ogni ulteriore valutazione circa la tutela dei diritti e interessi legittimi propri e della società». Il secondo punto è chiaro: vengono tirate in ballo le proiezioni eccessive sui proventi commerciali cinesi. Il primo riguarderebbe invece un rinnovo contrattuale (fino al 2021) effettuato da Fassone in tempi recenti con cospicuo adeguamento di stipendio. In parole povere: Elliott non intende riconoscere all’a.d. una buonuscita legata al nuovo status
Due su otto. Soltanto Paolo Scaroni e Marco Patuano hanno mantenuto il loro posto nel Consiglio d’amministrazione del Milan: fuori i cinesi Li Yonghong, David Han Li, Bo Lu e Renshuo Xu, ma anche l’ormai ex a.d. Marco Fassone e l’avvocato Roberto Cappelli. Ecco i profili dei 7 membri del nuovo Cda che accompagneranno Scaroni. contrattuale di Fassone, ottenuto appunto «con modalità» che hanno compromesso «il rapporto fiduciario». Facile prevedere che la faccenda avrà strascichi legali, così come sta già avvenendo per Mister Li. L’ex presidente, assistito da una decina di giorni dallo studio legale anglo-americano Eversheds Sutherland, ha avviato un contenzioso con Elliott il cui scopo appare evidente: provare a farsi liquidare in qualche modo dal fondo di Singer.
SOSTEGNO Una battaglia legale che si preannuncia lunga, ma che comunque finisce in secondo piano rispetto a un’attualità in cui si parla di un nuovo Cda, in carica fino a giugno 2020 (oltre a Scaroni è rimasto Marco Patuano, i nuovi consiglieri sono Franck Tuil, Giorgio Furlani, Stefano Cocirio, Alfredo Craca, Salvatore Cerchione e Gianluca D’Avanzo) e di una nuova proprietà disposta a investire nei prossimi mesi fra i 100 e i 150 milioni, di cui 50 MARCO PATUANO
54 anni, tra il 2011 e il 2016 è stato amministratore delegato di Telecom Italia e, al momento, cura la holding finanziaria Edizione Srl della famiglia Benetton. È nel Cda rossonero dal 14 aprile 2017.
FRANCK TUIL
Portfolio Manager a Londra del fondo Elliott, si è occupato di acquisizioni e fusioni nel settore telecomunicazioni per Morgan Stanley. Risponde direttamente a Gordon Singer. Attivissimo subito, come riporta un comunicato diffuso dopo il primo Cda del nuovo corso: «Il Consiglio si riunirà a breve per riesaminare un nuovo business plan per il club, che presenti un chiaro percorso per riconquistare lo status da Champions League. Il Consiglio esaminerà anche un nuovo budget per il club. L’obiettivo finale è quello di rafforzare la competitività della squadra, in conformità alle norme Uefa sul Fair Play Finanziario. Elliott ha già espresso il suo forte sostegno al club, con un aumento di capitale previsto di 50 milioni di euro». E sono arrivate anche le nella vicenda dei bond argentini.
GIORGIO FURLANI Referente, e un altro portfolio manager, del fondo Elliott: ha curato la vendita del Milan da Berlusconi al gruppo cinese Rossoneri Sport Investment Lux, la cordata guidata da Li.
SALVATORE CERCHIONE
Già nel Cda eletto lo scorso aprile, ma come osservatore, è manager del fondo di investimenti Blue Skye, partner di El-