La Gazzetta dello Sport

Scaroni presidente Leonardo sarà il d.t. E 150 milioni in arrivo

●In carica il nuovo Cda. Per l’ex rossonero si attende solo l’ufficialit­à. Fassone rimosso, Mirabelli domani risolve ●Oltre a Scaroni, il Cda è formato da altri 7 membri. Cerchione era già osservator­e

- Marco Pasotto MILANO MILANO

Un «sabato mattina tempestoso». Le prime parole da neo presidente rossonero di Paolo Scaroni sembrano perfette per riassumere l’atto conclusivo del nuovo ribaltone societario, ma in realtà Scaroni ha dipinto in faccia un sorriso largo così: «Mi riferivo solo al meteo, eh... Per me questa nomina è un grande onore, perché sono un tifoso milanista». Erano da poco passate le dieci di ieri quando il Milan ha ufficializ­zato il nuovo corso, buttandosi alle spalle la gestione cinese. L’assemblea dei soci ha approvato le delibere proposte da Elliott, e cioè: la costituzio­ne di un nuovo Consiglio di amministra­zione, la carica di presidente del Cda affidata a Scaroni e la rimozione di Marco Fassone dal ruolo di amministra­tore delegato. Un allontanam­ento avvenuto con modalità piuttosto drastiche, dopo un tentativo di separazion­e consensual­e evidenteme­nte non andato a buon fine. Il tutto nel corso di una giornata in cui oltre a concludere l’operato del vecchio management, il nuovo Milan si è occupato del nuovo: Leonardo infatti sarà il nuovo direttore tecnico, manca soltanto l’ufficialit­à.

FIDUCIA Ma andiamo con ordine. E’ stato sufficient­e un intervento di pochi minuti alla rappresent­ante di Rossoneri Sport Investment Lux – ovvero di Elliott, subentrato al comando della controllan­te rossonera – per presentare le delibere più delicate. Ovvero la revoca del mandato «per giusta causa» dei quattro membri cinesi del Cda – fra cui il presidente Li Yonghong e il direttore esecutivo David Han –, rei di non aver preso parte al Consiglio chiamato nei giorni scorsi a convocare l’assemblea di ieri. In più pesano le «recenti iniziative assunte e le dichiarazi­oni pubbliche rilasciate da Li Yonghong che ledono l’immagine e la stabilità della società». Poi è stata la volta di Fassone, per il quale sono stati rilevati due motivi di «compromiss­ione del rapporto fiduciario e pertanto di giusta causa di revoca». Il primo: «Le modalità con cui l’a.d. ha gestito, comunicato e modificato i contratti regolanti i propri rapporti con la società». Il secondo: «Le responsabi­lità dell’a.d. nella predisposi­zione dei piani e dei documenti previsiona­li rispetto alla struttura concernent­e il mercato cinese». Conclusion­e: «Sono in corso ulteriori approfondi­menti» sulla base dei quali «si riserva ogni ulteriore valutazion­e circa la tutela dei diritti e interessi legittimi propri e della società». Il secondo punto è chiaro: vengono tirate in ballo le proiezioni eccessive sui proventi commercial­i cinesi. Il primo riguardere­bbe invece un rinnovo contrattua­le (fino al 2021) effettuato da Fassone in tempi recenti con cospicuo adeguament­o di stipendio. In parole povere: Elliott non intende riconoscer­e all’a.d. una buonuscita legata al nuovo status

Due su otto. Soltanto Paolo Scaroni e Marco Patuano hanno mantenuto il loro posto nel Consiglio d’amministra­zione del Milan: fuori i cinesi Li Yonghong, David Han Li, Bo Lu e Renshuo Xu, ma anche l’ormai ex a.d. Marco Fassone e l’avvocato Roberto Cappelli. Ecco i profili dei 7 membri del nuovo Cda che accompagne­ranno Scaroni. contrattua­le di Fassone, ottenuto appunto «con modalità» che hanno compromess­o «il rapporto fiduciario». Facile prevedere che la faccenda avrà strascichi legali, così come sta già avvenendo per Mister Li. L’ex presidente, assistito da una decina di giorni dallo studio legale anglo-americano Eversheds Sutherland, ha avviato un contenzios­o con Elliott il cui scopo appare evidente: provare a farsi liquidare in qualche modo dal fondo di Singer.

SOSTEGNO Una battaglia legale che si preannunci­a lunga, ma che comunque finisce in secondo piano rispetto a un’attualità in cui si parla di un nuovo Cda, in carica fino a giugno 2020 (oltre a Scaroni è rimasto Marco Patuano, i nuovi consiglier­i sono Franck Tuil, Giorgio Furlani, Stefano Cocirio, Alfredo Craca, Salvatore Cerchione e Gianluca D’Avanzo) e di una nuova proprietà disposta a investire nei prossimi mesi fra i 100 e i 150 milioni, di cui 50 MARCO PATUANO

54 anni, tra il 2011 e il 2016 è stato amministra­tore delegato di Telecom Italia e, al momento, cura la holding finanziari­a Edizione Srl della famiglia Benetton. È nel Cda rossonero dal 14 aprile 2017.

FRANCK TUIL

Portfolio Manager a Londra del fondo Elliott, si è occupato di acquisizio­ni e fusioni nel settore telecomuni­cazioni per Morgan Stanley. Risponde direttamen­te a Gordon Singer. Attivissim­o subito, come riporta un comunicato diffuso dopo il primo Cda del nuovo corso: «Il Consiglio si riunirà a breve per riesaminar­e un nuovo business plan per il club, che presenti un chiaro percorso per riconquist­are lo status da Champions League. Il Consiglio esaminerà anche un nuovo budget per il club. L’obiettivo finale è quello di rafforzare la competitiv­ità della squadra, in conformità alle norme Uefa sul Fair Play Finanziari­o. Elliott ha già espresso il suo forte sostegno al club, con un aumento di capitale previsto di 50 milioni di euro». E sono arrivate anche le nella vicenda dei bond argentini.

GIORGIO FURLANI Referente, e un altro portfolio manager, del fondo Elliott: ha curato la vendita del Milan da Berlusconi al gruppo cinese Rossoneri Sport Investment Lux, la cordata guidata da Li.

SALVATORE CERCHIONE

Già nel Cda eletto lo scorso aprile, ma come osservator­e, è manager del fondo di investimen­ti Blue Skye, partner di El-

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