Dalla city londinese al club del cuore E Silvio nel destino
●Top manager di lungo corso ha guidato Enel ed Eni Il feeling con Berlusconi decisivo per la sua ascesa
parole di Paul Singer, numero uno del fondo: «Elliott è ben attrezzata per fornire stabilità finanziaria e adeguata supervisione. Riconosciamo il posto di primo piano che AC Milan occupa nel mondo del calcio e siamo consapevoli della responsabilità che deriva dal possedere una franchigia così storica». Scaroni per il momento assumerà anche le deleghe da a.d. che, riporta la nota, «è stato identificato». I nomi sono quelli di Ivan Gazidis, direttore esecutivo dell’Arsenal, e Umberto Gandini, ex dirigente rossonero ora alla Roma (già contattato). Potrebbero anche arrivare in coppia, ma pare più verosimile una poltrona sola, con il d.g. della Federcalcio Michele Uva possibile outsider. Quindi, come detto, Leonardo come responsabile dell’area tecnica. Il dialogo è proseguito proficuamente nonostante un momento di stallo e sta per produrre la fumata bianca. Ai titoli di coda Mirabelli, che infatti oggi non partirà con la squadra per gli Stati Uniti: a inizio settimana – probabilmente già domani – il d.s. si incontrerà con Scaroni per la risoluzione consensuale del contratto.
Un top manager per risanare il Milan. La figura di Paolo Scaroni va evidentemente aldilà del calcio. A 71 anni ha vinto tante sfide (pare abbia un patrimonio personale da 1 miliardo) ed è curioso che sia ripartito nel ‘97, dalla sua Vicenza, con una benedizione dalla City londinese, proprio come ora. A nominarlo presidente del Lanerossi è Joe Lewis (il magnate inglese amico di Soros che ora vive alle Bahamas), proprietario di Enic, che ha appena rilevato il club vicentino: la sua immagine è rassicurante per tutti, proprio come ora. Vent’anni dopo, eccolo presidente del club rossonero. Bocconiano, sposato con Francesca Zanconato, 3 figli (Clementina, Bruno e Alvise, tutti e tre manager), vanta pure un master alla Columbia, un percorso in McKinsey e un brillante avvio di carriera tra Chevron e Saint Gobain. Invece ha un intoppo a Techint e finisce nel ciclone di Mani Pulite: patteggia per tangenti al Partito Socialista. Ma in Inghilterra ha il vento a favore: con lui al timone la Pilkington, colosso del vetro, diventa leader nel settore. In parallelo l’esperienza calcistica nella sua città va a meraviglia: il primo anno arriva addirittura alla semifinale di Coppa Coppe contro il Chelsea. Ha al fianco il concittadino Sergio Gasparin come manager. Entrambi si ritrovano a Londra: Gasparin a guidare Enic, che in quel periodo controlla anche Tottenham, Glasgow Rangers, Slavia Praga e Aek Atene. L’Uefa, però, a breve impone uno stop che toglie ossigeno a quel progetto. Quindi il debutto di investitori esteri in Italia si conclude in pochi anni e in maniera dimessa.
GOLF, SCI E LIBRI Invece Scaroni matura importanti esperienze a Londra. Partecipa ai lavori della Commissione Cadbury che regola i criteri della valorizzazione delle società quotate e della loro governance. In quegli anni amplia il giro delle conoscenze. Si appassiona al golf, oltre che alle letture e allo sci. Con il calcio sempre sullo sfondo. Le relazioni londinesi gli torneranno utili dopo la soddisfacente esperienza alla guida di Enel e Eni. Il feeling con Silvio Berlusconi è un altro asset della sua ascesa, grazie anche agli ottimi rapporti maturati con gli oligarchi di Putin, preziosi alleati nello scacchiere energetico internazionale. Importanti pure i legami in Francia: nel 2007 è nominato cavaliere della Legion D’Onore. Ma è il mondo della finanza a decretare il suo attuale successo. Tra i tanti incarichi quello nel cda di Abn Amro gli vale la stima di David Rotschild, proprietario dell’omonima e prestigiosa banca d’affari, altro punto fermo della lobby angloamericana di religione ebraica.
AL MILAN Da vice-presidente di Rotschild, nel 2017 Scaroni indirizza il Milan berlusconiano verso mister Li dopo il divorzio del broker cinese dal precedente advisor: Galatioto. Ed è sempre lui a pilotare il prestito da 303 milioni dell’amico Paul Singer, proprietario di Elliott. Così entra nel cda rossonero come ANSA uomo di fiducia dell’investitore americano. I bene informati dicono che la partita su Tim (contro Vivendi) l’onnipresente Elliott l’abbia giocata proprio su input del suo stimato consigliere vicentino.
GARANTE Che parte reciterà nel nuovo Milan? Chi lo conosce bene giura che darà ampio spazio ai suoi collaboratori. Per cultura aziendale esercita la delega nel rispetto delle strategie e dei budget. Il nuovo Milan dovrà rispettare i paletti finanziari senza mortificare le ambizioni tecniche. Un equilibrio delicato, da raggiungere con l’ok dell’Uefa. E qui spunta un altro aspetto centrale. Agli amici americani il ruolo di garante di Scaroni serve per convincere Nyon della bontà del nuovo progetto, soprattutto dopo il verdetto favorevole del Tas sull’Europa League. Lui, intanto, ha ottenuto le garanzie per dare respiro al nuovo corso. Per vincere anche questa scommessa.
IL PROFILO Bocconiano, in Francia lo hanno nominato cavaliere della Legion d’Onore
Nel ‘97 presidente del Lanerossi Vicenza semifinalista in Coppa delle Coppe