Fassone e Mirabelli story Dagli acquisti milionari alla bocciatura di Elliott
●I due dirigenti avevano superato lo scetticismo dei tifosi con un mercato roboante, ma sono stati travolti dalla fine dell’era Li
Mettiamola così: sempre di cose formali si tratta, solo che stavolta la firma sul foglio l’hanno messa i membri dell’assemblea dei soci del Milan. Il «bollo» è quello di Elliott, nuovo padrone del club di via Aldo Rossi, che ha avviato la ricostruzione cominciando dalla pars destruens: congedato (duramente) Marco Fassone ieri mattina, in settimana toccherà a Massimiliano Mirabelli, che lascerà la doppia poltrona di direttore sportivo e responsabile dell’area tecnica. Poco più di un anno dopo l’insediamento, e a poco meno di una settimana dal blitz londinese, si chiude un capitolo che ha segnato la parentesi cinese a Casa Milan.
COPPIA SOCIAL L’accoglienza dei tifosi era stata piuttosto tiepida e sarebbe stato difficile immaginare il contrario: «Ma come, il Milan nelle mani di due ex Inter?». È bastata però una sessione di mercato per far ricredere praticamente tutti: i quasi 230 milioni spesi per rinforzare il Diavolo hanno riempito titoli di giornali e fatto brillare gli occhi a migliaia di sostenitori rossoneri, che tra un ripasso per la maturità e un tuffo al mare non perdevano l’appuntamento cult, smartphone alla mano e collegamento in diretta Facebook attivato: l’a.d. da una parte, il d.s. dall’altra e il nuovo acquisto di turno invitato a firmare con un «passiamo alle cose formali» annunciato da Fassone. La coppia conquistava i social con i colpi elettrizzanti alla Bonucci ma anche con successi «politici»: il rinnovo di Donnarumma dopo un braccio di ferro stile «Over the top» tra Mirabelli e Raiola, con il calabrese nella parte di Stallone. Il top player in attacco, nonostante gli annunci, non arrivava ma a Fassone e Mirabelli si perdonava tutto, persino qualche caduta di stile come quella battuta del d.s. a Kalinic: «Metti la palla dove sai, altrimenti ti facciamo tornare là» che fece infuriare la Fiorentina.
LUNA CALANTE La musica è cambiata dall’autunno in poi, con i risultati (sul campo e negli uffici della Uefa) quasi sempre deludenti. A fine novembre, dopo l’esonero di Montella, Mirabelli gioca la carta Gattuso e ci mette la faccia, per dirla con Ringhio: è lui a convincere il resto della società, Fassone compreso, sull’opportunità GETTY
«Passiamo alle >cose formali»: la frase dell’ex a.d. era diventata un tormentone
La battaglia per Donnarumma e la scelta di Gattuso restano le mosse più felici del d.s.