La Gazzetta dello Sport

Dopo violenza e paura il primo stop della Viola

●Aggression­e di ultrà della Fiorentina ai tifosi del Venezia: due feriti A Moena campo pesantissi­mo: i lagunari passano con Segre al 90’

- Luca Calamai INVIATO A MOENA (TN)

Il lancio di un petardo contro una trentina di tifosi del Venezia che passeggiav­ano dentro il Viola Village è stato il segnale di guerra. Alcuni ultrà della Fiorentina, armati di spranghe, hanno dato vita a un mega-scontro. Provocando attimi di paura tra le tante famiglie presenti. L’intervento dei carabinier­i è stato veloce e decisivo. Due sostenitor­i veneti sono rimasti a terra con ferite alla testa curate in un’ambulanza presente allo stadio Benatti. Fortunatam­ente non è stato necessario il ricovero in ospedale. Gli attentator­i sono scappati subito dall’impianto. Perché questa aggression­e? Gli ultrà viola sono gemellati con il Verona che è da sempre «in guerra» con i tifosi del Venezia. Una battaglia nel nome delle alleanze delle curve. A fine partita Pioli ha osservato: «Meno parliamo di questi atti di violenza e meglio è».

PRIMO K.O. La Fiorentina incassa la prima sconfitta stagionale. Decisivo il gol allo scadere di Segre con una violenta conclusion­e da fuori. Il Venezia targato Vecchi sta crescendo bene nel solco di quello che ha lasciato in dote Inzaghi. E la Viola? Troppo nervosismo nel primo tempo (forse la sentenza del Tas ha lasciato il segno?) disputato, a dire il vero, su un campo al limite della praticabil­ità. Nella prima frazione il migliore in campo della Fiorentina è il giovane portiere Lafont autore di almeno due interventi decisivi. Il talento francese sta dimostrato di meritare gli 8 milioni investiti dalla famiglia Della Valle. Nella ripresa la squadra di Pioli cresce di rendimento ma non sfonda. Centra un palo con Simeone, sbaglia un rigore con Veretout (bella la risposta del portiere Vicario) e sfiora il bersaglio con Benassi. Il tecnico ACTIVA viola regala uno spicchio di gara a Milenkovic, al suo debutto stagionale e al nuovo acquisto Norgaard. Il danese si piazza nel ruolo di centrocamp­ista centrale consentend­o a Veretout di riprendere la sua posizione abituale di mezzala.

PIOLI E MERCATO Nonostante la sconfitta Pioli ha tratto indicazion­i positive dal ritiro di Moena. «Mi è piaciuto tutto. Un giudizio sui nuovi? Norgaard è il classico centrocamp­ista centrale. Gran fisico e bravo a verticaliz­zare. Gerson invece si è presentato in ritiro con un problemino. Quindi ha lavorato a parte. Io lo vedo soprattutt­o come mezzala ma può giostrare anche da esterno offensivo». Il mercato della Fiorentina non finisce qui. Corvino a inizio della prossima settimana spera di chiudere l’operazione Pjaca. Un colpo che alzerebbe il livello della campagna acquisti. Ma la Fiorentina (che spera di incassare tanto dalla cessione di Rebic) dovrà probabilme­nte andare oltre il semplice prestito con diritto di riscatto. E non ha ancora abbandonat­o l’idea di consegnare a Pioli la mezzala Pasalic. I due croati erano e sono ancora oggi due obiettivi prioritari. Il tecnico viola ha commentato anche il comunicato del club più importante della curva Fiesole (a cui ieri si è aggiunto un club della curva Marione) che ha chiesto l’uscita di scena dei Della Valle. «Situazione legata a tensioni del passato. Posso solo promettere che io e la squadra daremo tutto per la maglia. Speravo che certe criticità venissero superate. Avevamo gettato un seme e Davide (ndr Astori) ci aveva lasciato serenità e senso di appartenen­za». Anche Chiesa a fine partita torna sul capitano scomparso: «Sarà sempre con noi, è il nostro 12° uomo». E sulla convivenza con Simeone è sereno: «Stiamo bene insieme».

COPPIA CROATA Il club viola a inizio settimana conta di chiudere l’operazione Pjaca

Corvino non ha accantonat­o l’idea di prendere l’altro croato Pasalic

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Federico Chiesa, 20 anni, in azione nell’acquitrino di Moena

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