La Gazzetta dello Sport

MILAN, PERCHÉ ESSERE OTTIMISTI

La rivoluzion­e targata Elliott

- IL COMMENTO di ANDREA DI CARO email: adicaro@rcs.it twitter: @AndreaDiCa­ro1

Se tornerà subito a riveder le stelle, lo scopriremo. Che sia uscito finalmente dall’inferno, pare certo. Nelle ultime 48 ore il nuovo Milan targato Elliott ha chiuso definitiva­mente la nebulosa e pericolosa parentesi di Mister Li, garantito stabilità sul medio periodo, riottenuto dal Tas l’Europa League, cambiato interament­e il suo management. La rivoluzion­e è in atto: rinnovato completame­nte il Cda, scelto come presidente Scaroni, inserite figure del mondo finanziari­o. Alle porte gli annunci sui nuovi dirigenti e uomini di calcio: dall’Ad (in pole Gazidis e Gandini) al Dt (Leonardo) al Ds e vedremo se il terremoto investirà anche l’allenatore. Quindi si passerà al mercato con l’obiettivo, tra addii e nuovi arrivi, di migliorare la squadra pur rispettand­o i paletti di un necessario equilibrio finanziari­o. Al Milan ora si corre: dopo mesi a barcamenar­si tra promesse non mantenute, scenari fallaci, bonifici annunciati e mai arrivati, cause perse, trattative saltate, si torna finalmente a parlare di calcio.

Il fondo Elliott non nasce con la sciarpa del Milan al collo, ma ha una solidità fuori discussion­e, una capacità economica quasi illimitata e obiettivi chiari: rimettere il club nei giusti binari economici e gestionali, il rispetto del Fair Play finanziari­o, l’aumento dei ricavi e delle risorse. Ma anche il ritorno della squadra alla massima competitiv­ità in Italia e in Europa. Non importa che tutto questo avvenga per amore, va bene anche per interesse, per rendere il Milan un affare quando si deciderà di passare la mano. Per riuscire a fare questo, era quasi impensabil­e potersi affidare ancora al vecchio management, di cui si valuta ora il grado di responsabi­lità, e ovviamente compromess­o come immagine. Di mister Li, mai entrato nel cuore di nessun tifoso, si seguiranno in futuro solo le cause legali che si preannunci­ano. Si chiude male l’avventura dell’Ad Marco Fassone: nessun accordo per una uscita meno traumatica. È stato sollevato dall’incarico per «giusta causa»: durissime le motivazion­i nel comunicato e sullo sfondo anche la possibilit­à di intraprend­ere un’azione risarcitor­ia.

Certo ora è più semplice per tutti affondare il coltello ma, al netto delle difficoltà di rapportars­i a una proprietà cinese così incerta, non potevano non avere conseguenz­e le tante promesse e rassicuraz­ioni finite nel cestino e la gestione economica del club e del mercato. Legato a doppio filo a Fassone anche il Ds Mirabelli, che scioglierà il suo contratto nei prossimi giorni. Il mondo dei social sa essere feroce e per la defenestra­zione di entrambi oggi è stata ritirato fuori l’# passiamoal­lecoseform­ali del periodo dei grandi acquisti. Da decidere se al posto di Mirabelli arriverà subito un nuovo Ds o se Leonardo ad interim porterà avanti anche il mercato. Tornano a fioccare nomi di calciatori. Prima di avventurar­si bisognerà capire meglio lo scenario in evoluzione.

L’Europa League, porterà introiti, sponsor, rilancio di immagine. Elliott garantirà immissioni di nuovi capitali ma soprattutt­o una strategia per aumentare i ricavi. Vedremo se la nuova proprietà chiederà il Voluntary agreement e se l’Uefa lo accetterà o se si passerà al Settlement. Termini a cui ormai i tifosi si sono abituati. Però lo scenario nel medio periodo resta chiaro: bisogna rientrare di 160 milioni in tre anni. Servirà aumentare i ricavi, cedere, comprare nella maniera giusta. Compito della nuova società spiegare il cammino, chiarire gli obiettivi.

Chiusa una parentesi partita con investimen­ti da sogno e finita tra incubi e bugie, si può tornare a guardare con ottimismo al futuro. Sperando di riveder presto le stelle.

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy