La Gazzetta dello Sport

«Grande, ed è solo l’inizio Glielo avevo predetto»

●«Mai temuto che potesse arrivare al playoff. Gli ho subito mandato un messaggio»

- f.co.

Costantino Rocca avrebbe potuto essere il primo a trionfare nell’Open Championsh­ip se non fosse stato per quel «maledetto» playoff con John Daly nel 1995 a St. Andrews. Alla 18 sapeva che gli sarebbe servito un eagle per alzare al cielo la Claret Jug. Arrivò un birdie, che gli bastò per agganciare il burrascoso california­no, che nel frattempo stava già abbraccian­do la moglie, sicuro d’aver vinto il suo secondo major. Invece, un improvviso boato della folla gli fece capire che era successo qualcosa. Si scusò e tornò in fretta e furia sul campo gara. Un putt che rese Rocca famoso, «più che se avessi vinto l’Open» ha ricordato di recente. Trionfo che poi non arrivò al playoff.

SMS Anche Molinari ieri ha rischiato il prolungame­nto: «Io non ci ho pensato nemmeno per un attimo – racconta il bergamasco –, Chicco è stato grande e appena ha finito gli ho mandato un messaggio senza nemmeno aspettare che i rivali chiudesser­o il loro giro. Era la sua settimana, sta vivendo una stagione incredibil­e e già quando ha fatto la top 20 al Master gli avevo predetto che avrebbe vinto un Major».

SOGNO Francesco ha vinto a Carnustie, non sul «luogo del delitto», St. Andrews, ma non cambia nulla. Quello che conta è aver alzato al cielo il trofeo: «Vincere questo major carico di storia e tradizione è il sogno di ogni golfista, questa volta è toccato a Chicco ed è il premio per tanti anni di lavoro – prosegue Rocca –. Si sta prendendo soddisfazi­oni in età “matura” rispetto a molti che vincono da ventenni, ma così le assaporerà di più perché sono frutto di tanto lavoro, di studio e sacrifici». Una vittoria costruita, sudata, voluta, arrivata non casualment­e, ma durante la sua migliore stagione da profession­ista. Non a caso un esperto di Espn, la rete tv sportiva n.1 al mondo, lo aveva messo tra i 5 papabili per la vittoria alla vigilia. «Alla sua età, oltre alla capacità tecniche ha raggiunto la sicurezza che gli permette di osare, di attaccare – spiega Costantino –. Soprattutt­o su un percorso così difficile basta un solo respiro per perdere tutto. Lui è stato il più bravo, adesso sarà tra i primi in classifica mondiale, è il posto che gli spetta». L’esultanza non è stata smodata, non è nel suo carattere, ma dentro sarà stato un vulcano d’emozioni. «Come me non è uno molto espansivo – chiude Rocca –, ma io gliel’ho scritto già qualche tempo fa: non ti preoccupar­e Chicco l’importante è che continui a sorridere con il cuore. Questo è solo l’inizio per lui, sono certo che potrà vincere altri Major».

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AFP Costantino Rocca, oggi 61enne, in azione durante gli anni 90

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