Da un mese in clinica a Zurigo «Condizioni irreversibili»
●Al suo fianco i due figli e la compagna. Massimo riserbo nella struttura dove è ricoverato
La palazzina a tre piani dell’ospedale universitario di Zurigo è off-limits. Negano addirittura che sia ricoverato lì. Un doloroso silenzio accompagna il quadro clinico di Sergio Marchionne. Al suo fianco i due figli e la compagna 47enne Emanuela Battezzato, nella comunicazione di Fca e da dodici anni al suo fianco. Ieri fonti non ufficiali hanno avanzato l’ipotesi di ricovero in terapia intensiva e di «condizioni irreversibili». John Elkann, presidente di Fca, ha scritto ai dipendenti: «Sergio non tornerà, gli siamo eternamente grati».
RICOVERO L’ex amministratore delegato del colosso italo-americano, «il numero uno dei manager italiani» come lo ha definito Silvio Berlusconi, è ricoverato da quasi un mese in quella clinica diventata, col passare dei giorni, un forzato ritiro. Era entrato il 28 giugno per un’operazione alla spalla destra, avendo già schedulato un impegno lavorativo dopo cinque giorni. E invece la vita ha spinto pesantemente sul pedale del freno. Fiat-Chrysler ha parlato genericamente di «complicazioni inattese durante la convalescenza post-operatoria», ma chi lo aveva incontrato nell’ultima apparizione pubblica, due giorni prima del ricovero, alla presentazione della nuova Jeep Wrangler data in dotazione all’Arma dei Carabinieri per il pattugliamento delle spiagge, lo aveva trovato pallido e piuttosto affaticato. Spia, forse, di una situazione poi degenerata repentinamente. Il rimpasto di due giorni fa nella galassia che fa capo alla famiglia Elkann (Camilleri a.d. della Ferrari e Manley di Fca) il segnale di non ritorno. «Dovevamo parlare di auto elettriche» rivela il vice premier Luigi Di Maio, in queste ore di apprensione.