La Gazzetta dello Sport

Il Setterosa saluta Finale da dimenticar­e con rigore sbagliato

- INVIATO A BARCELLONA (SPA) f. carr.

Quattro partite in una, come è già accaduto tante volte. E per il Setterosa si interrompe la corsa alle medaglie, tra le lacrime. «Abbiamo lottato alla pari con tutte le big, i dettagli hanno fatto la differenza» si rammarica Fabio Conti dopo il 10-9 dell’Ungheria ai quarti. Un’altra serata di rimpianti «che comunque ci darà maggiori stimoli sulla strada di Tokyo», garantisce il c.t. Ci toccherann­o i piazzament­i di consolazio­ne, mentre le ungheresi sfideranno l’Olanda. L’altra semifinale è SpagnaGrec­ia.

EMOZIONI Campioness­e d’Europa contro vicecampio­nesse olimpiche. La squadra che in Europa ha conquistat­o più medaglie (Ungheria 13) e quella che ha vinto più titoli (l’Italia, 5). Il Setterosa parte meglio, aggira il pressing alto delle rivali che chiudono il primo tempo sotto di due gol (3-1) e con una disastrosa percentual­e al tiro (1 su 10). Poi l’Ungheria si rianima e a me- tà gara conduce 5-4, il Setterosa trascinato da Garibotti «ricambia» il break di 4-1 e si presenta all’ultimo riposo avanti 8-6. A Leimeter risponde Queirolo, poi è solo Ungheria. Dopo la doppietta di Szilagyi, il gol decisivo è siglato da Keszthelyi a -29": un’entrata che buca la difesa, la rovesciata sul palo più lontano. «Una giocata che ho provato per dieci anni con mio padre Tibor», racconta la fuoriclass­e figlia d’arte. A -18” Palmieri si procura il rigore, ma Gangl respinge il tiro di Bianconi. Che beffa.

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