LAUTARO-ICARDI, SÌ
«Toro» accende Mauro gol Inter, uno squillo di coppia
Pari (1-1) a Sheffield. Dalbert k.o.: vive la pista Vrsaljko
●Il primo inventa, il secondo segna: a Sheffield è pareggio. Dalbert: spalla k.o., escluse fratture È
l’Inter degli argentini? Forse è ancora presto per dirlo, ma di certo i tifosi nerazzurri possono cominciare a sfregarsi le mani guardando Lautaro Martinez e Mauro Icardi giocare insieme. A Sheffield arriva il secondo pareggio di fila (1-1 dopo il 3-3 con lo Zenit), che lascia ancora un punto di domanda su quest’Inter. Però il test di affinità dei due attaccanti, il primo messo in piedi da Spalletti nell’estate delle amichevoli internazionali, è comunque un bel biglietto da visita per il Toro e Maurito in coppia. Sono lampi (soprattutto nel primo tempo) in una serata in cui l’Inter non domina, questo va detto. Con Lautaro che gioca più dietro e non pesta mai i piedi a Mauro e il secondo che approfitta della vena «passatoria» del primo. A Lugano e Pisa il numero 10 aveva fatto male sottoporta, con due gol di forza, contro lo Sheffield United dimostra che anche in versione trequartista — come dice chiaramente anche il suo curriculum argentino — sa essere determinante. E se poi là davanti c’è il capitano, che nell’area piccola continua ad avere la laurea in presenza e freddezza, tutto diventa più facile. Certo, non si vive di sole fiammate e la squadra tutta deve girare meglio, però è un primo passo. FLUIDITÀ A Bramall Lane, lo stadio più vecchio al mondo dove ancora si gioca calcio professionistico (è nato nel 1877 per il cricket), l’Inter all’argentina non può contare sulla forza di Nainggolan e l’estro di Politano, e contro una squadra fisica (con ambizioni da promozione in Premier dopo il 10o posto in Championship dell’ultima stagione) fa vedere che comunque ancora fatica e che le gambe non sono fresche. Qualcosa negli ingranaggi, insomma, va registrato. Spalletti parte con il 42-3-1, ma dopo 10’ ci si mette anche la sfortuna, che in queste settimane di preparazione dimostra di essere sempre abbastanza vicina ai nerazzurri: Dalbert, che Luciano ha detto chiaramente di voler rigenerare, si scontra con Lundstram. La spalla destra del terzino sinistro sembra che esca, il brasiliano va fuori in barella (escluse fratture, solo una forte contusione, oggi a Milano nuovi esami). Con il giovane Roric subito dentro il tecnico toscano deve rimischiare le carte. Perché Asamoah, partito centrale, è costretto a spostarsi a sinistra, anche se spesso l’Inter gioca con una sorta di difesa a tre (D’Ambrosio-De Vrij-Skriniar) e mezzo, dove il mezzo è proprio il ghanese, che fa l’elastico e dimostra di avere polmoni da vendere. Candreva va a destra. Roric e l’altro ex Primavera Emmers si scambiano la posizione. A centrocampo Gagliar-
>Nerazzurri ancora con qualche punto interrogativo: arriva il secondo pari consecutivo
Vantaggio inglese con McGoldrick Asamoah di nuovo jolly prezioso tra mediana e fascia
dini non convince nemmeno contro gli inglesi: tanti tocchetti che servono a poco, un po’ di passaggi sbagliati in uscita, una certa sufficienza. E proprio su una sua mancata chiusura arriva il gol dello Sheffield United (con McGoldrick) che approfitta anche di un corridoio lasciato da D’Ambrosio e De Vrij.
IN COPPIA E Lautaro e Icardi? Loro aspettano il momento buono per colpire, e quando si trovano la palla gira di più, la manovra si fa molto più fluida, l’attacco si fa ovviamente più pericoloso. La prova è nel gol del pareggio, un gol non casuale. Perché Lautaro prima vince un tackle, poi di esterno pesca in verticale Candreva sulla destra che tutto solo crossa al centro per la rete di Maurito. Sembra uno schema provato e riprovato, di certo è un’azione che entra nella difesa dello Sheffield con una facilità disarmante. Un lampo vero, come quello che qualche minuto dopo, sempre in area inglese, mette sul piede di Icardi la palla del 2-1. Chi gliela serve? Ovviamente Lautaro, di tacco: peccato che stavolta Henderson con una paratona riesca a deviare in angolo. Due fiammate: bastano queste per capire che l’Inter di quest’anno ha bisogno di Icardi e Lautaro. Da soli sono una certezza, insieme hanno dato la prima dimostrazione di quello che possono essere.