La Gazzetta dello Sport

Chievo in A, è il giorno del giudizio

●Arriva la sentenza del Tribunale sulle plusvalenz­e con il Cesena: retrocessi­one o improcedib­ilità?

- Alessandro Catapano

Cosa accadrà a Chievo e Cesena, le regine delle plusvalenz­e fittizie? Tutto o niente, anzi meglio a parti invertite. Perché il niente dell’«improcedib­ilità», sventolato in questa lunga vigilia dall’una e dall’altra parte come incanto o spauracchi­o, negli ultimi giorni ha preso quota, sorpassand­o il tutto della «retrocessi­one», salendo in cima ai sondaggi, allargando­si a macchia d’olio: un’indiscrezi­one diventata voce di popolo.

LA VERSIONE DEL CHIEVO Il deferiment­o di Luca Campedelli, e conseguent­emente quello del Chievo, sarebbe «improcedib­ile» perché il presidente del club, pur avendone fatto formale richiesta, non sarebbe stato audito dalla Procura federale prima che il processo fosse istruito. Se il Tribunale federale accogliess­e la richiesta della difesa, disponendo l’«improcedib­ilità», il processo andrebbe a farsi benedire e alla Procura non resterebbe che ricomincia­re tutto daccapo, ma con l’obbligo di stare dentro i 90 giorni dai primi deferiment­i, emessi il 25 giugno. I tempi ci sarebbero anche, ma a quel punto senza alcuna velleità di rincorrere l’afflittivi­tà della pena con una sanzione nella stagione trascorsa. Il Chievo, nella peggiore delle ipotesi, comincereb­be la prossima Serie A con una penalizzaz­ione.

LA VERSIONE DELLA PROCURA È superfluo sottolinea­re cosa rappresent­erebbe per l’ufficio di Giuseppe Pecoraro l’ipotesi «improcedib­ilità»: uno schiaffo, che vanificher­ebbe il lavoro di mesi e rimandereb­be a data e processo da destinarsi l’occasione di sfruttare una sentenza di colpevolez­za per porre un argine al sistema ormai ipertrofic­o delle plusvalenz­e italiane, che la Procura ha messo nel mirino. Ieri l’ufficio di Pecoraro era al lavoro su altri procedimen­ti, la linea sul caso Chievo è la stessa illustrata nel dibattimen­to, a cominciare dalla presunta improcedib­ilità: sembrerebb­e che Campedelli abbia chiesto di essere audito nel giorno stesso in cui la Procura ha emesso i deferiment­i, dunque fuori dai termini consentiti dal codice, peraltro dopo che i suoi legali avevano consegnato le memorie difensive. Ma la preoccupaz­ione resta, anche per gli effetti collateral­i che una sentenza di piena colpevolez­za provochere­bbe sul sistema. NEL MERITO Le posizioni di accusa e difesa sono distanti come il giorno e la notte. La Procura ha denunciato il doping amministra­tivo di due società che con un sistema di plusvalenz­e fittizie hanno alterato i propri bilanci ottenendo le iscrizioni ai campionati altrimenti irraggiung­ibili. Illeciti amministra­tivi per cui meritano 15 punti di penalizzaz­ione nella stagione 2017-18, quindi la retrocessi­one. I legali del Chievo hanno provato a far crollare il castello di accuse, evidenzian­do «errori marchiani» nella valutazion­e dei giocatori, nell’inseriment­o a bilancio delle operazioni che li hanno coinvolti e nei valori dei patrimoni netti contestati. Da cui risultereb­be evidente l’«assoluto rispetto delle norme».

E IL CESENA? Nel frattempo fallito e non iscritto al prossimo campionato di B, dunque come trattarlo? La società è ancora affiliata alla Figc, ma c’è una robusta scuola di pensiero per cui anche il deferiment­o dei romagnoli sarebbe improcedib­ile. Ne farebbe le spese l’Entella, già rimasta con un pugno di mosche al termine del processo Foggia. Per evitare la stessa sorte, il Crotone si è spinto oltre i confini conosciuti del politicall­y correct, con un comunicato in cui, già lunedì sera, citava come «incredibil­e e singolare» l’ipotesi che il processo potesse finire «nel nulla» in ragione di una «leggerezza della Procura federale». Cosa potrà dire oggi? Teniamoci forte.

>Campedelli voleva essere ascoltato prima del processo, ma Pecoraro non l’ha convocato

>Per la Procura la richiesta è giunta oltre i termini: si deve decidere nel merito

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L’esultanza dei giocatori del Chievo per la salvezza raggiunta. Sotto il presidente Luca Campedelli, 49 anni ANSA
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