La Gazzetta dello Sport

La sciabola completa il podio È d'argento

●Quinta medaglia dall’unica arma ancora a secco: solo la Sud Corea più forte del quartetto azzurro. Curatoli: migliorato il bronzo 2017

- Marisa Poli

La sciabola c’è. Era l’unica arma ancora senza medaglie a questi Mondiali, a rompere il digiuno ci pensa la squadra maschile. Un passo avanti rispetto al bronzo di un anno fa, con rivincita sull’Ungheria che a Lipsia 2017 aveva eliminato gli azzurri per una stoccata e che li aveva strapazzat­i all’Europeo dell’anno scorso. La risposta a una gara individual­e in cui il podio è rimasto lontano. Stavolta Luca Curatoli, Enrico Berrè, Gigi Samele e Aldo Montano sono d’argento grazie a una prova super sulla Russia (stroncata 45-31 con un Berrè straordina­rio, +14 nel bilancio delle stoccate date e prese), hanno messo la freccia sull’Ungheria con un Curatoli bravo a non farsi riprendere nell’ultimo incontro. E per l’oro c’è mancato poco, perché Luca Curatoli nella finale con i sudcoreani campioni in carica che hanno dominato la stagione a squadre e pure la finale, è stato capace di riportare sotto gli azzurri, dall’impossibil­e 26-40 fino al 39-45 definitivo. Rivela Curatoli: «Ci abbiamo iniziato a credere. A me queste rimonte piacciono, mi gasano, ma purtroppo a volte avvengono e altre no. Oh è un giovane formidabil­e e anche lui nell’individual­e non era andato bene. I coreani sono davvero fortissimi, ma li stiamo studiando e prima o poi riusciremo a batterli».

COMPLEANNI «E’ sempre emozionant­e condivider­e qualcosa con la squadra — dice il veterano, Aldo Montano —. Questo è un argento importante. Tre di noi erano già saliti sul gradino più alto del podio nel 2015 a Mosca, purtroppo non è stato così in questo giro, ma è arrivata comunque una bellissima medaglia». Spiega Enrico Berrè: «Il canale non era dei migliori. Ci vuole anche un po’ di fortuna e stavolta qui abbiamo affrontato tre avversari uno più difficile dell’altro. Siamo entrati subito grintosi, la Russia al pronti via non la auguro nessuno, con l’Ungheria avevamo il dente avvelenato perché ci aveva distrutto in finale agli Europei e avremmo voluto regalare il titolo a Gigi (Samele) e Luca (Curatoli) per il loro compleanno, ma l’argento non è da buttare».

RANKING È stato un po’ il remake di una stagione in cui la Sud Corea ha vinto 4 tappe su 5 di Coppa del Mondo, con gli azzurri invece secondi in 4 occasioni su cinque. Guarda avanti Gigi Samele, ai Giochi olimpici che fra due anni saranno ancora in Asia. «Questa Corea è stata illegale quest’anno. Ha vinto praticamen­te tutto tranne i Giochi Asiatici: onore a loro, hanno dimostrato di essere i numeri uno al mondo e noi ci stiamo avvicinand­o. Abbiamo ancora due anni di lavoro come squadra per andare oltre la Corea. L’argento? Poteva andare peggio, ed è vero che da noi ci si aspetta sempre il massimo».

MEDAGLIERE In una scherma che continua ad allargare i confini — ieri il titolo della spada femminile a squadre è finito per la prima volta negli Stati Uniti, vincenti sulla Corea in finale —, l’Italia si conferma leader con la quinta medaglia, a quattro gare dalla fine dei Mondiali. Oggi tocca al Dream Team di fioretto femminile e agli azzurri della spada maschile, in cerca di riscatto dopo la prova individual­e finita lontana dal podio.

 ?? BIZZI ?? Da sinistra: Aldo Montano, 39 anni, Enrico Berrè, 25 anni, Luigi Samele, 31 anni, e Luca Curatoli, 24
BIZZI Da sinistra: Aldo Montano, 39 anni, Enrico Berrè, 25 anni, Luigi Samele, 31 anni, e Luca Curatoli, 24

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy