Leo si presenta: «Gattuso mai in discussione Bonucci vuole partire»
due club al lavoro: nessun dubbio sull’addio a Milano del difensore, che ha già visto Allegri. Manca l’intesa sulla valutazione del Pipita e sulla carta Caldara Ma c’è tempo Milan-Juve avanti Bonucci ha già deciso E Marotta: «Higuain? Piace ai rossoneri»
La parola chiave è pazienza. Ce ne vorrà tanta e da parte di tutti perché il maxi affare tra Juventus e Milan vada in porto, perché gli attori sono tanti e i pezzi del puzzle ancora da incastrare sono parecchi, ma la sensazione è che tutto, con calma si farà, per accontentare Leonardo Bonucci, che vuole tornare a Torino, e restituire un posto da titolare a Gonzalo Higuain, buttato giù dal trono dall’ex compagno degli anni del Real, Cristiano Ronaldo. Perché questo succeda, la Juventus potrebbe accettare (anche se a malincuore) di sacrificare Mattia Caldara, il prescelto dal club rossonero per sostituire il numero 19, a meno che nello scambio non entrino altri giocatori (tipo Benatia o Pjaca, di cui si è già parlato).
FRENATA DI FACCIATA Beppe Marotta si è lasciato scappare un laconico «sarà lunga» mentre passava attraverso le forche caudine di microfoni e telecamere nel salotto di Sky, dove tutto era pronto per la presentazione dei nuovi calendari. Al di là delle dichiarazioni di facciata degli interpreti principali (l’a.d. della Juventus da una parte e Leonardo, d.t. rossonero fresco di nomina), che come da prassi invitano alla prudenza, si lavora a fari spenti perché tutte le palline vadano in buca. «Abbiamo già una rosa competitiva — ha detto Marotta — ci siamo incontrati con Leonardo, che si è fatto portavoce del desiderio di Bonucci di tornare alla Juventus. Un gesto che abbiamo gradito ma in questo momento non abbiamo spazio». Tradotto, significa che la Juventus si è messa in una posizione
di attesa. Una volta scoperte tutte le carte, bisognerà lavorare per trovare un’intesa. «Il suo desiderio è quello di tornare alla Juventus — è la versione di Leonardo —, se sarà possibile lo faremo ma senza obblighi, vedremo se ci sarà la possibilità. È stato il simbolo del rinnovamento ma esprimere una volontà è normale: lui lo ha fatto in grande armonia e in- sieme si cercherà di vedere cosa potrà succedere. Vero, ho incontrato la Juventus ma non solo loro, siamo in ritardo e dobbiamo riprendere in fretta tutti i rapporti».
IL PRANZO CON ALLEGRI Bonucci vuole il Milan, è vero, ma sono anche i bianconeri a desiderare un suo ritorno, che è strettamente correlato all’acquisto
di Cristiano Ronaldo. Quando la Juventus ha capito che poteva regalarsi l’alieno, ha cominciato a preparare il terreno per riprendersi il pezzo mancante della BBC, che già a gennaio aveva manifestato il desiderio di tornare. Non a caso c’è stato, in tempi non sospetti, un pranzo tra Leo e Massimiliano Allegri per mettersi definitavamente alle spalle le
vecchie ruggini. Ciò a conferma che, da parte di tutti, c’è la volontà di condurre in porto l’affare: il Milan, che deve disfarsi di un super ingaggio (10 milioni bonus compresi, Bonucci ha già accettato di ridursi l’ingaggio alla Juventus, scendendo circa a 6); la Juventus, che vuole un centrale d’esperienza per dare l’assalto alla Champions League; e Bonucci,
che non ha mai dimenticato Torino e i bianconeri. Il problema è trovare il modo perché il ritorno del figliol prodigo diventi un vantaggio per tutti: Milan e Juventus vorrebbero chiudere facendo entrambe una plusvalenza. Per questo i rossoneri hanno proposto l’inserimento di Caldara, che però i bianconeri non vorrebbero cedere. «Mattia fa parte di un reparto, la difesa, in cui siamo in esubero, di conseguenza noi valutiamo ogni opportunità e la sottoponiamo all’attenzione del giocatore». Parole che lasciano intendere come il destino dell’ex bergamarsco sia legato a doppio filo a quello di Daniele Rugani: per la Juventus sarebbe più conveniente cedere lui e non Caldara perché farebbe una maxi plusvalenza (è costato meno di 10 milioni) ma dal Chelsea non è ancora mai arrivata la proposta di cui i giornali inglesi parlano da tempo (Rugani è un pallino di Maurizio Sarri, che lo ha lanciato all’Empoli e adesso lo rivorrebbe in Inghilterra). Anche per questo Marotta e Paratici si sono messi in una posizione di attesa: se resterà Rugani, per questioni numeriche e di bilancio, un altro al posto suo dovrà lasciare e Caldara al momento è il difensore più richiesto.
ATTESA PIPITA Da Londra alla Continassa non sono partite neppure chiamate per Higuain, altra tessera importante del complicato mosaico. Il Pipita è un altro dei desideri di Sarri, ma dal Chelsea fanno sapere di non essere interessati, anche perché in attacco hanno Alvaro Morata (ex bianconero e altro obiettivo dei rossoneri per l’attacco). Così la frenata londinese può diventare un input per il maxi affare: per la Juventus venderlo è prioritario, per motivi tecnici ma soprattutto di bilancio, l’argentino gradirebbe Milano come destinazione, dove avrebbe di sicuro una maglia da titolare, e il Milan sarebbe anche disposto a garantirgli i 7 milioni di ingaggio che percepisce alla Juventus. «Leonardo conosce bene Gonzalo — ha confermato Marotta — e lo vorrebbe avere al Milan, ma ci sono questioni contrattuali da risolvere». Il nodo resta il prezzo: il club bianconero non si sposta dai 60 milioni di euro, i rossoneri non sono d’accordo con questa valutazione. Per questo si lavora a oltranza, per fare in modo che tutti ne escano soddisfatti. Senza escludere che in tutta intricata vicenda possano entrare anche altri giocatori. Serve pazienza per il buon esito d el maxi a ffare.