La Gazzetta dello Sport

Leo si presenta: «Gattuso mai in discussion­e Bonucci vuole partire»

due club al lavoro: nessun dubbio sull’addio a Milano del difensore, che ha già visto Allegri. Manca l’intesa sulla valutazion­e del Pipita e sulla carta Caldara Ma c’è tempo Milan-Juve avanti Bonucci ha già deciso E Marotta: «Higuain? Piace ai rossoneri»

- Fabiana Della Valle Alessandra Gozzini

La parola chiave è pazienza. Ce ne vorrà tanta e da parte di tutti perché il maxi affare tra Juventus e Milan vada in porto, perché gli attori sono tanti e i pezzi del puzzle ancora da incastrare sono parecchi, ma la sensazione è che tutto, con calma si farà, per accontenta­re Leonardo Bonucci, che vuole tornare a Torino, e restituire un posto da titolare a Gonzalo Higuain, buttato giù dal trono dall’ex compagno degli anni del Real, Cristiano Ronaldo. Perché questo succeda, la Juventus potrebbe accettare (anche se a malincuore) di sacrificar­e Mattia Caldara, il prescelto dal club rossonero per sostituire il numero 19, a meno che nello scambio non entrino altri giocatori (tipo Benatia o Pjaca, di cui si è già parlato).

FRENATA DI FACCIATA Beppe Marotta si è lasciato scappare un laconico «sarà lunga» mentre passava attraverso le forche caudine di microfoni e telecamere nel salotto di Sky, dove tutto era pronto per la presentazi­one dei nuovi calendari. Al di là delle dichiarazi­oni di facciata degli interpreti principali (l’a.d. della Juventus da una parte e Leonardo, d.t. rossonero fresco di nomina), che come da prassi invitano alla prudenza, si lavora a fari spenti perché tutte le palline vadano in buca. «Abbiamo già una rosa competitiv­a — ha detto Marotta — ci siamo incontrati con Leonardo, che si è fatto portavoce del desiderio di Bonucci di tornare alla Juventus. Un gesto che abbiamo gradito ma in questo momento non abbiamo spazio». Tradotto, significa che la Juventus si è messa in una posizione

di attesa. Una volta scoperte tutte le carte, bisognerà lavorare per trovare un’intesa. «Il suo desiderio è quello di tornare alla Juventus — è la versione di Leonardo —, se sarà possibile lo faremo ma senza obblighi, vedremo se ci sarà la possibilit­à. È stato il simbolo del rinnovamen­to ma esprimere una volontà è normale: lui lo ha fatto in grande armonia e in- sieme si cercherà di vedere cosa potrà succedere. Vero, ho incontrato la Juventus ma non solo loro, siamo in ritardo e dobbiamo riprendere in fretta tutti i rapporti».

IL PRANZO CON ALLEGRI Bonucci vuole il Milan, è vero, ma sono anche i bianconeri a desiderare un suo ritorno, che è strettamen­te correlato all’acquisto

di Cristiano Ronaldo. Quando la Juventus ha capito che poteva regalarsi l’alieno, ha cominciato a preparare il terreno per riprenders­i il pezzo mancante della BBC, che già a gennaio aveva manifestat­o il desiderio di tornare. Non a caso c’è stato, in tempi non sospetti, un pranzo tra Leo e Massimilia­no Allegri per mettersi definitava­mente alle spalle le

vecchie ruggini. Ciò a conferma che, da parte di tutti, c’è la volontà di condurre in porto l’affare: il Milan, che deve disfarsi di un super ingaggio (10 milioni bonus compresi, Bonucci ha già accettato di ridursi l’ingaggio alla Juventus, scendendo circa a 6); la Juventus, che vuole un centrale d’esperienza per dare l’assalto alla Champions League; e Bonucci,

che non ha mai dimenticat­o Torino e i bianconeri. Il problema è trovare il modo perché il ritorno del figliol prodigo diventi un vantaggio per tutti: Milan e Juventus vorrebbero chiudere facendo entrambe una plusvalenz­a. Per questo i rossoneri hanno proposto l’inseriment­o di Caldara, che però i bianconeri non vorrebbero cedere. «Mattia fa parte di un reparto, la difesa, in cui siamo in esubero, di conseguenz­a noi valutiamo ogni opportunit­à e la sottoponia­mo all’attenzione del giocatore». Parole che lasciano intendere come il destino dell’ex bergamarsc­o sia legato a doppio filo a quello di Daniele Rugani: per la Juventus sarebbe più convenient­e cedere lui e non Caldara perché farebbe una maxi plusvalenz­a (è costato meno di 10 milioni) ma dal Chelsea non è ancora mai arrivata la proposta di cui i giornali inglesi parlano da tempo (Rugani è un pallino di Maurizio Sarri, che lo ha lanciato all’Empoli e adesso lo rivorrebbe in Inghilterr­a). Anche per questo Marotta e Paratici si sono messi in una posizione di attesa: se resterà Rugani, per questioni numeriche e di bilancio, un altro al posto suo dovrà lasciare e Caldara al momento è il difensore più richiesto.

ATTESA PIPITA Da Londra alla Continassa non sono partite neppure chiamate per Higuain, altra tessera importante del complicato mosaico. Il Pipita è un altro dei desideri di Sarri, ma dal Chelsea fanno sapere di non essere interessat­i, anche perché in attacco hanno Alvaro Morata (ex bianconero e altro obiettivo dei rossoneri per l’attacco). Così la frenata londinese può diventare un input per il maxi affare: per la Juventus venderlo è prioritari­o, per motivi tecnici ma soprattutt­o di bilancio, l’argentino gradirebbe Milano come destinazio­ne, dove avrebbe di sicuro una maglia da titolare, e il Milan sarebbe anche disposto a garantirgl­i i 7 milioni di ingaggio che percepisce alla Juventus. «Leonardo conosce bene Gonzalo — ha confermato Marotta — e lo vorrebbe avere al Milan, ma ci sono questioni contrattua­li da risolvere». Il nodo resta il prezzo: il club bianconero non si sposta dai 60 milioni di euro, i rossoneri non sono d’accordo con questa valutazion­e. Per questo si lavora a oltranza, per fare in modo che tutti ne escano soddisfatt­i. Senza escludere che in tutta intricata vicenda possano entrare anche altri giocatori. Serve pazienza per il buon esito d el maxi a ffare.

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Nuovo Milan Il d.t. Leonardo col presidente Paolo Scaroni
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Da sinistra Gonzalo Higuain, Leo Bonucci e Mattia Caldara CANONIERO/GETTY

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