Tim fino al 2021 Trenitalia-Coppa Ed è caos tappetini
1La Juventus non conferirà la delega per la vendita collettiva degli sponsor a bordo campo
La Lega rinnova con Tim che continuerà a dare il proprio nome al campionato (e alla Primavera) e stringe una nuova partnership con Trenitalia-Frecciarossa per la Coppa Italia e la Supercoppa italiana: i due contratti, validi fino al 2021, valgono rispettivamente 15 e 5 milioni a stagione (erano 16 in totale nel ciclo precedente). Ma è da registrare lo strappo della Juventus, che ha votato contro in assemblea (18 sì, Napoli assente) facendo mettere a verbale che non conferirà la delega a vendere quei diritti che secondo i bianconeri sono individuali. Quali? In particolare la pubblicità dei tappetini, un tempo posti materialmente a bordocampo accanto alle porte e ormai diventati virtuali, all’interno della grafica che compare durante la trasmissione delle G I milioni di euro stagionali che la Lega Serie A incassa da Tim e Trenitalia-Frecciarossa, rispettivamente 15 e 5, con i nuovi accordi fino al 2021 partite. Si tratta, secondo le stime della Lega, del 60% del giro d’affari da title sponsor, ecco perché la questione è delicata. Il presidente Gaetano Miccichè ha chiesto un parere legale, in base al quale la Lega sarebbe titolare di queste licenze, ed è per questo che la stragrande maggioranza dei club si è pronunciata perché si proceda, come avviene da 20 anni, con la vendita collettiva. È così arrivato l’annuncio ufficiale del matrimonio con Tim e Frecciarossa.
COME I BIG Ma la Juve non ci sta, ritiene che i tappetini siano la prosecuzione ideale della pubblicità a bordocampo e vuole commercializzarli da sé allo scopo di massimizzare i ricavi e giocarsi maggiori possibilità nell’agganciare sponsor globali. L’esempio è quello dei big club europei: Real Madrid, Barcellona e Bayern gestiscono i tappetini in autonomia e li sfruttano strategicamente per ottenere accordi più lucrativi dalle sponsorizzazioni di maglia. L’altra preoccupazione bianconera riguarda la gestione del «title sponsor» della Serie A all’estero. È stata congelata l’offerta da 20 milioni annui giunta alla Lega dall’agenzia Isg perché non solo la Juve ma anche altre società sono contrarie a cedere i diritti a un intermediario, con il rischio di una parcellizzazione territoriale dei loghi e di contrasti che potrebbero nascere con gli sponsor dei singoli club. Ecco perché sta prendendo quota la trattativa con un partner diretto. La ripartizione di questi proventi, comunque, è destinata a premiare di più le prime. Ieri in assemblea si è ragionato sul seguente schema: i primi 23,8 milioni annui (cioè l’incasso del triennio precedente) suddivisi con le vecchie quote da 20 a 1, tra la prima e l’ultima in classifica; i ricavi incrementali spalmati con quote da 50 a 1 e un ulteriore premio per le prime sette. In tal modo la prima passerebbe da 2 a 7 milioni di ricavi non audiovisivi collettivi. Resta il fatto che la Juve, per ora, è sull’Aventino. Miccichè parlerà con i manager bianconeri per arrivare a un’intesa che passi da un riconoscimento economico, soppesando l’effetto Ronaldo, ed eviti contenziosi. MANICA Tutti d’accordo, invece, a introdurre lo sponsor sulla manica. Sarà il consiglio di Lega a formalizzare la nuova possibilità commerciale in capo ai club, con l’avallo della Figc. La Serie A si muove sul solco della Premier e della Liga: i top club europei riescono a incassare 10 milioni e anche di più. Lo sponsor sulla manica ci sarà anche in Serie B: la Lega lo tratterà collettivamente.
GLI ACCORDI La compagnia telefonica rinnova per la Serie A e la Primavera
Nuovo sponsor triennale invece per la coppa nazionale
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G I milioni di euro, di base, che i top club europei guadagnano con lo sponsor sulla manica. Da quest’anno verrà introdotta anche in Serie A