La Gazzetta dello Sport

Brillano gli incerti: Leo e Reina show con Mou

1 Col Manchester Utd è 1-1, assist del capitano a Suso. Pepe para 4 rigori e sorride: il caso camorra per lui è chiuso

- Marco Pasotto

Dopo aver visto e rivisto la genialata che ha mandato Suso in buca, il mondo rossonero si ritrova costretto a fare i conti con le proprie teorie. E diversi di coloro che considerav­ano indolore l’addio – probabilis­simo – di Bonucci, ora non ne sono più così convinti. Della serie: dal 19 agosto chi ce lo farebbe un lancio così dalla difesa? Più o meno lo stesso meccanismo per cui, dopo aver assistito al debutto fenomenale di Reina, potenziale candidato per la porta del Chelsea, ora c’è chi si terrebbe lo spagnolo e lascerebbe andare Donnarumma. Perché la prima uscita rossonera negli States (a Carson, periferia sud di Los Angeles) ha emesso un verdetto particolar­e: a mettersi in luce sono stati due giocatori che fra un mese potrebbero non esserci più. Leo e Pepe, che ieri ha anche incassato dalla Corte federale d’appello la conferma dell’improcedib­ilità per la vicenda dei rapporti con la camorra. Il Milan uscito a testa alta dal confronto con lo United passa anche dalle loro intuizioni. Leo ha messo Suso davanti al portiere travestend­osi da Pirlo, con un arcobaleno di 40 metri da metà campo: l’elenco dei difensori in grado di disegnarlo è piuttosto corto. «Suso, prego per l’assist», ha scherzato sui social il numero 19 rossonero. La curiosità su Leo era alta: Gattuso lo manderà in campo? E se sì, sarà il capitano? Bonucci ha giocato il primo tempo con la fascia al braccio e il consueto approccio. Sguardo concentrat­o, consigli e direttive ai compagni, qualche arrabbiatu­ra. GERARCHIA Se Gattuso non l’avesse tolto di scena dopo un tempo si sarebbe cimentato anche lui nella folle kermesse dal dischetto, ma lì la scena se l’è presa tutta Reina. Quattro rigori parati e uno segnato, anche per sistemare il collega Joel Pereira, che stava iniziando a fare troppo il bulletto. Pepe l’ha disinnesca­to e subito dopo l’ha infilato. Quattro rigori più una parata da fenomeno su Shaw, che hanno chiarito come fra i pali la gerarchia rossonera sia una materia da maneggiare con estrema cura. «Reina può darci tanto sia dentro sia fuori dal campo – ha detto Gattuso –. Anche Gigio ha fatto bene. Ora vediamo se rimarremo così o se troveremo una soluzione». Pepe, intanto, a scanso di equivoci ha sorriso: «Spero di poter giocare almeno 150 partite con questa maglia». Non male come obiettivo per uno che potrebbe fare le valigie.

MILAN-MANCHESTER UTD 9-10 DOPO 26 RIGORI (P.T. 1-1, AL 90’ 1-1) MARCATORI: Sanchez (MU) al 12’, Suso (M) al 15’ p.t.

MILAN (4-4-2): G. Donnarumma (dal 15’ s.t. Reina); Abate (dal 15’ s.t. Antonelli), Musacchio, Bonucci (dal 1’ s.t. Romagnoli), Calabria; Kessie, Locatelli (dal 15’ s.t. J. Mauri), Bertolacci (dal 1’ s.t. Borini); Suso, Cutrone (dal 29’ s.t. Kalinic), Calhanoglu. (A. Donnarumma, Bellodi, Simic, Brescianin­i, Torrasi, Bonaventur­a, Halilovic, Tsadjout). All. Gattuso. MANCHESTER UTD (4-3-3): Grant (1’ s.t. J. Pereira); Darmian, Smalling, Bailly, Shaw (dal 29’ s.t. Fosu-Mensah); McTominay, Tuanzebe, A. Pereira, Herrera; Mata (43’ s.t. Hamilton), Sanchez. (Williams, Mitchell, Garner, Gomes, Chong, Bohui, Greenwood). All. Mourinho. ARBITRO Toledo (Usa).

NOTE Spettatori 21.000 circa. Ammonito Herrera (MU). Recuperi: p.t. 3’, s.t. 3’.

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LAPRESSE José Reina, 35 anni, ha dato spettacolo contro lo United

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