Rivoluzione Social Il popolo della Juve blinda già Caldara «Lui non si tocca»
1Anti-divo e amante dei classici: piace ai tifosi senza aver ancora mai giocato. Twitter insorge per lui
Mattia Caldara è nato il 5 maggio e qualche tifoso juventino attento alla simb ologia astra le pensa che sia un segno del destino. Mattia Caldara legge i classici russi e qualche tifoso juventino più dotto si immagina una coppia di centrali con lode: lui e Giorgio Chiellini, dottore in Economia. Mattia Caldara riempie i Social di foto con la nonna e, al massimo, con la fidanzata, e qualche tifoso juventino fedele alla tradizione pensa che sia perfetto per il sobrio stile della casa. Mattia Caldara, in generale, è uno dei talenti più freschi tra i difensori europei e la maggioranza dei tifosi juventini vorrebbe che fosse fuori da qualsiasi incastro di mercato: per questo trova appigli in tutto, dalla scuola alla famiglia. Sui Social, sui blog e anche nei bar in molti hanno alzato i decibel da quando hanno scoperto che per la Signora non è incedibile. L’ex atalantino è dentro mani e piedi all’intrigo Bonucci: non significa che la Signora l’abbia bocciato o voglia disfarsene, ma potrebbe essere lui l’unica pedina per fare cassa (e plusvalenza) nel reparto. Eventualità esclusa dai tifosi che sui Social hanno fatto esplodere un hashtag chiaro come pochi: #Caldaranonsitocca. Nella faccenda c’entra la ferita ancora fresca di Leonardo Bonucci e gli stracci volati un anno fa: adesso l’orgoglio dell’amante tradito, più che la ragione, porta ad opporsi al ritorno del figliol prodigo. E di conseguenza, a coccolare il talento 24enne: per molti sarebbe una beffa spedirlo altrove prima di averlo visto in bianconero in una gara ufficiale. Del resto, 15 giorni fa appena si presentava con compostezza al popolo che adesso è in rivolta per la sua cessione: «È tanto che aspetto di venire qua e sono emozionato di giocare con Ronaldo», diceva.
L’INNAMORAMENTO Caldara, però, è molto di più di una pedina per Bonucci: è un pezzo di futuro Juve, stregata a suo tempo da tanta sicurezza e applicazione. Ad Allegri piacque il modo in cui battagliava in un vecchio Atalanta-Juve con Mandzukic: marcare lo spigoloso croato e uno dei mestieri più usuranti della A e il buon Mattia lo fece benone. Da aggiungere anche la personalità nel portare via la palla dalle zone calde, dote che hanno solo i grandi: uno su tutti, Alessandro Nesta, mito dell’infanzia. Nel gennaio del 2017 venne pagato per questo quasi 25 milioni con la promessa di restare per due stagioni a farsi le ossa in prestito nell’officina specializzata del Gasp. Caldara ha praticato ossessivamente l’arte della difesa a 3 e in queste prime settimane di calci bianconeri Allegri sta lavorando sui meccanismi della retroguardia a quattro che gli sono ancora poco congegnali. Questione di tempo, imparerà, sempre che le contingenze del mercato glielo consentano.
DA ROMANZO A Scanzorosciate, il paese della Bergamasca in cui Caldara ha radici ed affetti, questi strani giorni si vivono con la compostezza di sempre. Lì in paese lo descrivono tutti come un ragazzo d’oro, un antidivo lontano da ogni stereotipo del calciatore: gli piaceva fare i compiti, ha pure fatto lavori socialmente utile. Qualcuno voleva intitolargli una via in passato, magari qualche professore del liceo. Dai tempi della scuola Mattia legge i classici, soprattutto quelli russi, e ha divorato due volte «Delitto e Castigo»: evidentemente ama l’epica dello scontro e i duelli psicologi. Tutto ciò che si chiede a un buon difensore. In fondo, però, anche Leo Bonucci sembra un personaggio da romanzo sovietico, uno di quelli che incollano alle pagine Mattia: l’ex principe bianconero, ombroso dopo il castigo, in missione solitaria per cercare rivalsa dopo un anno di patimenti in rossonero. Non ditelo, però, ai tifosi Juve, anche a quelli che amano Dostoevskij: loro per ora escludono il perdono, ripetono solo che #Caldaranonsitocca.
IL MOVIMENTO Spopola l’hashtag #Caldaranonsitocca: dopo un anno e mezzo di attesa è cresciuta la voglia di vederlo all’opera