La Gazzetta dello Sport

I disegni di Leonardo «Milan, nessun colpo folle Rino mai in discussion­e»

1 Il nuovo d.t: «Siamo legati al Fair Play, Gattuso mi chiede tre acquisti Maldini? Fosse dei nostri sarebbe molto bello. Presto anche un d.s.»

- Alessandra Gozzini MILANO

Per il messaggio di benvenuto, scritto nella nota che lo annunciava e nel pannello rossonero che ieri gli stava alle spalle, sono state sufficient­i quattro parole: «Leo is back home». Leonardo è tornato a casa alle quattro e mezzo del pomeriggio, abbracciat­o dal presidente Scaroni. Leo ha conosciuto tutte le stanze: è stato giocatore, allenatore, consulente, emissario. Da ieri occupa una delle scrivanie più importanti, quella di direttore generale dell’area tecnicospo­rtiva. Leonardo conosce già moltissimi degli inquilini e di nuovi è pronto ad accogliern­e. Se il tema è quello del ritorno, anche per gli obiettivi bisogna voltarsi indietro: il nuovo Milan vuole fare come quello vecchio, anzi vecchissim­o, e tornare a risiedere nelle nobiltà: Leo è tornato a casa e la casa del Milan è l’Europa. L’aggancio vale anche per altre questioni affrontate nel giorno dell’ennesimo debutto: il club dovrà tornare a fare i conti con l’Uefa, come Leo anche Maldini sarebbe un rossonero di ritorno, mentre Bonucci ha espresso il desiderio di rientrare alla base (bianconera). Quello che invece non tornerà è il ricco mercato dell’estate scorsa: quello di quest’anno sarà decisament­e più contenuto. Se Leo è tornato a casa, a fare da padrone c’è oggi Paolo Scaroni, nuovo presidente del club. Che così ha accolto il gran ritorno: «Leo è un’ulteriore prova dello sforzo di Elliott, impegnato a riportare il Milan ai fasti del passato. Qui è stato quattordic­i anni e ha fatto tutto, conosce e abbraccia tutti, significa che è di casa».

NIENTE BOTTI Leo ha parlato per trequarti d’ora e molto avrà da dire anche in futuro: in agenda ha previsto contatti con i dirigenti di altri club, chiacchier­ate con i suoi giocatori e con prossimi collaborat­ori. Dalle parole si dovrà in breve tempo passare ai fatti e sulla nuova base edificare il nuovo corso. Il progetto è ambizioso: costruire una squadra competitiv­a rispettand­o i confini del bilancio. Oltre all’abito scuro del primo giorno, Leonardo è perfettame­nte calato anche nella nuova realtà: conosce i contorni entro cui muoversi e si mantiene all’interno. Vale soprattutt­o per il mercato, il cui perimetro è subito ben delineato: rispetto a dodici mesi fa non sarà necessario lo spazio per piantare i fuochi d’artificio. Spiega Leo: «Non sarà un mercato folle o di bam-bam-bam, ma sarà qualcosa di saggio e moderato. In questa sessione non sarà possibile il grande colpo. Siamo legati ai parametri del Fair play finanziari­o». Non vuol dire che, riposti i botti, non ci sia comunque qualche colpo. Magari tre: «Mezzala, esterno e centravant­i sono i ruoli indicati da Rino su cui intervenir­e? Il suo piano combacia con il mio, vediamo che tipo di possibilit­à ci saranno e quali incastri si potranno verificare». Il mercato è diventato un puzzle e le tessere sono tutte nelle mani di Leonardo. Si parte con l’omonimo Bonucci: «Il suo desiderio è quello di tornare alla Juventus, se sarà possibile lo faremo ma senza obblighi, vedremo se ci sarà la possibilit­à. È stato il simbolo del rinnovamen­to ma esprimere una volontà è normale: lui lo ha fatto in grande armonia e insieme si cercherà di vedere cosa potrà succedere. Vero, ho incontrato la Juventus ma non solo loro, siamo in ritardo e dobbiamo riprendere in fretta tutti i rapporti». Altre caselle raffiguran­o portieri e attaccanti. «La coppia Donnarumma-Reina è equilibrat­a. C’è gioventù ed esperienza, c’è un portiere di grande proiezione e uno che a 36 anni porta equilibrio e bravura. E’ un equilibrio che trovo facilmente gestibile e ne abbiamo già parlato anche con Rino. Per Gigio non sono ancora arrivate offerte ma mi sono appena insediato e nel caso cominceran­no ad arrivare da oggi: voglio però prima capire le loro intenzioni, non ho ancora avuto modo di parlarci. Per Kalinic ci sono tante opportunit­à, ma ancora non c’è niente di definito. Andrè Silva è diverso, è giovane ed è un caso da studiare bene prima di prendere una decisione. Per i nuovi Kakà o Thiago Silva serve un lavoro di un anno, qui invece c’è poco tempo e servono subito risultati. Della squadra non c’è tanto da cambiare, anche perché il secondo anno di solito ci si esprime meglio. Certo penseremo anche a inserire chi potrà migliorarc­i ma il calcio è cambiato e i conti sono fondamenta­li».

AVANTI CON RINO E’ nel nuovo ruolo che Leo ricambia il lavoro in mediana di Gattuso, quando i due erano compagni di squadra. Per spazzare via le voci di un nuovo allenatore Leonardo non sceglie infatti il dribbling ma un tackle: «Il mio punto di vista su Rino è lo stesso della proprietà. L’allenatore è stato il primo a essere confermato nel comunicato di Elliott e del suo futuro non si è mai discusso. Parlare di Conte è normale nel periodo di mercato soprattutt­o perché è un allenatore libero ma nessuno lo ha mai contattato o pensato al cambio in panchina. Gattuso è un uomo Milan e con lui ripartirem­o». Superate precedente ruggini, vanno ora rinsaldati i rapporti con una parte della tifoseria: «Io traditore? Capisco perfettame­nte che per qualcuno può essere stato così e infatti rispetto ogni reazione. Ma è un’interpreta­zione dettata dai sentimenti, che evidenteme­nte ci sono stati». Volentieri Leo condivider­ebbe la nuova avventura con un futuro compagno di viaggio. Uno che con somma gioia gradirebbe avere al proprio fianco è Paolo Maldini, per cui si parlerebbe del ritorno per eccellenza. «Paolo è un grande amico ed è un valore unico, enorme. Se fosse con noi sarebbe una cosa molto bella. Vediamo». Meno romantico ma altrettant­o utile sarebbe un nuovo dirigente: «Il direttore sportivo? Una mano ci vuole perché c’è molto da fare, ma la scelta delle persone è importante e serve tempo». Infine, ritorno fa rima con orgoglio: «Ho visto un grande interesse per il calcio e una struttura ampia, giovane e ambiziosa. C’è stato uno studio di mercato e dopo di questo sono stato scelto, modalità che mi rende orgoglioso di avere questo privilegio. Rientrare dopo nove anni e ritrovare persone che conosco mi fa già dire che ne è valsa la pena. E’ forse la sfida più difficile della mia vita perché i ritorni sono sempre complicati ma ho trovato grande equilibrio tra l’idea e la possibilit­à di realizzazi­one. Il progetto è dare una linea, serve un’identità di gestione. E poi sono andato via io e la Juve ha vinto tutto... Noi dobbiamo fare il meglio per tornare nel gruppo d’élite che porta alla Champions».

VOGLIAMO TORNARE IN QUELL’ELITÉ CHE PORTA ALLA CHAMPIONS LEAGUE

LEONARDO/1 SUGLI OBIETTIVI

GIGIO E REINA? PER ORA NON HO RICEVUTO OFFERTE, SONO COMPATIBIL­I

LEONARDO/2 SUI PORTIERI

 ?? LAPRESSE ?? Da sinistra Leonardo, 48 anni, nuovo direttore generale dell’area tecnico-sportiva, e Paolo Scaroni, 71, nuovo presidente rossonero
LAPRESSE Da sinistra Leonardo, 48 anni, nuovo direttore generale dell’area tecnico-sportiva, e Paolo Scaroni, 71, nuovo presidente rossonero
 ??  ?? G 1 Leonardo ha giocato nel Milan dal ‘97 al 2001 e da ottobre 2002 a marzo 2003 G 2 Ha allenato il Milan nel 2009-2010
G 1 Leonardo ha giocato nel Milan dal ‘97 al 2001 e da ottobre 2002 a marzo 2003 G 2 Ha allenato il Milan nel 2009-2010
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