Patrese, la vita è una sfida «Io all’Eau Rouge a 64 anni»
1 L’ex veterano della F.1 torna in pista alla 24 Ore di Spa con la Honda del Team J.A.S.
«L’ultima volta a Spa su un’auto da corsa è stata nel 1993, nella mia ultima stagione in Formula 1. Parliamo di 25 anni fa, è il tempo di un Giubileo! Però mi sono detto, “Perché non provarci”?». E al diavolo i 64 anni sulla carta d’identità, certe passioni non hanno età. Perché per Riccardo Patrese e tutti quelli che hanno corso ad altissimo livello, sentir parlare di gare e della pista mito con l’Eau Rouge, è un po’ come ascoltare un irresistibile richiamo della foresta. E così, questo fine settimana, il padovano sarà tra i protagonisti della 24 Ore sulla pista delle Ardenne, nell’ottava prova del campionato Endurance Blancpain GT. L’ex Williams correrà con la Honda NSX GT3 del Team J.A.S. Motorsport, in coppia col francese Loic Depailler nella categoria PRO AM, quella che a due professionisti affianca due amatori. Se “amatore” può correttamente definirsi uno che ha alle spalle 256 GP in Formula 1 ed è l’italiano con più presenze davanti a Jarno Trulli, fermo a 252.
DAL PERO «Com’è nata? Il team principal Alessandro Mariani mi ha detto che la Honda stava preparando con lo sponsor Castrol una vettura per Spa e avevano pensato a me, visto che potevo prendervi parte come Over 60. Ho risposto che cadevo dal pero, dopo 25 anni di gare vere guardate ormai solo in tv. Ma gli ho detto di preparare la macchina... Beh, mi è piaciuto ed eccomi qua».
CAVALLI E NEVE Patrese negli ultimi anni ha seguito la famiglia, ma non ha mollato fisicamente, partecipando con buoni risultati a gare di equitazione e sci master. Ma per chi ha sentito scorrere nelle vene l’adrenalina della velocità, cavalli e neve non bastano. «Non ho niente da dimostrare, tutto nasce come una sfida con me stesso, vedere come me la cavo anche a una certa età. Mettersi al volante mi è sempre piaciuto e poi... un po’ di adrenalina mi mancava». Ovviamente c’è stato prima un test. E non sarà una passeggiata. «È una corsa di 24 ore, a Spa. Ho fatto 300 km di prove (e l’8° tempo nelle libere di ieri; n.d.r.). Ma giro dopo giro, ho ritrovato le vecchie sensazioni».
IMPATTO DURO In Formula 1 ci era abituato, ma com’è l’impatto nel tornare al volante di un bolide da 570 cavalli? «Duro. Le curve sono veloci, ma giro dopo giro tutto torna in testa, diventa più semplice, ci si rilassa in macchina, si trova il ritmo e i tempi calano. Però troppe regole, stiamo solo facendo meeting per evitare le penalità. Vorrei solo guidare». Magari per vincere? «Sono competitivo di natura, non sono qui solo per partecipare». Nel 1993 chiuse 6° in zona punti con la Benetton Ford. Addio Spa? Macché. La vita è imprevedibile: a volte concede di festeggiare, in pieno all’Eau Rouge, il Giubileo di una grande passione.