Hamilton: «Che pressione I piccoli errori si pagano»
1Il pilota Mercedes carico dopo la super-rimonta di Hockenheim: «Quest’anno la lotta è ancora più serrata. E tutto questo mi diverte»
Le rimonte lo esaltano. Gli ricordano di quando era bambino e vinceva partendo dalle ultime posizioni con un kart meno competitivo di quelli dei ragazzini che avevano i genitori ricchi. «In genere i loro mezzi erano nuovi. Invece io e mio padre caricavamo il nostro nel bagagliaio…». Oggi Lewis Hamilton gioca in grande, sulla scena di uno sport seguito da quasi due miliardi di spettatori e con in tasca un contatto da 100 milioni di dollari per le prossime due stagioni con la Mercedes. Niente a che vedere con gli inizi. Eppure lo spirito è rimasto lo stesso. Quello di chi corre per puro piacere.
TRAIETTORIE Così l’adrenalina che gli ha dato l’ultimo trionfo a Hockenheim, ottenuto con una incredibile rimonta dal 14° posto, è stata superiore a quelle dei tre precedenti successi in Spagna, Azerbaigian e Francia. «La metto fra le mie vittorie più grandi e ne sono fiero – confessa Hamilton, che era risalito dal fondo anche a Silverstone dopo la toccata della Ferrari di Raikkonen –. Con la pista asciutta, è più facile per tutti avvicinarsi al limite, mentre in condizioni incerte conta la sensibilità e si può fare davvero la differenza. A Hockenheim in certe curve era bagnato e in altre
LORO PIÙ VELOCI IN QUALIFICA, MA NOI ABBIAMO TUTTO PER VINCERE
LEWIS HAMILTON
SUL DUELLO CON LA FERRARI no, la situazione cambiava a ogni giro. A un certo punto andavo tre secondi più veloce degli avversari, facendo traiettorie diverse rispetto a Vettel e agli altri, mi sarebbe piaciuto che gli ex piloti lo avessero evidenziato commentando la corsa in tv…».
TESTA La sicurezza di Lewis in questo momento è all’apice. Mentre scricchiolano le certezze di Sebastian Vettel, finito contro il muro mentre era al comando della gara di casa. Un errore che si somma a quelli di Baku e del Paul Ricard. «La pressione per noi due è più alta che mai. Ma questo mi diverte – spiega Hamilton, tornato al vertice della classifica con 17 punti di vantaggio sul tedesco –. La battaglia è più serrata rispetto allo scorso anno e ogni piccolo errore può costare tantissimo. Io sto cercando di essere un perfezionista, di evitare gli sbagli e di arrivare ai gran premi nella condizione mentale migliore. La Ferrari è la più veloce in qualifica. Ma non la favorita. Noi della Mercedes abbiamo tutto per vincere. Anche qui in Ungheria è il mio obiettivo, seppure la rossa sia forte e la Red Bull temibile come a Montecarlo».
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IL VANTAGGIO Sono i punti di vantaggio di Lewis Hamilton su Sebastian Vettel: 188 contro 171
TERZA FORZA Hamilton è il re dell’Hungaroring: ci ha vinto cinque volte, ma solo due con la Mercedes (2013-2016). Mentre Vettel l’ha spuntata nel 2015 e nel 2017 con la Ferrari. Non è un circuito adatto alle Frecce d’argento, ma Lewis è in stato di grazia. In più c’è l’incognita del maltempo previsto pure questo fine settimana. E quella dei «Red Bulli», i quali hanno tolto finora più alla Ferrari che alla Mercedes. Infine c’è da considerare il ruolo di Valtteri Bottas, che in Germania ha vinto il duello fra seconde guide con Kimi e ha rispettato l’ordine di non attaccare Hamilton. «Dipenderà dalle circostanze, ma sulla carta sono libero di lottare con Lewis e giocarmi anch’io il Mondiale», assicura il finlandese. Credergli è difficile.