La Gazzetta dello Sport

Vettel subito forte scaccia la tristezza Pole, rischio pioggia

Vettel scaccia la tristezza «Un bel venerdì» ●Seb regala un lampo di gioia nel lutto Ferrari Mercedes indietro, ma Verstappen è vicino

- Mario Salvini INVIATO A BUDAPEST (UNGHERIA)

Come si fa sempre in momenti così. A testa bassa, cercando di adempiere al suo compito senza pensare a nient’altro. Non a quelle due bandiere penzolanti a mezz’asta sopra al suo Motorhome. Non alla sensazione irreale del vuoto improvviso tutt’attorno alla Ferrari, così abituata ad una presenza incombente, rassicurat­e e condiziona­nte com’era quella di Sergio Marchionne anche quando non era fisicament­e nel box. Sebastian Vettel ha vissuto così il primo giorno di corse senza il suo presidente che gli passava il braccio sulle spalle e lo chiamava «Buddy». Amico, compagno d’avventura, socio. «Ho cercato di pensare solo alla guida — ha detto — non è facile, ma è quello che dovevamo fare». E quel che gli è riuscito è un giro eccellente, già non troppo lontano dalla sua pole di un anno fa (1’16”834). E con quello, una buona prestazion­e complessiv­a anche sul passo, con le gomme soft. Insomma: «Uno dei migliori venerdì», dell’anno e di sempre. Buono per cominciare a cancellare la delusione di Hockenheim.

MERCEDES STACCATE Le Red Bull, specie quella di Max Verstappen, a soli 74 millesimi, sono molto vicine. Quarto Kimi Raikkonen, che ha svolto un lavoro diverso da quello di Seb, testando anche le gomme medie. E che, a giudicare dalle risposte, non dev’essersi fatto troppo condiziona­re dall’atmosfera: «Non è stato un venerdì molto diverso dal solito. Certo, per noi questo non è uno dei periodi migliori». Iceman. Staccate, e di molto, le Mercedes. I cui ingegneri continuano a far trapelare sospetti circa presunte irregolari­tà della power unit Ferrari. Le frecce qui sembrano in crisi, certamente ancora una volta in difficoltà con le Pirelli ultrasoft, come le succede spesso quando, come ieri, fa molto caldo. Così che i tempi migliori li hanno fatti con le soft. «La sfida è stata far funzionare le gomme – ha detto Vettel – e così sarà anche in qualifica». Dove però la storia potrebbe essere diversa. Oggi le temperatur­e dovrebbero abbassarsi, potrebbe piovere. E se così fosse ci sarà molto da reinterpre­tare. La cosa è potenzialm­ente decisiva, se è vero quel che dice Seb. E cioè che: «Saranno molto importanti la qualifica e la partenza, perché su questa pista poi è molto difficile sorpassare. Quindi in gara le prime due curve saranno cruciali».

MINACCIA RED BULL Resta che attaccate alla Ferrari di Vettel ci sono le Red Bull. Con le sue curve e controcurv­e, i rettilinei corti che riducono la velocità di punta e dunque rendono meno rilevante la potenza del motore, l’Hungarorin­g sembra fatto apposta per la loro aerodinami­ca. Così che la sensazione adesso è di veder confermato ciò che la Ferrari temeva. Ovvero che la rinnovata competitiv­ità delle Red Bull le pone sì, almeno saltuariam­ente, nella posizione dell’ago della bilancia tra Maranello e Stoccarda. Ma col brutto difetto di puntare troppo marcatamen­te verso la Germania. Le Red Bull minacciano di diventare involontar­ie alleate di Hamilton nella lotta al titolo. Perché su circuiti con queste caratteris­tiche, dove l’anno scorso la Ferrari aveva fatto bottini grossi, quest’anno la Red Bull è fortissima. Se si mettesse di mezzo, tra argento e rosso, per la Ferrari sarebbe un trionfo. Il problema è che minaccia di piazzarsi davanti. Lo ha già fatto a Monte Carlo con Daniel Ricciardo. E promette di ripetersi all’Hungarorin­g, unico tracciato in cui in era ibrida le rosse hanno vinto più delle Mercedes. Tanto più che l’utilizzo di una nuova benzina proprio da oggi permetterà ai Redbulli una mappatura più estrema in qualifica. «Non ho ancora tirato fuori il massimo dalla mia monoposto», ha detto minaccioso Ricciardo. MERCATO Sul fronte mercato c’è che Toto Wolff ha rilasciato dichiarazi­oni che sembrano confermare il passaggio alla Renault di Esteban Ocon (ora in Force India, ma pilota da sempre in orbita Mercedes). Non è sembrato casuale l’incontro che il capo Mercedes ha avuto nel suo motorhome col team principal francese Cyril Abiteboul. Col domino annunciato di Carlos Sainz verso la McLaren, Lance Stroll coi soldi di papà alla carica della Force India e il nuovo, giovane pupillo su cui scommette la Mercedes, il leader di F.2 George Russell, apparentem­ente destinato alla Williams.

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IL DISTACCO i millesimi che separano Verstappen da Vettel nella seconda sessione di libere

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Caccia al tris Seb Vettel in Ungheria ha vinto nel 2015 e 2017
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● 1. Sebastian Vettel a Budapest dove ha vinto nel 2015 e 2017; ● 2. 1 La Sauber di Charles Leclerc con halo listato a lutto per la scomparsa di Marchionne; ● 3. L’omaggio della Haas per l’ex presidente Ferrari EPA GETTY
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SECONDO NEL MONDIALESE­BASTIAN VETTEL
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LEADER IRIDATOFER­RARI E RED BULL MEGLIO DI NOI, DURA GESTIRE LE GOMME DIETROLEWI­S HAMILTON

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