La Gazzetta dello Sport

Inter, col Chelsea è un derby toscano

●Spalletti sfida l’amico-nemico Sarri: quest’estate ha già vinto il duello per tenersi... Martusciel­lo

- Carlo Angioni MILANO

La giacca contro la tuta. Il 4-2-3-1 contro il 4-3-3. Il fedelissim­o delle idee di Ventura contro l’adoratore di Sacchi. Il tecnico camaleonte contro il mago della ripetitivi­tà. Amici-nemici, Luciano Spalletti da Certaldo e Maurizio Sarri da Figline si ritrovano per un nuovo capitolo di una storia tra toscani di campagna che nell’ultima stagione è stata vissuta molto tra battute e frecciatin­e a distanza, con la stima di fondo che certo non tramonta. Aveva cominciato Spalletti: «Se Sarri avesse continuato a lavorare in banca, oggi sarebbe ministro dell’Economia». La risposta: «Luciano? Lui secondo me potrebbe fare il ministro della Difesa...». La stoccata di Maurizio: «L’Inter senza le coppe gioca un altro sport». La replica: «Se Sarri vuole provare a non giocare le coppe, arrivi settimo». Stasera a Nizza, l’Inter giocherà il primo test ad altezza Europa e davanti ci sarà il Chelsea di Sarri. Non una sfida qualunque: un derby toscano.

STIMA Martedì a Sheffield Spalletti ha parlato di Maurizio: «Lo scorso anno ha fatto esprimere al Napoli il miglior calcio del campionato. Mi farà piacere misurarmi con lui». Poi ieri, prima di partire per la Francia, altre parole di stima: «Il Chelsea, nel prendere un bravo allenatore come Sarri, ha potenziato l’idea di calcio portata da Guardiola al City. Avrò un motivo in più per seguire la Premier». Luciano contro Maurizio, ovvero una sfida tra due mondi. Distanti come il look. Che stasera, forse per la prima volta, potrebbe anche subire una variazione sul tema. È un gioco, ma Spalletti, di solito sempre elegante e ricercato, potrebbe indossare la tuta come nelle altre uscite estive, «copiando» il capo preferito da Sarri e ovviamente già indossato dall’ex Napoli nell’unica amichevole fin qui giocata dal Chelsea in Australia, a Perth. Ma non c’è solo la tuta a dividere Luciano e Maurizio, nati nel 1959 a meno di due mesi di distanza (l’interista è di marzo, il neo tecnico Blues di gennaio). C’è un’idea diversa di calcio, che da entrambi però viene vissuto in modo maniacale, con la cura anche del minimo dettaglio. Per Spalletti tutto è cominciato con Ventura, un rapporto nato negli Anni 80 tra Albenga e Santa Croce sull’Arno; il fondamento di Sarri è invece il sacchismo più puro. A Nizza, l’allenatore dell’Inter sarà fedele al suo credo, ovvero il 4-2-3-1, ma si adatterà e si modellerà come sempre al gioco dell’avversario; Sarri, quasi ossessivo nella ripetitivi­tà e nella ricerca della perfezione dei suoi schemi, non si discosterà mai dal 4-3-3. Nessun tradimento insomma, anche se a entrambi mancherann­o pedine fondamenta­li per la stagione che verrà.

DUELLO Anche stasera, però, ci sarà un filo, anzi un nome che unisce i due allenatori toscani: è quello di Giovanni Martusciel­lo, che è stato il vice di Sarri ai tempi di Empoli e l’anno scorso è entrato nello staff di Spalletti alla Pinetina registrand­o – non poco – la difesa nerazzurra. Nelle ultime settimane il vero duello Maurizio e Luciano l’hanno giocato proprio per avere accanto un tecnico fidatissim­o come Giovanni: Maurizio lo voleva con sé anche nella prima esperienza londinese e l’ha corteggiat­o a lungo sino quasi a farlo capitolare; Luciano si è messo di traverso e alla fine ha vinto lui. Martusciel­lo è ancora l’allenatore della difesa dell’Inter e chissà che i suoi consigli non servano per fare un brutto scherzo al Chelsea. È sempre calcio d’estate, certo, però vuoi mettere una vittoria con l’amico-nemico...

 ??  ?? Maurizio Sarri e Luciano Spalletti, entrambi 59 anni, sorridenti prima di Inter-Napoli di marzo
Maurizio Sarri e Luciano Spalletti, entrambi 59 anni, sorridenti prima di Inter-Napoli di marzo
 ??  ?? Giovanni Martusciel­lo, 46, allena la difesa dell’Inter GETTY
Giovanni Martusciel­lo, 46, allena la difesa dell’Inter GETTY

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