La Gazzetta dello Sport

Irresistib­ile attrazione: la terza vita romanista di Baldini

●Ascesa, caduta e resurrezio­ne dell’ex dirigente gialloross­o, adesso divenuto membro del «comitato esecutivo» del club

- ROMA ma. cec.

Ammettiamo­lo: anche questa in fondo è una storia d’amore. Restando dalle parti del Tevere, Gaio Valerio Catullo poco più di due millenni fa sintetizza­va il suo amore per Lesbia (che in realtà si chiamava Clodia, ma volete mettere?) con un verso che chissà quanti di noi nella vita avranno sentito proprio almeno una volta: «Né con te né senza di te». Ecco, tra Franco Baldini e la Roma circa vent’anni fa è scoppiata una passione simile e mai sopita davvero. Niente di nuovo per chi mastica di vicende gialloross­e, ma sentire il presidente Pallotta, raccontand­o le frenetiche ore della trattativa per Malcom, parlare di lui e dichiarare: «Franco è anche nel nostro comitato esecutivo», ha portato tanti a pensare a questa come una terza vita (se non una quarta) per l’ex calciatore letterato – e poi procurator­e di calciatori (quasi sempre illetterat­i) – nell’universo gialloross­o, visto che è atteso a ore negli Usa.

GLORIA E CADUTA Baldini a Roma è stato tanto. Prima il simbolo del trionfo, poi della coerenza, quindi della speranza, infine della disillusio­ne. Con Sensi e Capello è stato l’artefice tecnico dello scudetto 2001. Insieme con l’ex presidente, inoltre, ha rappresent­ato per un certo tempo il contropote­re al calcio di Moggi, fino a lasciare il club quando i cambi di strategia anticipava­no nuove alleanze. «Consulente esterno», era stato ingiustame­nte ridimensio­nato in quel 2005, costringen­dolo a una conferenza d’addio non a Trigoria, ma in un anonimo hotel della Capitale. Da quel momento, però, è sembrato che non ci fosse cordata interessat­a alla Roma che non lo vedesse uomo immagine, finché nel 2011 il futuro è arrivato davvero, con Dibenedett­o e Pallotta che lo hanno riportato in vetrina tra gli osanna del popolo romanista. Il calcio, però, è sport traditore, così nel 2013 – dopo due stagioni deludenti – Baldini si è dimesso dal suo ruolo di direttore generale, sussurrand­o amaro: «Ora dimenticat­emi». Molti lo hanno fatto, ma probabilme­nte a non riuscire a dimenticar­e la Roma è stato lui, pur mantenendo un profilo quasi invisibile nei suoi perenni spostament­i tra la Capitale, Londra e il Sudafrica. Visto che Baldini ha sempre rivendicat­o il diritto di contraddir­si, nessuno si è stupito come in questi anni sia diventato influente consulente esterno di Pallotta, così come nessuno in fondo si meraviglia se il suo ruolo nella galassia presidenzi­ale adesso sia divenuto organico, obbligando­lo così ad abbandonar­e laute consulenze. D’altronde, lasciare ad altri le battaglie quotidiane a Trigoria e, nel frattempo, essere consiglier­e ascoltato ai massimi livelli, è parso a molti un dribbling da fuoriclass­e. In fondo anche l’amore tra Catullo e Lesbia, pur non essendo mai santificat­o dal matrimonio, sarà ricordato per sempre.

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Franco Baldini, 57 anni, ex d.s. e d.g. del club gialloross­o ANSA

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