Milik respinge l’ombra Cavani E dà al Napoli nuove soluzioni
●Il polacco pronto a prendersi la scena: «Edinson è più forte, ma io sono più giovane e posso migliorare». Con lui riecco i cross dalle fasce
Ha voglia di spaccare la porta e la sua prima amichevole domani contro il Chievo diventa una occasione buona per Arek Milik. Appena una settimana di lavoro nel ritiro in Trentino e la condizione che continua a migliorare, insieme alla volontà di mettersi a disposizione di un Carlo Ancelotti che sta dedicando molto tempo al suo nuovo centravanti per meglio spiegare sviluppo e tempi di gioco, che diventano essenziali per superare difese ben organizzate e posizionate.
OVAZIONE È quella che è partita nel pomeriggio di ieri quando il polacco nella partitella, in uno spazio stretto, si è liberato in area di due difensori tirando dal basso verso l’alto e gonfiando la rete sotto la traversa. Proprio con quella cattiveria e determinazione che denotano gli attaccanti di razza. Certo una cosa sono gli allenamenti, un’altra le partite. Ma poter mettere finalmente alle spalle tutti i problemi e avere la testa sgombra è essenziale per chi deve finalizzare l’azione. Tra l’altro sempre ieri sono state apprezzate le nuove intese sviluppate con Simone Verdi, altro talento in grande crescita in questa prima parte di ritiro.
FORZA NAPOLI SEMPRE È la frase con cui ieri dal suo profilo Instagram Milik ha voluto salutare tutti i tifosi. Nella foto è sorridente con il «concorrente» Roberto Inglese e il connazionale Piotr Zielinski. Una foto scattata poco prima dell’infortunio dell’amico polacco, cui ieri Arek è stato vicino, augurandosi un pronto recupero.
L’OMBRA DI CAVANI Al di là delle smentite ufficiali del Napoli, non c’è dubbio che il possibile ritorno di Edinson Cavani in azzurro sia stato, anzi continui a essere, il tormentone estivo che rimbalza dalle verdi valli trentine, fino alle aride terre vulcaniche del Vesuvio. Una situazione che non deve far molto piacere alla persona che quel ruolo ricopre e che vorrebbe riprendersi la scena, dopo due anni che definire sfortunati è un eufemismo. Anche in questo Milik però sembra avere l’atteggiamento giusto: «Fare la punta centrale è una responsabilità in più, devi sempre fare gol e se non lo fai significa che hai deluso: è il nostro lavoro. Le voci su Cavani non mi stanno dando fastidio. Mettiamola così: lui è più forte di me, però io sono più giovane e posso ancora migliorare tanto». Una sfida a se stesso prima ancora che a Cristiano Ronaldo, Immobile, Icardi e i principali cannonieri della Serie A.
TEMPI E MOVIMENTI Per essere ai massimi livelli bisogna curare i particolari. Nei movimenti di attacco e soprattutto nei tempi che dettano i passaggi e fanno guadagnare sul difensore avversario quell’attimo di anticipo. Perché è soprattutto la profondità quella che dovrà assicurare Milik. I movimenti del polacco, anche senza palla, puntano dritto la porta avversaria, suggerendo la verticale al centrocampista e cercando le diagonali giuste quando un esterno arriva al cross basso dal fondo. E qui Arek è molto bravo nello scatto sul primo palo, dove può letteralmente fulminare sull’anticipo il portiere avversari. Gol del genere in partitella ne ha realizzati diversi, così come ora al Napoli si rivedono i cross alti dalle fasce. Una giocata praticamente inesistente nella passata stagione in cui, complice l’infortunio proprio del polacco, la banda bassotti CallejonMertens-Insigne ha basato tutto su velocità e triangolazioni strette. Ora Milik su questo tipo di cross cerca il secondo palo per sfruttare la sua ottima altezza ed elevazione. Una soluzione nella finalizzazione intravista solo nell’ottimo avvio della sua avventura azzurra, nel 2016, quando segnò 7 gol fra campionato e Champions in 9 presenze e sembrava poter far dimenticare Higuain. Domani a Trento, contro il Chievo, comincia la nuova vita di Arek.