Alesi e il figlio: «Darà battaglia per il titolo GP3»
●Jean su Giuliano alla vigilia di gara-1: «La F.1 è una favola e io non voglio viva nelle fiabe»
Nessuno è mai stato così fiero di essere un ferrarista come lo è stato suo padre. E dunque adesso Giuliano Alesi, figlio di Jean, ha quest’eredità da portare in pista. Lo stesso sogno di papà da realizzare. Ha 18 anni e per ora corre in GP3, è sesto in classifica, ma in Ferrari c’è già arrivato: è alla Driver Academy, vive a Maranello. Quest’anno ha vinto una gara, a Montmelò, con tre podi. «Il suo obiettivo – dice papà Jean – è di restare in lotta per il titolo fino all’ultimo». Senz’altro di migliorare il 2017, in cui, come ora al team Trident, di GP ne vinse 3 e chiuse 5°, primo dei non-Art.
L’ESEMPIO Giuliano si chiama così perché, racconta con un sorriso ironico papà: «Volevo un nome italiano che non contenesse la lettera R. Sua mamma è giapponese e quindi lei e la nonna non sarebbero state capaci di pronunciarlo. E poi — risata — sulla strada per Alcamo passavo sempre da Montelepre, il paese del bandito Giuliano, è un nome che avevo nell’orecchio…». Jean dice che vorrebbe evitare di dare troppi consigli al figlio: «Gli dico solo di non guardare a quel che ho fatto in Formula 1, ma alla strada che ho percorso per arrivarci. Alle difficoltà, ai progressi. Perché poi la Formula 1 è stata una favola, e io non voglio che viva nelle favole. Per questo gli dico sempre di guardare a mio padre, suo nonno, Franco. Da Alcamo ad Avignone faceva 46 ore di treno, passava da casa, appoggiava la valigia e andava al lavoro. E’ intelligente, capisce, e come me è molto determinato».
VOLATA Il campionato di GP3 a Budapest scavalla la sua metà, e Giuliano, ieri 10o nelle libere, ha 44 punti da recuperare ad Anthoine Hubert, mentre il 3o posto, ora di Leonardo Pulcini, dista appena 7 punti. «Ha già dimostrato di poter stare coi migliori — assicura fiero il papà —. Questo è l’importante. Poi si vedrà. Di certo c’è solo che il 2018 sarà il suo ultimo anno in GP3. Il resto dipende da quel che succederà da qui ad Abu Dhabi».