La Gazzetta dello Sport

Thomas mani sul Tour Padrone dei Pirenei, ora solo la crono

●Il gallese 2° nel tappone: «Vivo in una bolla gialla». Ammiraglia Sky colpita da uova. Esplode Roglic: vince, è 3° in generale e con il salto (sul podio) butta giù Froome. Incitato dall’attore Cooper, ora sfida Dumoulin

- Ciro Scognamigl­io INVIATO A LARUNS (FRANCIA) twitter@cirogazzet­ta © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

L’attacco da lontano di Landa e Bardet. Le difficoltà di Quintana, ancora sofferente dopo la caduta di giovedì, e quelle reiterate di Froome, che ora rischia seriamente di perdere il podio. La fantastica difesa di Thomas, sempre più in giallo, l’impotenza di Dumoulin e la picchiata vincente verso Laruns di Roglic, ora 3° e in odore di qualcosa di più. Le ultime montagne del Tour profumavan­o di leggenda pirenaica: Aspin, Tourmalet, Aubisque. Non hanno partorito una tappa leggendari­a, ma neppure banale.

DIFESA Geraint Thomas non è stato mai, mai in difficoltà. Dall’apoteosi in giallo di domani sui Campi Elisi lo separa soltanto la cronometro di oggi, 31 km per niente piatti tra Saint Pee sur Nivelle a Espelette (possibile pioggia, specie all’inizio: rarità in questa edizione). Ma il 32enne gallese di Sky ha vantaggi rassicuran­ti: 2’05” su Dumoulin, 2’24” su Roglic, 2’37” su Froome. «Continuo a prendere le cose giorno per giorno. Con la squadra, siamo abituati a difendere una maglia gialla. Questo mi ha permesso di restare nella mia bolla. Quando esploderà, sarà uno choc. Ma manca ancora un giorno». Quanto alla credibilit­à sua e del team, parole chiare: «Il nostro palmares resisterà al tempo. Siamo una squadra molto forte, quasi fenomenale. Mettete insieme i watt di tutti, tra Kwiatkowsk­i, io, Chris e un ragazzo come Bernal… Lavoriamo tantissimo. Quando non ci si mette di mezzo la sfortuna, la cosa paga».

STRATEGIA Sky è stata come

sempre sul pezzo quando si è trattato controllar­e l’azione da lontano di Landa e Bardet, partiti già sul Tourmalet a più di 90 km dalla fine. Il tutto nonostante il perdurare delle difficoltà di Froome, che sull’Aubisque (ultima vetta, meno 20 km al traguardo) ha perso contatto in più occasioni. Contrappas­so: assolto dal caso salbutamol­o alla vigilia del Tour, ieri è stato inquadrato in diverse occasioni mentre tossiva molto forte, anche se al traguardo ci ha detto di «stare bene». Abbandonat­a la doppietta col Giro, adesso è a rischio il podio. La squadra è stata ancora una volta presa di mira dai tifosi: uova contro un’ammiraglia.

VOLO Chris a crono è tutt’altro che fermo: due bronzi olimpici, uno mondiale. Ma non lo è neppure Primoz Roglic, che sta volando e ieri lo ha dimostrato andandosi a prendere il secondo successo di tappa al Tour dopo quello a Serre Chevalier dello scorso anno: ha preceduto di 19” la crema del Tour. Il 28enne sloveno della Lotto Nl-Jumbo, che nella crono di oggi sarà seguito in ammiraglia dall’attore americano Bradley Cooper, è arrivato tardi al ciclismo perché era una grande promessa del salto con gli sci. Nel 2006, a soli 16 anni, vinse l’argento a squadre ai Mondiali juniores, l’anno dopo a Tarvisio si prese l’oro. «Ma a 21 anni ho capito che non sarei riuscito ad arrivare ai vertici, e avevo anche avuto un incidente. Così ho comprato la mia prima bici da corsa». Al Giro aveva vinto la crono del Chianti nel 2016, quest’anno già 8 centri con l’Itzulia (ex Paesi Baschi) e il Romandia. Non stupisce l’abilità mostrata in discesa, anche se Dumoulin è stato polemico («E’ stato favorito da una moto che aveva davanti»). Con lui ha fatto festa anche la Bianchi, a 20 anni esatti (27 luglio 1998) dall’impresa di Pantani a Les Deux Alpes sempre in sella alle bici della Casa di Treviglio. «Pensavo solo alla vittoria di tappa, non al podio. Quando ho preso qualche metro in discesa, ho cominciato a crederci. Nella crono mi concentrer­ò su me stesso. L’importante sarà essere fieri di quello che farò». Pantani lo vinse, il Tour 1998. Roglic quasi sicurament­e non ci riuscirà. Ma anche il secondo posto di Dumoulin, pur iridato di specialità, che sullo sloveno ha solo 19”, non si può considerar­e al sicuro.

70”

LA CHIAVE

Persi da Dumoulin sul Muro di Bretagna rispetto a Thomas: 50” per la foratura, 20” di penalizzaz­ione

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Thomas batte Bardet per il 2° posto AFP
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