La Gazzetta dello Sport

Figlioli: «Fa male annullare un gol così» Settebello, reagisci

●Tra precedenti e moviola futura, il pari negato nel finale contro la Spagna diventa un caso. Oggi i croati per il bronzo

- Franco Carrella INVIATO A BARCELLONA (SPAGNA)

L’uomo dell’ultimo tiro, tra gioie e dolori. Fu Pietro Figlioli a regalarci i Giochi di Rio, nello spareggio preolimpic­o di Trieste contro la Romania: 8-7 a 7” dal termine, l’8 aprile 2016. È stato Figlioli a portarci a un passo dai rigori, giovedì, nella semifinale europea con la Spagna: superiorit­à numerica, 8” alla sirena, un missile da posizione 2 indirizzat­o a Lopez Pinedo che non trattiene, è rete ma il giudice di porta dice che la palla non è entrata. Una beffa. «Non saprei», glisserà Lopez Pinedo a caldo davanti a microfoni e taccuini. Confiderà dopo: «Era gol, però vale per tutto quello che ci hanno tolto prima». E spunta anche la confession­e del c.t. Martin: «Era gol, mi scuso con gli italiani, comunque abbiamo meritato di vincere».

SEI ANNI FA Chissà che Lopez Pinedo non si riferisca al passato, perché molti spagnoli evocano il caso di Croazia-Spagna ai Giochi di Londra 2012: girone preliminar­e, gol solare di Perez non convalidat­o, slavi che vincono 8-7. Paragone che regge poco, considerat­o che si era nella prima fase ed entrambe passarono il turno. Curioso che l’arbitro sui due metri d’attacco fosse anche in quel caso lo sloveno Margeta (all’epoca contestato in manera furiosa dagli sconfitti e allontanat­o dal torneo), due giorni fa male assistito dal giudice di porta, il georgiano Kikalishvi­li (per gare così importanti non sarebbe il caso di designare i più esperti?).

RIMPIANTI Il giorno dopo, Figlioli non nasconde l’amarezza: «I meriti degli avversari non sono in discussion­e. Abbiamo commesso degli errori, io per esempio a inizio secondo tempo mi sono fatto sfuggire Tahull che ha segnato dal centro. Avanti 7-5, dovevamo essere più freddi. Chissà, forse non ci ha agevolato il fatto di aver dominato tutte le partite precedenti. Detto questo, l’episodio del gol non assegnato fa male. Io non ho avuto dubbi che la palla fosse entrata. Certo che sono per l’introduzio­ne di un occhio elettronic­o, tanto più che in uno sport acquatico le difficoltà degli arbitri sono superiori. Siamo nel 2018, forse un giorno l’uomo andrà su... Marte, e noi non abbiamo ancora fatto uso della tecnologia» ironizza il capitano e capocannon­iere azzurro (10 gol), 34 anni, col Barcellona nella stagione 20032004.

TEST Una prima sperimenta­zione avverrà a breve, nella Coppa

● Sono 6 le medaglie di bronzo conquistat­e dal Settebello ai campionati europei: nel ’54, ’77, ’87, ’89, ’99 e nel 2014. Oggi un’altra opportunit­à.

del Mondo di Berlino dall’11 al 16 settembre, alla quale non partecipia­mo. La Fina, oltre a testare alcune regole di cui si discute da tempo, utilizzerà la moviola per due circostanz­e: il gol-non gol (con giudizio immediato) e i falli di brutalità (da visionare però a fine gara, per procedere a eventuali squalifich­e). Se ne discuterà poi al congresso di dicembre: «Mi auguro che sin dai Mondiali del 2019 a Gwangju, in Corea del Sud, ci possa essere questa novità» ribadisce il c.t. Sandro Campagna. Altrimenti tutto potrebbe essere rimandato ai Giochi di Tokyo 2020. A prescinder­e dalle scelte della Fina, la Len sarebbe propensa a introdurre al più presto la tecnologia nelle competizio­ni continenta­li.

L’ULTIMA FATICA Dunque, ecco la sfida ai campioni del mondo reduci dalla battaglia con la Serbia, consumata tra mille colpi proibiti. Chi prende il bronzo, si assicura da subito un posto ai Mondiali assieme alle finaliste per il titolo (altrimenti bisognerà aspettare la classifica della Coppa del Mondo, ma il Settebello non dovrebbe temere brutte sorprese). «La Croazia non ha punti deboli, la difesa dovrà essere più che mai il nostro punto di forza. E la delusione di giovedì deve trasformar­si in energia positiva» osserva Figlioli. Mentre Campagna torna sul k.o. con gli spagnoli: «Abbiamo rivisto il video, per certi versi abbiamo offerto una prova strepitosa. Sarebbe bastato non incassare uno di quegli ultimi tre gol, tutti evitabili, e realizzare una delle superiorit­à fallite nell’ultimo quarto. Ma quest’anno abbiamo cambiato abbastanza e alcune sbavature ci stanno. Matureremo anche attraverso gli episodi contrari».

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IL PALLONE ERA DENTRO 1: Pietro Figlioli, capitano del Settebello: nato a Rio de Janeiro, il 29 maggio 1984, naturalizz­ato grazie alle origini italiane (bisnonno abruzzese), si è trasferito dalla Sport Management al Brescia. 2: l’episodio...
2 IL PALLONE ERA DENTRO 1: Pietro Figlioli, capitano del Settebello: nato a Rio de Janeiro, il 29 maggio 1984, naturalizz­ato grazie alle origini italiane (bisnonno abruzzese), si è trasferito dalla Sport Management al Brescia. 2: l’episodio...
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Alessandro Campagna, 55, olimpionic­o, c.t. del Settebello INSIDE

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