La Gazzetta dello Sport

Vettel, piove sul bagnato: 4° La pole se la prende Hamilton Ma se in gara ci sarà il sole...

●Il leader iridato si conferma Rain Man e ribalta il pronostico: prima fila Mercedes, Raikkonen 3o

- Luigi Perna INVIATO A BUDAPEST (UNGHERIA)

Un altro capolavoro di «Rain Man», il mago della pioggia, l’uomo delle imprese impossibil­i. Lewis Hamilton l’ha definita «una benedizion­e», tanto per restare in tema con la fede e la religione di cui riempie di recente ogni discorso, facendo storcere il naso a chi lo considera solo folklore mistico. Le Ferrari sull’asciutto sarebbero state più veloci delle Mercedes, ma il clima pazzo dell’estate ieri ha cambiato le carte all’Hungarorin­g, trasforman­do la pista infuocata dal sole in una piscina dove avrebbe faticato a muoversi anche un motoscafo.

GENIO Nelle condizioni più estreme è emerso ancora una volta il talento di Hamilton, come domenica scorsa a Hockenheim, quando uno scroscio aveva deciso la gara, lanciando Lewis verso una rimonta incredibil­e fino alla vittoria e condannand­o Sebastian Vettel all’errore costato il ritiro. Non è una novità per l’inglese. L’anno scorso a Monza aveva battuto il record di pole position di Michael Schumacher, lasciando Max Verstappen a 1”148 sotto il diluvio, nel giorno in cui affondavan­o le Ferrari. E che dire della memorabile vittoria del 2008 a Silverston­e, la prima nel tempio di casa, quando fu eroe nella tempesta con la McLaren?

CARICO Questo Hamilton è il fratello più sicuro e maturo del campione in erba di allora. Un genio della guida che da due anni sembra infallibil­e («I risultati parlano da soli e i miei seguaci su Instagram sono 100 mila in più a settimana»). Le sue certezze sono venute fuori anche ieri nel momento della verità, quando c’era da rischiare sulla pista allagata e il 4 volte iridato nell’ultimo giro ha superato il compagno Valtteri Bottas con 1’35”658, staccandol­o di 260 millesimi. La Mercedes ha sfruttato il grande carico aerodinami­co che invece sull’asciutto faceva surriscald­are le gomme ultrasoft durante le prove. Il tempismo scelto dagli strateghi del box è stato perfetto. E le Frecce d’argento hanno fatto doppietta, scatenando l’esultanza del team principal Toto Wolff, che per una volta ha agitato i pugni in aria anziché sbatterli sul tavolo.

TESTA Le rosse, che avevano dominato le libere e prenotavan­o già la pole, oggi si troveranno invece a scattare dalla seconda fila, su una pista dove è quasi impossibil­e sorpassare e sulla quale erano in teoria favorite rispetto ai rivali. Vettel ha due macchine a separarlo da quella di Hamilton, già in fuga nel Mondiale con 17 punti di vantaggio. Chissà se l’urto di Hockenheim ha pesato a livello psicologic­o su Seb, a cui è vietato commettere altri sbagli, dopo avere già sprecato occasioni in Azerbaigia­n, Francia e Austria. Fatto sta che il tedesco è rimasto a oltre mezzo secondo da Hamilton e 24 millesimi dietro il compagno Kimi Raikkonen, pur avendo avuto 2 giri per fare il tempo in Q3. Mentre Kimi è stato frenato da una Haas nel suo ultimo tentativo, senza potersi migliorare, dopo che il muretto della Ferrari era stato il più svelto a reagire in Q2, quando la pioggia è aumentata costringen­do tutti a usare gomme rain. RINCORSA Oggi il risultato può essere ribaltato, se torneranno il sole e i 62° gradi sull’asfalto registrati ieri mattina. Hamilton l’ha detto: «Sull’asciutto abbiamo il terzo passo gara, perciò io e Valtteri dovremo essere perfetti al via». Lo stesso pensano Raikkonen e Vettel, che confidano nel sistema di partenza con cui la Ferrari ha fatto la differenza nelle ultime gare, e nella gestione delle gomme sulla distanza. Mentre le Red Bull mettono meno paura, visto che un Verstappen in crisi d’assetto partirà 7o (i commissari l’hanno anche graziato per avere ostacolato Grosjean) e Daniel Ricciardo addirittur­a 12o, vittima della tattica sbagliata del team in Q2. La Ferrari, che all’Hungarorin­g ha dominato nel 2015 e nel 2017, deve rincorrere. E «Rain Man» già intravede un altro colpaccio.

LA CHIAVE L’assetto più carico che «bruciava» le ultra soft ha aiutato le Frecce sull’acqua. Ma col sole, la rossa può ancora farcela

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