La Gazzetta dello Sport

Non basta Kean Il Portogallo trova un altro 7 Sfuma l’Eurosogno

●Col Portogallo gli azzurrini passano da 0-2 a 2-2. Ai supplement­ari Scamacca firma il 3-3: decide P. Correia

- Marco Calabresi

Riccardo, il magazzinie­re dell’Italia, aveva fatto una sorpresa ai ragazzi. Nello spogliatoi­o dello stadio di Seinajoki, prima della partita, aveva fatto trovare a tutti calzoncini e calzettoni intrecciat­i a formare un cuore. Sapeva benissimo che la Nazionale Under 19 ne aveva tanto, tantissimo: solo che non è bastato. Perdiamo ancora in finale: due anni dopo il 4-0 con la Francia di Mbappé, due mesi dopo la beffa ai rigori dell’Under 17 contro l’Olanda. Questa fa più male di tutte e due assieme: perché l’Italia era riuscita a ritirare su la partita non una, ma due volte, eppure a fare festa è il Portogallo, che con i 1999 nel 2016 aveva vinto anche l’Europeo Under 17. Solo applausi all’Italia: si sarebbe meritata di chiudere diversamen­te un’avventura esaltante, iniziata nove mesi e 11 partite fa e che solo ieri ha conosciuto la sua prima sconfitta.

BEFFA PLIZZARI Prima della finale di ieri, gli azzurrini avevano subito solo tre gol in quattro partite: ieri, ne sono arrivati quattro in 120 minuti, e forse la differenza è stata lì, nella tenuta difensiva. Che l’Italia avesse un attacco atomico si sapeva, ma le prestazion­i di Plizzari e del quartetto difensivo erano state la lietissima sorpresa di tutto il cammino europeo. Dopo quattro partite da fenomeno, il portiere del Milan ha commesso i primi due errori, che sono costati cari: più grave il primo, che ha regalato a Joao Filipe il gol del vantaggio quando all’intervallo mancavano pochi secondi. Parentesi sul numero 7 (numero non banale...) del Portogallo: un fenomeno, che il Benfica ha blindato dopo che da giovanissi­mo era stato a un passo (con tanto di provini in Inghilterr­a) dal Manchester United. Di Jota — diminutivo stampato sulla maglia — anche il tiro respinto goffamente da Plizzari, sulla cui respinta si è gettato Trincao, per il gol del 2-0. In entrambe le occasioni, Bettella non è stato il muro visto nel resto del torneo.

KEAN CHE SHOW Moise Bioty Kean era già entrato da 27 minuti e Nicolato — che aveva preferito la coppia pesante composta da Scamacca e Pinamonti — aveva sostituito anche Melegoni con Capone. La profondità offensiva della panchina dell’Italia ha permesso al tecnico di tenere in panchina i due giocatori che con i gol avevano abbattuto la Francia in semifinale: quando è stato il momento di cambiare, l’impatto di Kean ha fatto esplodere la difesa del Portogallo. Merito, sul primo gol, dell’assist di tacco di Capone (a cui l’esperienza a Pescara in B ha fatto benissimo); merito, sul 2-2 dopo un solo minuto, di un’azione manovrata da Scamacca e Zaniolo, al terzo assist nel torneo, tutti per Kean.

FINALE INCREDIBIL­E All’Italia vanno battute le mani anche per la carta di identità: a un certo punto, gli azzurri si sono trovati con sei giocatori nati nel 2000 contempora­neamente in campo, mentre il Portogallo aveva tutti ‘99. Una situazione simile, con sette ragazzi sotto età, i portoghesi l’avevano vissuta lo scorso anno, quando persero la finale dell’Euro Under 19 contro l’Inghilterr­a: nel 2019, l’Italia sarà tra le favorite per la vittoria. Ma intanto piange, perché anche dopo l’ennesima giocata fenomenale di Joao Filipe sul finire del primo tempo supplement­are era riuscita a pareggiare con un gol di Scamacca fotocopia di quello segnato nei gironi sempre contro il Portogallo e sempre su cross di Bellanova. La maledizion­e della finale, però, stavolta è tutta in un rimpallo tra Zanandrea e Pedro Correia, autore del 4-3. Risultato che nella storia del calcio sintetizza finali epiche. Peccato che stavolta abbiano vinto gli altri.

LA CHIAVE Kean entra nella ripresa e firma una doppietta, dall’altra parte Joao Filipe fa impazzire la nostra difesa

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L’Italia U 19: Plizzari, Bellanova, Scamacca, Bettella, Pinamonti e Melegoni. Sotto: Tonali, Frattesi, Tripaldell­i, Zaniolo, Zanandrea,

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