LO RONALDAY SBARCO: COMINCIA L’ERA DI CR7
●Un cerimoniale quasi da capo di stato: aereo privato, corteo di sei Jeep più un van, servizio di sicurezza perfino esagerato. CR7 proietta il club bianconero in un’altra dimensione La città è deserta, ad accoglierlo un gruppo di 40 tifosi che ha atteso
Il «Marziano» atterra a Torino e viene accolto come un capo di Stato. Da oggi lavora alla Continassa con Dybala, Higuain, Cuadrado e Douglas Costa. Dall’8 agosto troverà Allegri e gli altri compagni bianconeri
Il ritardo è un vezzo delle star: Cristiano Ronaldo stavolta non sceglie il contropiede, come aveva fatto in occasione della sua prima visita torinese anticipando l’atterraggio, ma prolunga di un’oretta abbondante un’attesa appiccicosa ed estenuante. Il jet privato griffato CR7 è partito da Madrid in r itar- do: lo sbarco doveva avvenire alle 18.30, invece l’alieno Cristiano ha toccato terra in una Torino svuotata dalle ferie alle 19.25. Abbigliamento casual e occhiali scuri, blindato come se fosse un divo di Hollywood.
L’ATTESA Il tam tam è cominciato fin dalle prime ore del mattino, ma è stato più virtuale che reale. A Caselle la situazione è stata sempre sotto controllo: non c’era la ressa del giorno delle visite del fenomeno al J Me dical, solo una quarantina di temerari che hanno sfidato il sole di fine luglio per cercare di accaparrarsi un frame della nuova divinità bianconera. C’erano almeno un paio di famiglie arrivate alle 9.30 del mattino, che hanno resistito fino all’ultimo. C’erano molti bambini, che hanno ingannato il tempo improvvisando una partita a calcio dentro l’aeroporto, incuranti delle tante vetrate. Il ragazzino più fotografato aveva addosso la maglia numero 7 di Ronaldo, ma ancora con i colori del Real. C’era un tifoso interista, che aveva accompagnato la moglie juventina e a un certo punto per esorcizzare il nemico si è messo a cantare i cori della sua curva. C’era anche una bandiera del Portogallo sventolata da Simone, che era già stato qui per accogliere Cancelo.
SBARCO DA STAR Succedeva più o meno un mese fa, quando Ronaldo era solo un sogno. Invece ora è un omone in carne e ossa che alle 19.29, quattro minuti dopo l’atterraggio del Gulfstream G200 Galaxy, scende la scaletta in maglietta bianca, jeans e zaino sulle spalle. Il piccolo Mateo, un anno, è comodamente appollaiato sul braccio destro del fotografatissimo papà. Quando i tifosi aggrappati alla ringhiera più vicina (misure di sicurezza assolutamente esagerate vista la scarsa affluenza) urlano in coro il suo nome, lui fa un cenno di saluto con la mano sini-
LA GIORNATA
Il portoghese è atterrato con circa un’ora di ritardo sul programma
Abbigliamento casual, occhiali scuri e quasi nascosto alla gente
stra prima di infilarsi nel pulmino parcheggiato a bordo pista insieme a una batteria di sei Jeep, pronte ad accogliere tutta la sua corte. Un passo indietro al divin Cristiano c’è Lady GR7, ovvero la compagna Georgina Rodriguez, vestita di nero e con la piccola di casa in braccio, Alana Martina (8 mesi), unica figlia della coppia (gli altri tre sono nati da madri surrogate). L’altra gemella, Eva, è accudita da una delle tate. Non c’è traccia di Cristiano junior e nemmeno di mamma Dolores e del procuratore Jorge Mendes.
TIFOSI DELUSI Ad attenderlo c’è Alessandro D’Angelo, responsabile della security bianconera e uomo di fiducia di Andrea Agnelli, assieme a Giuseppe Greco, l’immobiliarista che si occupa della logistica dei giocatori della Juventus. Il corteo riparte subito in direzione Torino, accompagnato dalla delusione dei tifosi, che per colpa dei vetri scuri non hanno potuto neanche sbirciare dentro l’automobile nei pochi secondi in cui Cristiano è passato in mezzo a loro. Peccato perché erano pochi, innocui e soprattutto tenaci, visto che molti hanno passato all’aeroporto 8 ore, l’equivalente di una giornata di lavoro. Volevano solo dare il benvenuto al loro idolo e magari fotografarlo un po’ più da vicino. Invece prima sono stati mandati via dalla saletta interna dello scalo e poi sono stati relegati dietro a inutili transenne per le rigide disposizioni di sicurezza dettate a Digos e polizia dalla società che gestisce l’aeroporto. Così, in meno di una quindicina di minuti, si è consumato l’atterraggio dell’astronave di CR7 sul pianeta Juve. Adesso l’alieno s’impossesserà della nuova casa, già blindatissima, dove ieri c’era un discreto via vai, e poi scoprirà il centro sportivo.
TEST ALLA CONTINASSA Oggi Cristiano è atteso alla Continassa alle 15 insieme a Higuain, Dybala, Cuadrado, Douglas Costa e Bentancur per il primo allenamento. Lo dirigerà Aldo Dolcetti, tornato appositamente dall’America insieme a un preparatore per occuparsi di CR7 e degli altri reduci del Mondiale. La squadra si riunirà a Torino l’8, a tournée finita e dopo due giorni di riposo. Per quella data Massimiliano Allegri si augura di trovare meno euforia, perché il divo CR7 per la Juve ormai è la normalità.
L’AVVENTURA
Della famiglia mancavano solo Cristiano junior e mamma Dolores
L’appuntamento al centro sportivo è per le 15: sarà il via alla stagione