La Gazzetta dello Sport

Boom CR7 Con lui nel motore è questa la Juve più forte di sempre?

●Il confronto con le altre formazioni che vinsero la Champions. Brio e Tacconi: «Nell’85 eravamo il top» Torricelli e Di Livio: «La nostra grinta nel ‘96 era unica»

- Filippo Conticello @filippocon­t

IN OGNI RUOLO AVEVAMO IL TOP MA ALLEGRI PUÒ ARRIVARE LASSÙ SERGIO BRIO COPPA CAMPIONI 1985

I PARAGONI Tacconi avverte: «Non basta Ronaldo Alla Juve si ragiona sempre da squadra»

L’ex n.1: «Non so se questa sarà la Juve migliore, di sicuro è la migliore d’Europa»

RONALDO FORSE CAMBIERÀ LE COSE MA DA SOLO NON BASTA MORENO TORRICELLI CHAMPIONS LEAGUE 1996

Dopo sette lunghi anni di tirannia domestica, dopo due scalate europee con scivolone all’ultimo metro ma, soprattutt­o, con un extraterre­stre piazzato lì in mezzo all’attacco, la domanda è legittima: sta nascendo la Juventus più forte di sempre? Se lo chiedono i tifosi sui Social, la domanda rimbalza nei bar e, in fondo, è conseguenz­a della crescente Ronaldo-mania. Per arrampicar­si oltre ogni immaginazi­one, questa Juve dovrà stampare sul petto una Champions – da qui non si scappa – e per questo è meglio metterla in controluce con le unice due squadre riuscite a centrare l’ossessione bianconera. Certo, ci sarebbe anche l’epopea di Charles-Sivori-Boniperti fra i ‘50 e i ‘60, ma è l’Europa la cartina di tornasole: quindi meglio la creatura che prende vita attorno a CR7, la corte di campioni del Mondo ai piedi di Platini o i muscoli e il coraggio dei guerrieri di Lippi? Nel giorno in cui il marziano è arrivato (per restare) si può azzardare una risposta.

VERSO LA LEGGENDA Impossibil­e paragonare davvero epoche diverse e poi qui si gioca con i sentimenti: chi ha vinto col Trap o con Lippi è legato per la vita alla propria truppa. «E poi noi abbiamo già conquistat­o quella Coppa, loro devono ancora riuscirci; noi abbiamo fatto la storia, loro la devono ancora fare: in potenza possono davvero essere la Juve migliore, ma saranno i fatti a dare conferma», dicono in coro sia Sergio Brio, campione d’Europa ‘85, sia Moreno Torricelli, campione nel ‘96. Ognuna delle due formazioni conserva, comunque, peculiarit­à uniche e chi c’era ci tiene a ribadirlo: «Noi in ogni ruolo avevamo i migliori, la cantilena che inizia con Tacconi e finisce con Boniek la conoscono tutti – aggiunge Brio –: questa è leggenda, ma Allegri può arrivare allo stesso livello quest’anno. Forse noi eravamo forse più “pronti” per quel traguardo: il nostro Cristiano si chiamava Michel, non dimentichi­amolo». Quella delle seconda Champions, invece, fu una vertigine diversa, più improvvisa. Sorprese tutti e costruì un dominio feroce nel Continente, anche se fu risucchiat­a nel buco nero delle finali perse. «Presi singolarme­nte forse eravamo meno forti, ma lo spirito di quella squadra non l’ho più visto: in cima all’Europa si arriva solo così, correndo e aiutandosi come facevamo noi», continua Torricelli. Con un ammoniment­o che poi, forse, è la vera differenza tra i suoi tempi luminosi e questi un po’ più grigi: «Ronaldo cambierà le cose, anche se da solo non basta per migliorare il sistema, ma negli anni 90 il campionato italiano era al top e ci preparava per essere più forti anche oltre confine». Angelo Di Livio, altro eroe a Roma ‘96, la pensa più o meno alla maniera del vecchio compagno di fascia: «Vialli ci trascinava e noi lottavamo. Vedo in questi ragazzi lo stesso spirito. Lo conservino e possono davvero farcela perché i presuppost­i sono ottimi...». Per Brio, invece, è necessario un ulteriore sforzo di mercato e non è un nuovo acquisto: «Ronaldo da solo non porterà la Champions, bisogna tenere Higuain e affiancarg­lielo assieme a Dybala. E poi non riprendere­i Bonucci: i tifosi vanno rispettati, sono la linfa vitale di una squadra, lo erano ai miei tempi e lo sono pure adesso».

LA RICETTA Forse non è nelle differenze, ma nelle similitudi­ni che occorre soffermars­i. Stefano Tacconi, altro soldato del Trap, vede infatti una linea di collegamen­to, un filo che annoda le tre epoche. «Né Platini né Del Piero né Ronaldo vincono da soli: alla Juve si ragionava, si ragiona e si ragionerà sempre da squadra, anche quando hai il migliore del mondo». E ancora: «Non so se questa diventerà la Juve più grande, ma adesso è davvero la migliore d’Europa. E gli altri lo sanno». Certo, servirà finalmente spazzare via l’ossessione e Di Livio, che a Roma 22 anni fa ballonzola­va con la Coppa in mano, suggerisce una ricetta. Una e una sola: «Si chiama Ronaldo, può allontanar­e la frustrazio­ne e anche quel po’ di sfortuna che accompagna la Juve da troppi anni».

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Con Ronaldo la Juve punta a elevare la sua competitiv­ità internazio­nale: il portoghese ha vinto 5 Champions
LAPRESSE SALTO DI QUALITA’ Con Ronaldo la Juve punta a elevare la sua competitiv­ità internazio­nale: il portoghese ha vinto 5 Champions
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