La Gazzetta dello Sport

La terza vita di CR7 Dal botto United alla leggenda Real

●A Manchester primo gol alla nona giornata, poi l’esplosione. A Madrid andò subito a segno Ora in Italia lo aspetta una nuova «ripartenza»

- Filippo Conticello @filippocon­t

La terza vita di Cristiano è iniziata con un bimbo in mano: i tifosi Juve, emotivamen­te sensibili in queste settimane di eccitazion­e, sperano che coccolerà con affetto paterno anche una Coppa dorata, tra dieci mesi circa. Il Cristiano 3.0 prende forma, però, con qualche differenza rispetto al passato: questa esperienza è più carica di attese della prima, ma meno pomposa della seconda. Prima l’esplosione del talento a Manchester, poi la leggenda costruita a Madrid, ora l’arrivo da uomo dei miracoli a Torino: ecco il climax della carriera del portoghese. Nel tempo l’ala devastante si è trasformat­a in un centravant­i mortifero e il brillio iniziale è diventato una luce sempre più forte. A Torino dovrà essere perfino più abbagliant­e perché inizia l’ultima sfida, forse la più difficile: nella sua terza vita, Ronaldo dovrà cancellare i vecchi incubi della Signora.

IN ROSSO «È stato il migliore della storia allo United, è stato il migliore della storia al Real e diventerà il migliore anche alla Juve», è stato il vaticinio di Jorge Mendes nel giorno della presentazi­one a Torino. I prossimi mesi diranno se avrà avuto ragione, intanto si può guardare indietro ed esplorare le precedenti «prime volte» di Ronaldo. Capire come CR7 era atterrato negli altri due top club della sua vita per immaginare come sarà la ripartenza nel terzo. Nell’agosto del 2003 la Juve, ad esempio, iniziava a mordersi le mani: aveva in mano il potenziale fenomeno che, come adesso, già pensava alla migliore abitazione a Torino. Il resto è storia: il no di Marcelo Salas, lo scambio pensato da Moggi saltato in extremis. Alla fine Ronaldo finì a Manchester, prelevato dallo Sporting per 17,2 milioni di sterline. Si dimostrò immediatam­ente pronto a vestire la maglia rossa più pesante: prese il 7 di Beckham, che un tempo era stato di King Cantona e di George Best. «Abbiamo comprato un giocattolo di grande talento», disse Sir Alex, che si stropicciò gli occhi già dopo la prima partita in Premier. Era il 16 agosto 2003: ingresso del portoghese al minuto 61 di United-Bolton, difensori inglesi mandati al manicomio col gioco di gambe. «Oh yes», titolarono i tabloid AL MANCHESTER UNITED

Ronaldo arrivò nell’estate 2003 allo United dallo Sporting Lisbona per 17 milioni di sterline AL REAL MADRID

Nel 2009 l’approdo del portoghese in Spagna. Il Real pagò 94 milioni di euro allo United GETTY

vedendo il 18enne prendersi la partita. La prima esultanza arrivò solo alla nona presenza, a novembre col Portsmouth. La fidanzata dell’epoca, Jordana Jardel, aveva già iniziato a far discutere: «Victoria Beckham è troppa magra, io odio le Spice Girls», disse e fu il putiferio. A distanza di 15 anni, e parecchie fidanzate dopo, Cristiano ha imparato: Georgina si mostra su Instagram, ma usa le parole con intelligen­za e discrezion­e.

IN BIANCO L’apprendist­ato in rosso finì con 29 presenze in

Premier, 15 da titolare e solo quattro gol, uno ogni 387 minuti. La mira sarebbe stata affinata nel tempo, parallelam­ente a un graduale spostament­o verso il centro: il primo anno in Blanco nel 2009 racconta così di un giocatore con tutt’altro status. Sempre 29 le presenze, ma 26 le reti e una percentual­e realizzati­va salita dal 9 al 15%. Nella prima in Liga col Deportivo La Coruña Cristiano segnò la prima volta e finì per ripetersi in tutte le prime quattro partite di campionato. Per portarlo in Spagna Florentino Perez aveva indossato i paramenti dell’esorcista e piegato i diavoli al suo volere: dopo quelli rossoneri che gli avevano consegnato Kakà, aveva vinto il braccio di ferro con i Red Devils inglesi. Dopo i 94 milioni spesi, arrivò la presentazi­one hollywoodi­ana davanti agli Ottantamil­a del Bernabeu: qualcosa di simile, insomma, alla festa saltata allo Stadium due settimane fa. All’epoca i Blancos chiedevano a CR9 (non 7) la Decima che sarebbe arrivata con un po’ di pazienza. Dopo quella Champions vinta nel 2014, però, il Real ne ha vinto altre tre. I tifosi della Juve si accontente­rebbero di molto meno: è sufficient­e una Coppa, basta che arrivi subito. Intanto oggi Ronaldo inizia la sua terza vita per accontenta­rli.

Mendes è sicuro: >«Il migliore della storia di United e Real. Lo sarà pure della Juventus»

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