Izzo si è già preso il Toro Con lui la difesa è blindata
I motivi dell’immediato ambientamento dell’ex genoano, che in granata ha rivisto molti vecchi amici, in campo e fuori
Iparticolari: a volte le grandi storie nascono dalle piccole cose. Una settimana dopo essere entrato in punta di piedi nel gruppo di Walter Mazzarri, Armando Izzo si è prodotto in ritiro in una fantastica gara di ballo latinoamericano con il suo amico ed ex compagno (nel Genoa) Tomas Rincon. Troppo grande la differenza fra El General — che musicalmente giocava in... casa: Izzo ci perdonerà — e la buona volontà del difensore, che comunque nella sfida non ha demeritato.
SCELTA OK L’episodio, all’apparenza da inserire nella normale dinamica dei ritiri estivi, aiuta invece a capire quanto immediato sia stato il feeling fra Izzo e il Torino. Un’intesa che, fatalmente, ha avuto positive ripercussioni anche sul campo, che ha fatto intendere al presidente Urbano Cairo e Mazzarri quanto felice fosse stata la loro scelta di puntare sull’ex genoano, pur a fronte di un investimento (10 milioni) non indifferente.
SEGRETI La scelta di Izzo di cominciare una nuova avventura — quinquennale con i granata nel pieno della carriera — ha fatto innanzitutto felice il Genoa, che dopo averlo valorizzato vende uno dei suoi pezzi pregiati, incassa una cifra pesante dalla sua cessione e permette al giocatore di fare un ulteriore balzo in avanti. Con alcune certezze: nel Toro ha ritrovato innanzitutto quel tecnico che nove anni fa, quando guidava il Napoli, portò Armando (all’epoca nella Primavera della squadra campana) nel calcio professionistico. Un aneddoto ormai famoso (un paio di scarpe comprate a Izzo proprio dal tecnico) spiega quanto fosse solido già allora il legame fra i due. Ma non è tutto: Giuseppe Santoro, da quest’anno team manager granata, legatissimo a Mazzarri e con un passato importante come scopritore di talenti, è l’uomo che per primo aveva intuito le potenzialità calcistiche di Izzo, quando Armando era poco più di un bambino. Tanto basterebbe ad offrire oggi al difensore sufficienti garanzie di avere fatto la scelta giusta. Ma poi c’è dell’altro: nel Toro ha ritrovato facce amiche (ed ex genoani come lui) quali Ansaldi, Iago Falque e, appunto, Rincon, che gli hanno reso ancora più agevole l’inserimento in gruppo.
APPLAUSI E poi c’è il campo: sabato sera, ad Alessandria, quando dopo un’ora di gioco Mazzarri lo ha sostituito con Bremer, gli oltre tremila tifosi granata venuti al «Moccagatta» per scoprire il nuovo Toro che sta nascendo gli hanno riservato un lunghissimo applauso. Perché contro il Nizza, primo vero test impegnativo in questo precampionato, Izzo ha regalato solo certezze. Duttilità tattica, grande visione di gioco, implacabile in marcatura, anche contro un avversario come il Nizza, che non era venuto in Italia con lo spirito di una semplice sgambata estiva. Se un quinto circa dell’investimento globale del presidente granata sino ad oggi in questo mercato estivo è andato per il cartellino del difensore, non c’è dubbio che si sia trattato di un’operazione dal sicuro successo. Se il Toro sino ad oggi è stato un fortino inespugnabile per chiunque, buona parte del merito va proprio a una difesa che sarà pure in emergenza — il rientro di Lyanco è ancora lontano, Bonifazi è convalescente dopo un intervento di ernia — ma sino ad oggi, grazie anche a un Izzo super, ha offerto solo grandi certezze.
CHI SI RIVEDE Il giocatore ha ritrovato il tecnico Mazzarri e il team manager Santoro
Insieme ad Ansaldi, Rincon e Iago Falque aveva giocato invece nel Genoa