TRE SETTIMANE AL VIA
«I BIANCONERI SOPRA A TUTTI, MA IL CALCIO SA ESSERE IMPREVEDIBILE. IO MI SENTO GIOVANE E HO TANTA VOGLIA DI ALLENARE: ASPETTO SOLO L’OCCASIONE GIUSTA»
Aspettando che la nuova stagione cominci - la prima giornata di Serie A si giocherà nel fine settimana del 17-19 agosto - ecco una serie di interviste con allenatori in attesa di panchina. Ieri abbiamo ascoltato Roberto Donadoni, oggi è la volta di Francesco Guidolin (2 - continua)
Quale?
«Asamoah, che ho allenato a Udine. Con me giocava mezzala e copriva le incursioni di Armero, l’esterno sinistro che non tornava. “Asa” alla Juve è traslocato in fascia: sa fare tutto, è un acquisto importante».
Le altre?
«Il Napoli passa da Sarri, che ha fatto cose straordinarie, ad Ancelotti, l’allenatore che ha vinto di più: Carlo farà bene. La Roma ha venduto Alisson, fortissimo, ma a quelle cifre non poteva rinunciare all’affare. Se Olsen sarà all’altezza, molto potrà essere».
E il Milan?
«È in costruzione, con Higuain farebbe un grosso salto. Mi fa piacere che il nuovo presidente sia Paolo Scaroni. Insieme a Vicenza abbiamo vinto la Coppa Italia del 1997, ricordi belli».
Chi le piace di più della «media borghesia» del campionato?
«Il Torino. L’allena Mazzarri, che stimo, e ha un presidente, Cairo, che sa difendere i suoi tecnici. Il Toro è pronto per muoversi a ridosso delle grandi».
Alla fine la Juve vincerà questa benedetta Champions?
«Oggi ha tutti i mezzi per riuscirci, anche se vincere è sempre molto difficile, ci sono tante variabili».
Nota dolente, la Nazionale: come la vede?
«Sono ottimista, Mancini è un bravo condottiero. Dobbiamo ripartire dal basso, con umiltà. Abbiamo ragazzi interessanti: Caldara, Rugani, Pellegrini, Politano. Ci manca la stella, non produciamo più fuoriclasse. Perché? Non lo so, sarà un momento così».