Alta tensione Mourinho Il mercato lo preoccupa
●Teme le fatiche post-Mondiale e l’esordio contro il Leicester è bollente. I bookmaker scommettono: sarà lui il primo esonerato
Innervosito da un’annata a zero titoli, evento per lui piuttosto raro, José Mourinho è tornato in lotta con l’universo, disseppellendo l’ascia di guerra che aveva virtualmente abbandonato mesi fa dopo un epico botta e risposta con Antonio Conte. Ora il tecnico dello United ce l’ha con la sua dirigenza, con gli organizzatori delle amichevoli americane della International Champions Cup, e perché no, pure con la Fifa che organizza i Mondiali ogni quattro anni, evento scellerato visto che prevede la partecipazione dei migliori (in teoria) giocatori del globo, compresi alcuni dei suoi, complicando i suoi piani.
LO SFOGO Lo sfogo di Josè, un maestro di dialettica abituato a litigare, far litigare, spostare le attenzioni dei media da un focus all’altro, crearsi alibi di ferro, è arrivato negli Stati Uniti dopo la sconfitta con Jurgen Klopp, l’uomo dal sorriso pronto, quello che beve la birra con i tifosi pure dopo le sconfitte e che pare sempre rilassato e felice. Il classico tipo easy che all’ombroso Mou deve dare particolarmente sui nervi. Preso a pallate dal Liverpool davanti a centomila persone nel Michigan, Mou si è sfogato. «Troppe assenze, questa è la mia squadra al 30 per cento, io non spenderei soldi per venire a vedere una partita del genere», ha detto gelando la sala stampa. Il pubblico invece, grazie al gol dei suoi e soprattutto ai quattro del Liverpool, pare fosse piuttosto soddisfatto.
L’ALIBI Ma Josè, si sa come è fatto. Scocciato per la figuraccia, arrivata fra l’altro nel giorno di una comunissima vittoria di Guardiola contro il Bayern, è esploso, ma non si pensi a una reazione a caldo. Mourinho non fa mai nulla che non sia meditato. «Ho dato una rosa di cinque nomi, ho chiesto due rinforzi, magari ne arriverà uno. Per il resto faremo con quello che abbiamo». Che nulla non è, considerato anche l’innesto di Fred e di Diogo Dalot, costati più di 80 milioni in due. Poco per calmare Josè, che ha conquistato la panchina dello United dopo lungo e reciproco corteggiamento e da quando si è insediato ha vinto l’Europa League, ma nella stagione scorsa è arrivato a 19 punti da Guardiola. Il timore che il gap si allarghi anziché colmarsi col mercato estivo è concreto e tiene tesi i nervi allenati del portoghese.
GLI INTERROGATIVI In questa insofferenza dichiarata c’è il risvolto tecnico e quello mediatico. Abituato a essere allenatore-copertina, Mou ha perso il centro del palcoscenico. Colpa dello sfolgorante campionato di Guardiola, ma anche della parabola inglese di Klopp, che imperversa con uno stile opposto a quello del portoghese e ha tutto per tenere la scena. La stagione dello United riparte il 10 agosto contro il Leicester che, fa notare Mourinho, non avrà certo tutti questi giocatori a caccia di forma dopo le fatiche mondiali. E mentre l’oggetto dei suoi desideri Maguire (che potrebbe pure essere il primo avversario a Old Trafford) si riposa a Barbados, i bookmaker ci scommettono: per Mou si annuncia un’annataccia. Lo United resta fra i favoriti per il successo in Premier, eppure José si ritrova nella lista del possibile primo esonerato. Beffa fra le beffe, fra i nominati c’è anche l’acerrimo rivale Benitez. Nervoso, pericolante e in non gradita compagnia: l’estate di Mou più che calda sta diventando bollente.
LO SFOGO
«Ho dato una rosa di cinque nomi, ho chiesto due rinforzi, alla fine magari ne arriverà uno»