«Vincere il titolo non è questione solo di velocità»
«La Ferrari è superiore ma la Mercedes è migliore per strategie e pochi errori»
Dev’esser bello andare in vacanza così. Con due vittorie di fila, e con 24 punti di vantaggio sul rivale. Lewis Hamilton adesso parte tranquillo: «Me ne andrò a fare qualche viaggio, semplicemente perché mi piace viaggiare». Sereno, rilassato, apparentemente ancora una volta padrone della situazione e anche di questo campionato di su e giù a cui ha dato uno strappo molto forte, forse decisivo. E per di più lo ha piazzato sul circuito in cui, in questi anni di tirannia Mercedes, la Ferrari si era difesa meglio, riuscendo spesso ad arginare lo strapotere del motorone di Stoccarda. Il solo tracciato su cui le rosse avevano vinto più delle frecce in era ibrida. Bene, Lewis ha voluto dire che l’epoca delle power unit non è che una parte della storia, e che all’Hungaroring il re è lui, ora più che mai. Perché questo è il suo sesto successo qui, più di chiunque altro.
IL BONUS Al di là dei riferimenti storici e statistici, resta il fatto che la Ferrari si era dimostrata più veloce su questo circuito dalle curve tortuose e dai rettilinei brevi, per questo la soddisfazione di Hamilton è ancora maggiore. »Che grande giornata», ha infatti detto poco dopo essersi tolto il casco. «Abbiamo fatto un bel lavoro, sapevamo che le Ferrari sarebbero state molto veloci, e aver portato a casa questi punti è sicuramente un bonus per noi. Ce le siamo meritate, queste vacanze». Un bonus, cioè di un qualcosa in più di quel che si sarebbe aspettato. Pur ricordando subito dopo, forse per creanza, probabilmente per convinzione, «che comunque il Mondiale sarà ancora lungo e che, assolutamente no, non è il caso di dire che abbiamo un paio di dita sul titolo». Non lo è perché è l’andamento stesso di questa stagione a suggerirlo. E perché la Ferrari è potenzialmente molto forte non più solo su alcuni, ma forse persino su tutti i tracciati (ricordate Silverstone?).
FRECCIATINA E poi c’è anche un parallelo con lo scorso anno CAMPIONE DEL MONDO a far andar cauto Hamilton. «Nel 2017 qui vinse la Ferrari e non credo che fossimo noi in testa alla classifica (no, in effetti: comandava Vettel con 202 punti, lui ne aveva 188; n.d.r.), eppure tutti dicevano che eravamo noi i più forti». Grosso modo quel che sta succedendo ora a ruoli invertiti. «Quest’anno abbiamo capito tutti che la Ferrari ha conquistato il sopravvento a livello di prestazioni, solo che poi questi vantaggi bisogna saperli sfruttare. Vincere un campionato non è solo una questione di velocità, è anche questione di come si gestiscono le situazioni, delle strategie che scegli, degli errori che commetti. Penso che sotto questi punti di vista nel complesso noi finora siamo stati capaci di fare un lavoro migliore». Dev’esser per questo che Hamilton dice che adesso, dopo questo «bonus», «il morale e lo spirito della squadra sono più alti che mai. L’importante è capitalizzare anche in questi fine settimana che sulla carta per noi sono difficili. Davvero, avrei solo potuto sognare di essere stasera nella posizione in cui sono in classifica».
POLEMICA La chiave della vittoria, secondo Lewis, è nel margine che è stato capace di prendersi quando in teoria le sue ultrasoft avrebbero dovuto cominciare a imporgli ritmi inferiori rispetto a quelli di Sebastian Vettel con le soft. E in questo si è rivelato di certo utile che in mezzo tra loro di fosse Valtteri Bottas. Solo che su questo aspetto si è creata AFP una polemica interna alla Mercedes. Perché il team principal Toto Wolff ha parlato di: «Un ottimo lavoro da gregario di Bottas». E il finlandese, in una intervista tv ha definito «offensivo» il termine gregario. Aggiungendo che non vede: «Nulla di positivo in questa gara». E che pensa «ci sarà bisogno di fare una chiacchierata, su questo». Informato della reazione di Valtteri dal sito Motorsport, Wolff ha cercato di chiarire. «È un tipico caso di situazioni in cui bisognerebbe parlarsi direttamente, se no poi si finisce per avere dei malintesi. Ho usato la parola “gregario” relativamente a questa gara, perché così si sono messe le cose. Non intendevo in termini assoluti, visto che noi non abbiamo né un numero uno, né un numero due». Inaspettata appendice in un fine settimana cominciato «da terza forza in pista», come disse Bottas medesimo in riferimento alle prestazioni anche delle Red Bull, e terminato con un grande allungo di Hamiton su Vettel e persino con un piccolo incremento del vantaggio Mercedes tra i Costruttori. Per augurarsi buone vacanze. PUNTI
AVER PORTATO A CASA QUESTI PUNTI È UN BONUS FERIE MERITATE
VITTORIE 2018 POLE
LA ROSSA ADESSO VA FORTE DAPPERTUTTO. NON È ANCORA FATTA
LEWIS HAMILTON
LA POLEMICA Wolff: «Bottas ha fatto un lavoro da gregario». Valtteri: «È un termine offensivo». E Toto: «Solo un malinteso»
ALTRI PODI RITIRI