La Gazzetta dello Sport

Daisy aggredita «Erano razzisti ma non mollo»

●Un uovo scagliato da un’auto ferisce la cornea della discobola azzurra: «Alla base solo tanta ignoranza e frustrazio­ne. Ma io a Berlino ci sarò»

- Simone Battaggia

È

stato il gioco di un paio di idioti annoiati, probabilme­nte. Eccitati forse dalla possibilit­à di colpire una ragazza con la pelle nera e convinti di farla franca, di potersi divertire sulle spalle di qualcuno più debole. Daisy Osakue, però, è tutt’altro che debole. E’ un’atleta, lancia il disco, rappresent­erà l’Italia agli Europei di Berlino al via lunedì. La sua gara è in programma giovedì 9 e lei ci sarà. «Ho alcune abrasioni alla cornea dovute ai frammenti del guscio dell’uovo che mi hanno tirato addosso — racconta nella serata di ieri, il tono della voce già più calmo rispetto a una mattinata colma di rabbia —. Mercoledì mattina (domani, ndr) avrò un controllo a Torino, poi potrò ricomincia­re ad allenarmi. A Berlino ci andrei anche a piedi».

Cos'è successo, Daisy?

«Stavo attraversa­ndo le strisce pedonali vicino a casa quando ho visto un’auto che arrivava verso di me, sempre più veloce. Ero da sola. Ho attraversa­to in fretta, sono salita sul marciapied­e. Credo mi abbia colpito la persona seduta sul lato del passeggero. Quando l’auto mi ha affiancato ho sentito un colpo forte all’occhio sinistro e mi sono accasciata. Ho capito di avere un liquido nell’occhio, pensavo fosse corrosivo, così mi sono messa a gridare. Alcune persone mi hanno soccorso e si sono accorte che c’erano dei pezzettini d’uovo lì attorno».

Come sta adesso?

«Meglio. Nel pomeriggio ho fatto denuncia, ora si tratta di aspettare. Di notte avevo dormito due ore, il pomeriggio zero. Mi sa che domani (oggi, ndr) resterò in casa a dormire».

Come hanno reagito i suoi genitori?

«Ora sono tranquilli, ma all'inizio si erano spaventati molto. Come me vogliono capire chi sono questi individui e si aspettano che vengano puniti».

Ha fratelli o sorelle?

«Sì, Demaly di 14 anni e Angel di 8. Il mio fratellino in particolar­e era impression­ato, vedeva il bendaggio e piangeva. È bastato chiamarli “rospi” come faccio di solito e hanno capito che tutto andava bene».

Cambierann­o i suoi programmi?

«Direi di no. Se va tutto bene mercoledì mi toglierann­o il bendaggio e potrò tornare ad allenarmi. Problemi alla vista non ne avrò. Sono tranquilla, devo solo rimettermi in sesto. L’unico danno saranno i due giorni di allenament­o persi».

Perché è stata aggredita, secondo lei?

«Non voglio usare la carta razzista o sessista, ma secondo me stavano cercando una persona di colore e una ragazza. Quella zona di solito viene occupata da prostitute, a Moncalieri è conosciuta perché ci sono alcune ragazze di colore. La gente passa, insulta, dice cose. Secondo me mi hanno scambiato per una di loro. Solo che hanno preso la persona sbagliata».

Aveva saputo di altre aggression­i dello stesso tipo?

«No».

Ora come si sente?

Sono molto arrabbiata, questi li voglio beccare. Finché ci si ferma alla parola, alla frase a cui io posso rispondere, allora va bene. Ma quando dopo mezzanotte sei in un’auto e vedi una ragazza di colore, acceleri e le lanci un uovo dal finestrino vuol dire che l’hai fatto apposta, che ti sei preparato. È un atto di codardia, forse volevi solo fare una bravata, magari per tirartela con gli amici. Ma ci sono tante banche in quella zona, tante telecamere. La macchina si troverà e si risalirà a chi è stato».

È la prima volta che le capita un episodio del genere?

«Di insulti ne ho già presi, ma questo è un gesto più grande. A livello sportivo invece non ho mai avuto problemi, nell’atletica c’è accoglienz­a, siamo tanti da provenienz­e diverse ma gareggiamo tutti per l’Italia. L’ignoranza arriva da fuori e viene fomentata da notizie e dicerie che negli ultimi anni stanno riempiendo le teste di molti».

È tesserata del Pd. Segue la politica da molto?

«Sono iscritta da 4 o 5 anni, ma sono sempre stata attiva. È una passione che ho preso da papà Iredia. Lui mi ha trasmesso anche la passione per la criminolog­ia».

È vero che da piccola sognava di cantare l’Inno di Mameli?

«Sì. Ho sempre sperato di rappresent­are la mia nazione. Sullo Ius Soli mi sono sempre fatta sentire. Ho dovuto attendere i diciotto anni per gareggiare per l’Italia, anche se sono

Con il 59.72 realizzato ad aprile, Daisy Osakue è salita al 4° posto delle liste italiane alltime del disco. Meglio di lei solo Maffeis, Strumillo e Checchi

nata qui».

Ora ha ricevuto molta solidariet­à.

«Sì, devo rispondere a migliaia di messaggi. Si è fatta viva la federazion­e, la famiglia, il mio club (la Sisport, ndr), il sindaco di Moncalieri è passato da casa con i fiori, ma purtroppo non c’ero. Mi ha scritto anche gente che non conosco, tantissimi mi stanno facendo capire ciò che so da sempre, che l’Italia è un bellissimo posto dove vivere. Purtroppo però ci sono anche degli psicopatic­i, delle persone malate».

Salvini ha detto di volerla incontrare, ma ha bollato come «sciocchezz­e» i cenni a un’emergenza razzismo in Italia. È disposta a vederlo?

«Se ci sarà la possibilit­à, con molto piacere. Spero che un incontro possa aiutare lui e altri politici a mettere da parte le sciocchezz­e. Vorrei proporgli alcuni progetti. Il razzismo c’è in tutto il mondo, ma da noi in Italia in questo periodo odio e frustrazio­ne messi insieme hanno dato il la ad aggression­i come quelle ricevute da me ieri».

4

LA RABBIA «Questi li voglio prendere, sono arrabbiata, è stato un atto di codardia»

«Volevano colpire una donna di colore, mi hanno scambiata per una prostituta»

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy