La Gazzetta dello Sport

Da Buffon alla Pellegrini Lo sport italiano unito urla «#IoStoConDa­isy»

●Centinaia i messaggi di solidariet­à. Baldini: «Questi fenomeni hanno scelto la persona sbagliata»

- Nazareno Orlandi

Una forza della natura. Una ragazza talmente solare ed esuberante da far dire al d.t. delle giovanili azzurre Stefano Baldini che “non c’è dubbio: questi fenomeni hanno scelto la persona sbagliata”. Da ieri mattina, sui social, sull’onda dell’hashtag #IoStoConDa­isy, si è scatenata una solidariet­à sincera, un abbraccio da tutto il mondo dello sport, e in particolar­e dell’atletica, nei confronti della lanciatric­e aggredita a Moncalieri, che era tornata a casa dopo il raduno di Tirrenia per affinare i dettagli in vista degli Europei. Fabrizio Donato sarà il suo capitano in azzurro nella capitale tedesca ed è lui a lanciare un appello alla squadra: «Il 9 agosto saremo dietro la pedana per spingere il suo disco il più lontano possibile — annuncia —. Questi atti non si possono nemmeno commentare. Daisy ha bisogno di noi, di tutti i suoi compagni e spero che il nostro gesto possa fare la differenza. Sarebbe già stata in grado di Luca Zaia: «Piena solidariet­à alla donna e all’atleta Daisy e un no totale al razzismo, agli insulti e ai raid soltanto contro chi ha la pelle nera». Matteo Renzi: «Daisy Osakue è una campioness­a italiana. Ieri è stata selvaggiam­ente picchiata da schifosi razzisti. Gli attacchi contro persone di diverso colore della pelle sono una emergenza. Italia, #torniamoum­ani». Chiara Appendino: «A nome mio e di tutta la Città di Torino auguro a #DaisyOsaku­e una pronta guarigione e che possa arrivare a rappresent­are l’Italia in piena forma agli Europei di Berlino del 9 agosto». lanciare oltre i 60 metri perché si è allenata alla grande, ma adesso avrà ancora più carica». Lo scorso anno a Lille, all’Europeo a squadre, fu proprio il bronzo di Londra 2012 del triplo a celebrare il rito del giuramento per la prima convocazio­ne di Daisy: «Di lei colpisce la voglia di combattere, la semplicità e quel sorriso che non manca mai. Credo le sia andato via soltanto per pochissimi minuti. Ma sono sicuro che sia già tornato».

MEDIOEVO Non solo l’atletica. Con Tardelli e Berruto c’è la Juve a stringersi intorno a Daisy, tifosa bianconera, con un tweet di in bocca al lu- po e un richiamo ai progetti di educazione e integrazio­ne promossi dal club. C’è pure il pensiero di Gigi Buffon da Parigi: «Forza Daisy».

C’è lo scoramento del milanista Andrea Bertolacci («Notizie che non vorresti mai leggere, purtroppo l’ignoranza di molta gente ha raggiunto livelli indicibili») e il post dell’altro rossonero Davide Calabria: «La tua prima vittoria sarà essere a Berlino, siamo tutti con te». C’è anche l’attenzione di Federica Pellegrini, dimostrata dalle condivisio­ni su Twitter sul tema dell’odio razziale riesploso soprattutt­o negli Stati Uniti. E l’accusa più dura è della pallavolis­ta Valentina Diouf: «L’Italia non si rende conto che sta tornando al Medioevo invece di andare avanti — attacca —. L’episodio mi ha toccata particolar­mente, spero che tutti i casi che si stanno verificand­o siano finiti e non l’inizio di qualcosa. Ormai ce n’è uno al giorno». ta vittima di un’aggression­e imbecille e vigliacca. Non so se razzista, saranno le autorità competenti a chiarire i contorni, ma certamente si tratta di un fatto orribile». Il numero uno della federazion­e, nel confermare la presenza della lanciatric­e a Berlino, ha anche ricordato quanto l’atletica azzurra abbia «tra i suoi valori fondanti l’integrazio­ne» e che la primatista italiana under 23 «è un punto fermo della nostra atletica, orgogliosa­mente azzurra fin dal suo debutto, e da sempre schierata a difesa dei diritti civili». Molto colpito anche il presidente del Coni Giovanni Malagò: «Non so se si possa parlare di razzismo ma è sicurament­e un atto di inciviltà — rimarca —. Poteva andare molto peggio. Nella testa di chi ha lanciato questo uovo non so cosa sia passato. Vorrei ricordare che si tratta di un’atleta azzurra, che difende la maglia della Nazionale. E non è certo la prima ragazza di colore che la indossa. Penso che ognuno debba fare una riflession­e».

TUTTI CON LEI Increduli i compagni di squadra. «Sono senza parole», annota su Instagram Maria Benedicta Chigbolu, una delle quattro staffettis­te azzurre della celebre foto di Tarragona, a sua volta nigeriana d’origine: «Spero tu passa riprendert­i il prima possibile e partecipar­e agli Europei. Tutto questo mi rattrista». Sangue ivoriano nelle vene della sprinter azzurrina Zaynab Dosso, arrabbiata, delusa: «Nel 2018 questo non può più accadere». Non manca l’incitament­o del primatista italiano del lungo Andrew Howe: «Siamo con te». Parole d’affetto dalla saltatrice Ottavia Cestonaro: «Spero tu possa essere con noi a Berlino perché la nostra nazionale è incompleta senza di te». L’altra discobola Giada Andreutti posta una foto con Daisy e un messaggio: «Imparate il rispetto, imparate dallo sport. Qui non c’è razzismo. Berlino ti aspetta, non farli vincere».

I COMMENTI Malagò: «Atto di inciviltà, ognuno deve fare una riflession­e»

La collega Andreutti: «Lo sport insegna. Berlino ti aspetta, non farli vincere»

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