La Gazzetta dello Sport

Piano: «Il Mondiale non mi manca lo racconto assieme alla Gazzetta»

●Matteo fa rieducazio­ne dopo l’infortunio e presenterà per noi le squadre avversarie

- Roberto Parretta ROMA

Non è stato facile per Matteo Piano superare l’amarezza per l’infortunio e il Mondiale in casa sfumato. «Per mettermelo alle spalle, mi sono preso un bello stacco dalla pallavolo: un infortunio è un evento importante e volevo arrivare al Mondiale con la voglia di viverlo, anche se non lo giocherò». Il 27enne centrale piemontese, che ha chiuso la sua prima stagione a Milano con l’infortunio al tendine d’Achille, durante la rassegna iridata avrà comunque molto da fare, visto che per La Gazzetta dello Sport si occuperà di presentare le avversarie degli azzurri. «Il Mondiale in Italia è un'opportunit­à per tutti, per chi gioca e per chi lo va a vedere». GIRONE Allora, con Piano iniziamo a giocarlo, partendo ovviamente da Italia-Giappone del Girone A che il 9 settembre al Foro Italico aprirà il Mondiale: «Sono una squadra con un tipo di gioco diverso dalle altre. L’ultima volta che li abbiamo affrontati li ricordo attenti in difesa, precisi, commettono pochi errori». Poi ci si trasferisc­e a Firenze per sfidare il 13 il Belgio: «Tanti giocatori esperti. Hanno appena cambiato coach (passando da Heynen ad Anastasi, ndr.), con tutte le incognite del caso». Il 15 gli azzurri affrontera­nno l’Argentina di Velasco: «Una squadra completa, quella che più ci darà da fare nel girone. Con loro sono sempre state sfide toste. E Velasco dovunque è andato ha fatto bene. Il 16 la Repubblica Dominicana: non li ho mai affrontati. Posso ipotizzare un gioco frizzante, se non lo hanno loro... chi altri?. Il 18 si chiude la prima fase con la Slovenia del mio grande amico Klemen Cebulj (hanno giocato assieme a Milano, ndr). So che si stanno preparando bene, sono anni che si fanno sentire a livello europeo».

SECONDA FASE Al termine della prima fase, la leader del Girone A andrà a giocare proprio a Milano. «Il girone C – dice Piano - è quello più duro e di conseguenz­a qualunque avversario ci toccherà nella seconda fase, sarà difficile. La Russia nelle ultime settimane, come si è visto in Nations League, è tornata a farsi sentire. Gli Usa mi piacciono molto, è bello vederli giocare con il loro stile, con le loro battute incredibil­i. Se devo ipotizzare un avversario per gli azzurri, posso quindi pensare alla Serbia. Brasile o Francia? Sono alla pari. La cosa più importante, al di là degli avversari, sarà portarci dietro più punti possibile dalla prima fase». Anche perché di pronostici è meglio non farne, visto come è finita due anni fa in Polonia: «Oltre all’argento dei padroni di casa dietro al Brasile, ricordiamo­ci del bronzo della Germania. Il Mondiale è lungo, bisogna essere tenaci dall’inizio alla fine, ci sono tante squadre buone, non ci si deve fidare di nessuno». Fra le stelle da ammirare, Piano ne sceglie quattro: «Ho sempre stimato molto Bruno (32enne palleggiat­ore del Brasile, ndr). Il Mondiale è bello anche per ammirare talenti incredibil­i, come il serbo Uros Kovacevic, lo statuniten­se Matthew Anderson o il russo Dmitrij Muserskij».

IN VIAGGIO Per il collaborat­ore iridato della Gazzetta dello Sport, Matteo Piano, quindi, si prospetta un Mondiale faticoso, tra un campo e l’altro, tra un avversario degli azzurri e un altro. Matteo Piano e Filippo Lanza, sono stati nominati ambassador della Nazionale e ieri a Roma la Honda ha consegnato loro un'auto. «Ci sarà da muoversi parecchio per seguire tutte le partite degli azzurri...» Nella speranza che il viaggio sia davvero molto lungo.

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Matteo Piano (des.) e Filippo Lanza, ambassador azzurri per Honda

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