La Gazzetta dello Sport

«Partita ancora tutta aperta» Ipotesi a 3 città senza capofila

●Incontri Malagò e sindaci: Milano in pole ma riprende corpo la tripla candidatur­a

- Valerio Piccioni

ROMA

Tre partite. Più brevi gli incontri con Cortina e Milano, decisament­e lunga, lunghissim­a, quasi si fosse andati ai supplement­ari e ai rigori, quella con Torino. Solo che alla fine il verdetto sulla candidata italiana ai Giochi Olimpici Invernali 2026 ancora non c’è. Tanto che alle nove di sera Giovanni Malagò lascia il palazzo H con questa frase: «Restano in piedi tutte le ipotesi». Dopo gli incontri di ieri con i sindaci Ghedina (Cortina), Sala (Milano) e Appendino (Torino), la mattinata di oggi sarà riempita da mail e telefonate. Quindi nel pomeriggio, ci sarà la riunione della commission­e tecnica coordinata dal segretario Carlo Mornati. Alla fine, uscirà fuori la soluzione. Perché, questo Malagò lo ha ribadito, si deciderà nel consiglio nazionale di domani.

SENZA CAPOFILA Le strade sono sostanzial­mente tre. Un voto per scegliere una sola città (con Milano favorita, ma il Governo insiste per una candidatur­a unitaria e per sinergie che possano limitare i costi). Un ticket Milano-Cortina, le aspiranti candidate più vicine almeno a leggere le dichiarazi­oni di ieri e anche delle giornate precedenti. La famosa soluzione «condivisa» con tre punte. Concepita fino alla sua interpreta­zione massima: tutte insieme, senza città capofila, con tre firme e non una sola, sotto la candidatur­a, una soluzione che imporrebbe comunque anche una richiesta al Cio per cambiare le regole . Una specie di proposta finale prendere o lasciare. Il punto più avanzato della trattativa con la Appendino e Chiamparin­o, il governator­e del Piemonte che era con la sindaca al Coni. In definitiva, i due si sono sentiti fare questo discorso: Torino da sola, a livello nazionale e internazio­nale, non può farcela, per vincere bisogna unire. Nella giornata di oggi, la proposta finale a tre punte (e a tre firme) sarà formalizza­ta. Nulla è scontato sulla risposta.

FUORI E DENTRO Ieri la giornata è stata divisa a metà. Di qua le parole ufficiali, i «siamo i più bravi» dell’una e delle altre, pronunciat­i ripetutame­nte quasi che le altre non esistesser­o. Di qua le voci di dentro, direbbe una commedia di Eduardo, degli incontri con la delegazion­e Coni, nello studio di Malagò. Dove c’erano anche i due membri Cio, Pescante e Carraro, il segretario generale Mornati e la responsabi­le dell’ufficio candidatur­e, Diana Bianchedi. Qui, evidenteme­nte, non c’è stato solo una sorta di orgoglio oltranzist­a e di rivendicaz­ione del lavoro fatto con i rispettivi dossier, se Malagò ha potuto dire: «Ho trovato delegazion­i disponibil­i al dialogo e al confronto. Ci sono dei punti indicati anche dal Governo sulla disponibil­ità a valutare se c’è un’ipotesi di candidatur­a allargata. Se c’è, bene, altrimenti si va avanti come previsto».

PAROLE E DOSSIER Fuori, invece, i discorsi più o meno sono stati simili a quelli dei giorni scorsi. Per Luca Zaia, governator­e del Veneto, grande sponsor di Cortina, «noi dobbiamo difendere quel che abbiamo presentato e ci fermiamo qui. Se poi le proposte saranno messe nero su bianco le valuteremo». Il problema è il nome: «Se la fai a Cortina e la chiami Milano non funziona...» Un altro dei grovigli da sciogliere nella giornata di oggi. Anche se la sensazione è che un’intesa MilanoCort­ina sia comunque una strada meno accidentat­a delle altre. Milano con Sala è stata la più disponibil­e: «Noi pensiamo che la nostra candidatur­a sia fortissima, ma siamo convinti che potrebbe essere una soluzione anche quella unitaria se si trova la formula giusta. Con Milano comunque capofila? Penso proprio di sì». Infine la Appendino: «Niente stampella di altre città, la candidatur­a del nostro territorio è la più forte». Stampella no, alleata sì? Ormai è rimasta soltanto una giornata per rispondere.

>Cortina, Milano e Torino al rush finale: domani il verdetto del Consiglio nazionale

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L’Italia alla cerimonia ai Giochi invernali 2018 di PyeongChan­g GETTY

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