Di Maio sull’Ilva «Le proposte di ArcelorMittal sono insufficienti»
●Dopo l’incontro di ieri a Roma Assente il sindaco di Taranto
Un passo avanti, ma è solo un passo. Sul futuro dell’Ilva qualcosa si muove, dopo il lungo tavolo tecnico convocato ieri a Roma dal ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio. Ma restano le perplessità proprio del ministro, che ha definito le proposte del colosso dell’acciaio, ArcelorMittal, «ancora insufficienti» sul piano occupazionale ed ambientale. E mentre non si spengono le polemiche sulla inusuale maxi-convocazione, con le 62 sigle presenti alla riunione, e l’assenza polemica del sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, Di Maio difende il suo «cambio di passo» sul metodo e attacca il precedente governo sulla gara, avvertendo che se non è tutto in regola porterà le carte in procura. All’incontro, durato meno di due ore, ArcelorMittal ha presentato una serie di impegni addizionali per l’ambiente, dall’accelerazione sul completamento della copertura dei parchi alla riduzione delle emissioni di Co2. Proposte che «superano di gran lunga» i termini del contratto del 2017, ha spiegato l’azienda.
FUTURO Secondo ArcelorMittal così si garantisce un «futuro sostenibile» all’Ilva, ma su cui gioca il fattore tempo: «l’elemento critico è l’attuazione», spiega il ceo per l’Europa, Geert van Poelvoorde, prima si inizia prima ci saranno i miglioramenti. Il gruppo comunque resta «ottimista» sull’avanzamento delle fasi finali della transazione, incluso l’esito positivo dei negoziati con i sindacati e il completamento dell’acquisizione il «prima possibile». Le proposte di Arcelor, come detto, non hanno però soddisfatto il ministro Di Maio («qualche passo avanti»), che ora su questo documento procederà con una «disclosure pubblica» per permettere a tutto il mondo scientifico di analizzarlo. Sul piano occupazionale, invece, il confronto proseguirà solo tra azienda e sindacati e si attende un nuovo round a breve. «Il mio predecessore firmava con Arcelor senza neanche dirlo ai sindacati», ha detto Di Maio, polemizzando con l’ex ministro Carlo Calenda, che ha replicato: «Mentre porti le carte in procura e consulti tutti, prendi anche una decisione sull’Ilva».