La Gazzetta dello Sport

Paltrinier­i «GLASGOW, LUOGO IDEALE VOGLIO CONFERMARM­I DAVVERO MOSTRUOSO...»

- L’INTERVISTA di STEFANO ARCOBELLI

Greg non si tira mai indietro, non rinuncia a nulla e non intende abdicare, imbattuto dal 2014 nei 1500, la specialità più massacrant­e in cui è il padrone di tutto, meno che del record mondiale rimasto dal 2012 nelle mani del cinese Sun Yang. Servirebbe un’impresa «mostruosa» cancellare quel 14’31”02, e atterrando oggi a Glasgow per gli Europei, chissà se penserà al mostro di Loch Ness, quel fenomeno leggendari­o e misterioso che vivrebbe nell'omonimo lago scozzese. Greg come Nessie per allungare l’imbattibil­ità? Gli avversari ci proveranno ancora, ma Gregorio Paltrinier­i - che in Scozia s’immerge per la prima volta - ostenta la calma e la leggerezza del più forte.

Gregorio, il mostro si mangerà ancora tutti?

«Ma sì, mi piace questo accostamen­to: certo che voglio diventare il mostro di Loch Ness. E’ figo. Voglio diventare un po’ mostruoso, colui che non perde mai. Non sono manco mai stato in Scozia, non faccio i 400 né la 10 km, che riprenderò a settembre, ma nei 1500 e 800 sono concentrat­o per fare come negli anni scorsi».

E stavolta ci arriva da dietro: lei 14’46” in stagione, il tedesco Wellbrock 14’40” senza parlare di Romanchuck che si è nascosto. Teme agguati?

«L’ucraino mi ha evitato al Settecolli, ma io penso per me: 14’46” tutto sommato non è disprezzab­ile. La vera gara è a Glasgow, qui nessuno può più nasconders­i. Io? Penso di nuotare meglio che negli anni scorsi, e allora...».

Sarà una sfida a tre?

«Spero di sì. Il tedesco lo conosco, abbiamo fatto qualche gara insieme, ma di recente no. Non so la sua tattica, com e gestisce la gara, ma mi aspetto un super prova da tutti e tre. Spero sia così per l’interesse dell’evento. E con Mikhailo, si sa: dopo il duello ai Mondiali, cerca la rivincita. Questi Europei insomma sembrano un altro Mondiale, meglio così, senza tregua».

In questi anni da imbattuto ha cambiato modi di esultare, ma quasi sempre ispirati ai campioni Nba a cominciare dall’ultimo mvp, Harden.

«Vorrei essere io l’mvp del nuoto, in quanto appunto imbattuto. Mi piacerebbe un premio del genere. Harden mi piace come giocatore ho imitato il suo gesto di esultanza (che significa "Li sto cucinando tutti") a Riccione alle selezioni quando nuotai 14’37”. Se l’è meritato il premio di Mvp quest’anno. Mi piacerebbe ci fossero questi Awards nel nuoto, sono cose simpatiche: perché non si organizzan­o in questi eventi?».

Ha visto il suo amico Tamberi come sta uscendo dal tunnell? Però ha dovuto staccare dai social.

«L’ho sentito ultimament­e, credo che rientrare da un infortunio così pesante non sia stato proprio facile. Lui, ne sono sicuro, ci sta mettendo l’anima, il cuore, lo sta facendo al meglio possibile. Non dubito di quello che sta facendo. Ma è una cosa lunga, ci vuole tempo, anche più lunga di quel che sembrava e lui deve ancora ritrovarsi».

Lei non conosce la parola crisi: come fa ad essere sempre così entusiasta?

«Gimbo ha fatto bene a staccare dai social, non toglie niente, serve a concentrar­si e lavorare con serenità. Poi, i social a volte hanno aspetti negativi: magari ti arrivano commenti che non vorresti vedere, cose anche cattive che ti fanno perdere fiducia o consapevol­ezza nei tuoi mezzi. O dubitare di te stesso. Non è stata una scelta sbagliata».

E l’atletica ha ora il vento Tortu: il nuoto, invece?

«Filippo ha fatto una grande cosa. Non lo conosco personalme­nte, è incredibil­e, pensare che dopo tanto tempo è stato battuto il record italiano dei 100, una barriera storica: sono contento per lui. Spero possa già giocarsela agli Europei di Berlino. Anche noi abbiamo una bella gioventù, pronta a far bene».

Perché rinuncia ai 400 dopo il 3’46”29 di Tarragona?

«Una gara non cambia la mia percezione dei 400. Non credo sia la gara più adatta per me. In Spagna sono venuti bene, però era anche una tappa di passaggio dove potevo permetterm­i il lusso di provare nuove cose. Agli Europei no, quella è la gara di Acerenza per non dire di Detti. Mi dispiace davvero che Gabri non sia partito con noi».

L’altro suo amico, Horton con il quale si è allenato in inverno a Melbourne, sta per tuffarsi ai Panpacific­i: si porterà in acqua anche il lavoro australian­o?

«Sono cresciuto tanto, anche tecnicamen­te e questo era quello che cercavo da un’esperienza all’estero. So cosa mi serve».

E dulcis in fundo, il fondo.

«Il mare mi piace sempre di più: prima però voglio vincere agli Europei, al capitolo fondo mi dedicherò nel 2019 per qualificar­mi ai Giochi di Tokyo».

GREG SBARCA IN SCOZIA, PATRIA DELLA «CREATURA» DI LOCH NESS,

PER ALLUNGARE L’IMBATTIBIL­ITÀ: «IO MVP DEL NUOTO COME HARDEN

IN NBA. E SPINGO L’AMICO TAMBERI»

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Gregorio Paltrinier­i, 24, di Carpi, s’allena a Ostia con Morini.

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