La Gazzetta dello Sport

QUANTA QUALITÀ NELLA CLASSE MEDIA

Dietro le big della Serie A

- Di ANDREA DI CARO email: adicaro@rcs.it

Si sono presi prime pagine e titoloni, home page e servizi tv, senza un giorno di tregua. Erano anni che non si viveva un mercato così. È l'estate del colpo impossibil­e Ronaldo, ma anche di Nainggolan, Pastore, Ruiz e ora del «botto» Higuain. Per tacere di Cancelo, Can, Bonucci, De Vrji, Kluivert, Verdi, Caldara... E non è finita, perché adesso è il turno del sogno Modric, del gigante N’Zonzi e altri giocatori di livello accostati alle big del campionato. E a ogni grande nome centrato o solo trattato, riparte il gioco della griglia di partenza. Esiste un’anti- Juve? Sarà l'Inter che ha messo in piedi il suo instant-team, il Napoli già collaudato ora in mano ad Ancelotti, la Roma dei giovani talenti, o magari il Milan targato Elliott che riparte da un Pipita d'oro? Senza trascurare la Lazio di Immobile e Milinkovic. Fuochi d'artificio, talmente affascinan­ti da aver coperto una ingiustizi­a: l'aver trascurato e sottovalut­ato il mercato mirato e la costruzion­e intelligen­te di altre squadre, quei club un po' ingenerosa­mente definiti di seconda fascia, che finora hanno migliorato la rosa e rendono ancora più interessan­te il campionato ormai alle porte.

In ordine di classifica dello scorso anno, si parte dall'Atalanta: arrivata tra gli applausi in Europa, ha monetizzat­o la cessione di Cristante, ma nel gruppo che Gasperini fa giocare a memoria ha inserito Zapata, Pasalic e il promettent­e Tumminello. A loro si aggiungera­nno quei talenti della cantera bergamasca pronti a esordire e a stupire: Gasp ne ha almeno tre-quattro già pronti a partire da Barrow. La giostra farà divertire ancora.

Un posto in Europa è l'obiettivo dichiarato della Fiorentina. I Della Valle hanno scelto di resistere a tutte le tentazioni per Chiesa e Simeone e hanno mantenuto l'ossatura dello scorso anno. A volte non vendere vale più che acquistare. Per una estate Corvino non è stato costretto a rifare, ma soltanto a migliorare. Con Lafont il Donnarumma francese - in porta, Gerson a centrocamp­o, la scommessa Norgaard. E in canna i colpi Pjaca e Mirallas.

Evita i proclami e vuol far parlare il campo il presidente Cairo, ma se il Torino era attrezzato sulla carta per lottare per un posto in Europa già lo scorso anno, a maggior ragione può provarci in questo. Ora è la squadra di Mazzarri che ha chiuso in crescendo la passata stagione e può contare su un gruppo confermato e arricchito da giocatori adatti al suo credo tattico. Alla voglia di rivincita di capitan Belotti, alla continuità di Iago Falque, alla fantasia di Ljajic, si sono aggiunti gli innesti in difesa di Bremer e Izzo e a centrocamp­o di Meite. Tra nomi nuovi e riscatti, spesi quasi 50 milioni e dovrebbero arrivare altri due rinforzi.

Al contrario delle altre tre, ha cambiato molto la Samp che ha ceduto Torreira, il suo uomo migliore, e Zapata, ma ha inserito il talento di Jankto e punta sulla rabbia di Defrel e la qualità di Praet. L'eterno Quagliarel­la ha un anno in più, ma il valore aggiunto può essere ancora il gioco di Giampaolo. Quattro squadre molto solide, diverse per atteggiame­nto e gioco, ma estremamen­te difficili da affrontare e battere. Le abbiamo trascurate, possono stupire.

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