La Gazzetta dello Sport

Barrow a dritta «Per l’Atalanta faccio di tutto»

●Tra i consigli di Gasp e una cena ai compagni da pagare, il baby d’oro della Dea cresce e fa già male

- G.B. Olivero

Idifensori avversari adesso non sono il problema principale. Musa Barrow di solito scappa via in velocità, ma stavolta ha trovato un marcatore insuperabi­le: il Papu. In una delle sale del malandato stadio di Sarajevo Gomez raccontava ridendo: «Questi africani sono tirchi. Barrow deve pagare una cena a tutta la squadra dall’anno scorso, per festeggiar­e i suoi primi gol con noi. Adesso ha fatto anche una tripletta, sarà meglio che si muova...». Il Papu non è il tipo che si accontenta di generiche promesse future, quindi Musa si è rassegnato: «Ha ragione... Chiederò a Gomez di dirmi cosa fare e porterò tutti a cena».

CRESCITA Un menu particolar­e se lo merita Gian Piero Gasperini, che sta curando con grandissim­a attenzione la crescita del suo giovane attaccante. Barrow è già molto pericoloso quando può puntare l’avversario e cercare la finalizzaz­ione, ha invece ampi margini di crescita quando si muove con le spalle alla porta. Se gioca da esterno è un po’ più semplice, Gasp gli dice spesso di mettere il corpo in modo tale da poter fare un controllo orientato e scattare subito in velocità. In questo periodo Barrow cerca di ampliare al massimo il proprio bagaglio di conoscenze: «Questa deve essere la stagione della mia consacrazi­one. Sto lavorando tanto dal punto di vista tecnico-tattico per completarm­i. È importante saper giocare a destra, a sinistra e al centro e anche riuscire a essere utile con le spalle alla porta o con i movimenti senza palla. Gasperini cura ogni dettaglio e io devo seguirlo per dimostrare che merito di stare stabilment­e in prima squadra». Senza dimenticar­e il compito principale: «Il mio mestiere è fare gol, riesco a realizzarl­i in tutti i modi. Posso fare la prima punta o l’esterno. Mi chiedono di segnare e vorrei andare in doppia cifra. Se arrivo a 15, ancora meglio. Adesso sarà più difficile, le difese cominciano a conoscermi, ma sto lavorando tanto per offrire un buon rendimento». E per ringraziar­e Gasperini che lo accompagna passo dopo passo, consiglio dopo consiglio. Ma anche i compagni sono molto legati a Musa, lo riempiono di attenzioni e cercano di aiutarlo dentro e fuori dal campo, consapevol­i che a quell’età si avverte il bisogno della guida dei giocatori più esperti.

CATTIVERIA La tripletta di Sarajevo ha dato a Barrow visibilità internazio­nale e ha confermato che il ragazzo è sveglio e sa sfruttare le occasioni che gli capitano. Le tre reti contro i bosniaci, favorite dai pasticci degli avversari, sono state segnate tutte con grande opportunis­mo: nulla di particolar­mente bello, se si eccettua magari la rapida rovesciata che ha aperto lo show personale, ma tutto molto utile. In area bisogna essere spietati, punire ogni errore degli avversari e Musa sta cominciand­o a capirlo. Così il sinistro di prima intenzione per il 7-0 e la puntata da pochi passi per l’8-0 sono reti banali nella forma ma comunque importanti nella sostanza: per un attaccante vero i gol contano tutti, anche quelli a risultato acquisito. E Barrow aveva anche servito di petto l’assist per il 3-0 di Masiello, che aveva definitiva­mente risolto la questione qualificaz­ione. In una sola notte il gambiano ha segnato quindi lo stesso numero di reti che aveva realizzato nella scorsa stagione, quella in cui si fece conoscere tra i profession­isti. Nella Serie A 2017-18 Musa aveva fatto dato un dispiacere a Benevento, Genoa e Lazio: tre timbri in 14 presenze complessiv­e (12 in campionato e 2 in Coppa Italia) e 460’ minuti in campo (443’ in campionato e 17’ in Coppa Italia). Una media di una rete ogni 153’ che Barrow farà di tutto per battere anche se non sarà facile: le difese italiane sono decisament­e più solide di quella del Sarajevo e poi quando Duvan Zapata sarà in forma Musa tornerà in panchina ad aspettare il suo turno. Ma questo ragazzo non ha fretta e soprattutt­o non ha paura: giorno dopo giorno sta diventando grande.

ATMOSFERA OK Il Papu lo prende in giro («gli africani sono tirchi») ma lo sostiene molto

Musa ispirato: «Il gol è il mio mestiere, so farne in tanti modi, vorrei arrivare a 15»

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MAGNI Musa Barrow, 19 anni: tre gol al Sarajevo nell’8-0 in coppa

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