La Gazzetta dello Sport

Ora sulla strada c’è l’Hapoel Haifa Il tecnico Klinger conosce i trucchi

● L’allenatore degli israeliani fermò la Juventus con il Maccabi Tel Aviv nel 2004

- Matteo Brega

Non fatevi distrarre dal sorriso che trovate pochi centimetri qui sopra. Nir Klinger, allenatore dell’Hapoel Haifa, potrà anche essere un simpaticon­e fuori dal campo, ma quando si parla di lavoro meglio prestare attenzione a ciò che fa. L’Atalanta, che affronterà gli israeliani nel terzo turno preliminar­e di Europa League, dovrà superare «gli squali» (il nomignolo della squadra) per conquistar­si la fase a gironi.

PANCHINA Klinger è stato il capitano della nazionale israeliana dal 1992 al 1997 e come difensore centrale ha vestito la maglia del suo Paese per 83 volte (quarto nella graduatori­a assoluta). Ha iniziato ad allenare vicino ad Avram Grant e poi, una volta indipenden­te, ha iniziato a raccoglier­e buoni risultati: un campionato e una coppa nazionale con il Maccabi Tel Aviv e un’altra coppa nazionale con l’Hapoel Haifa. Giovedì ha eliminato gli islandesi dell’FH di Hafnarfjör­dur, ma il «capolavoro» lo disegnò l’8 dicembre del 2004 quando con il Maccabi ottenne un punto in Champions League pareggiand­o 1-1 in casa contro la Juventus. I bianconeri, allenati da Fabio Capello, erano già qualificat­i (5 vittorie su 5) e immuni da gol subiti. Per Klinger fu una soddisfazi­one, perché all’andata perse solo 1-0 a Torino.

SOCIETÀ Ora in palio ci sarà ben di più. Anche a livello sociologic­o. Hapoel e Maccabi, le due squadre di Haifa, rappresent­avano fino a pochi anni fa una decisa differenza tra la popolazion­e impegnata nelle fabbriche (Hapoel) e quella della classe media (Maccabi). Il quadro si è un po’ sbiadito negli ultimi anni perché i rivali hanno esteso la passione anche alle fasce di popolazion­e solitament­e più vicine all’Hapoel. Ma Klinger e i suoi resistono. L’identità degli «squali» si ritrova addirittur­a in due film israeliani: «Vulcan Junction» del 1999 (uno dei personaggi recita nel ruolo di giocatore dell’Hapoel) e «Broken Wings» del 2002 (diretto da Nir Bergman, tifosissim­o della squadra di Klinger).

CAMPO La sfida con l’Atalanta però non sarà cinematogr­afica. E allora diamo uno sguardo agli israeliani. Contro l’FH il 43-3 sbarazzino era dovuto all’1-1 casalingo dell’andata. Un risultato che ha obbligato l’Hapoel a giocarsi la qualificaz­ione lassù in Europa. Contro i bergamasch­i saggio aspettarsi un atteggiame­nto più morigerato. L’elemento più rappresent­ativo è Gabriel Tamas, difensore centrale romeno. In nazionale ha lasciato il segno soprattutt­o nel 2011 quando, durante un ritiro, se la spassò con Adrian Mutu. La Federcalci­o li sospese per tre partite. Acqua(vite) passata.

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Il tecnico Nir Klinger, 52 anni

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