«L’avanguardia è azzurra Ho ritrovato il mio gruppo»
●Viviani euforico «Pensare che avevo dei dubbi»
«Siamo stati bravi. Vittoria spettacolare». Elia Viviani, la stella polare della pista italiana, parla in attesa del controllo antidoping. Addosso, la sua sesta maglia di campione d’Europa.
Villa ci ha detto che lei era titubante sulle sue possibilità di dare una mano al quartetto.
«Vero. Alcuni lavori che si fanno per la pista sono simili a quelli che faccio per la strada. Ma avevo dei dubbi. Avrò nelle gambe la potenza e il numero di pedalate necessarie? Al Vigorelli ho fatto fatica, ma in una settimana sono andato a posto. Ho ritrovato le gambe per stare nel quartetto e fare la differenza».
Il segreto di questa squadra?
«Il gruppo. Anche gli sponsor, che fanno parte del gruppo, sono sul pezzo. Ci danno i materiali migliori. Siamo l’avanguardia. La bici è la più veloce al mondo. E avete visto il body? E’ quello che la Castelli fa per Sky. Super».
Che valore ha questo successo dopo avere eliminato i campioni del mondo in carica?
«Tanto anche a livello di nervi. Dopo la qualificazione, quando abbiamo saputo che ci aspettava la Gran Bretagna eravamo tesi. Ma in gara, anche quando siamo andati sotto, non ci siamo scomposti. Grandissimi».
Ci aspettavamo una medaglia anche dallo scratch.
«Sono salito in pista ancora col fiatone. Va bene lo stesso»
A questo punto bisogna andare a caccia di un’altra maglia.
«Sicuro. Se posso scegliere tra quella dell’Omnium e quella su strada (in palio domenica 12, ndr), preferirei la seconda. Anche se mi dispiacerebbe coprire il Tricolore».
Ma no, per «altra maglia» il riferimento è a quella iridata
«Ma non può scappare. Prima o poi una la porto a casa. Che sia su strada o su pista dipenderà da tante cose. Ma non può mancare dalla collezione».