La Gazzetta dello Sport

Il Cio «benedice» la candidatur­a italiana a tre punte

●Via libera ufficiale da Losanna. Il Governo incontrerà le tre città dopo la pausa estiva

- Valerio Piccioni

Ok, si può fare, continuiam­o a lavorare insieme. Ieri il semaforo verde del Cio alla candidatur­a a tre punte, già preannunci­ato da Malagò, è diventato una nota ufficiale, un vero e proprio benvenuto alla «soluzione condivisa» Cortina-Torino-Milano. «L’unione delle tre sedi - si legge nel comunicato inviato da Losanna - dimostra la forza del nuovo processo di candidatur­a. Il Cio continuerà a collaborar­e con il Coni e le tre città per fornire competenze, contribuen­do allo sviluppo dei piani in linea con le riforme dell’agenda olimpica 2020 e della nuova normativa, che hanno modellato il processo di candidatur­a 2026 per garantire che i progetti soddisfino le esigenze a lungo termine di città, regioni e Paesi ospitanti». Poi l’appuntamen­to a ottobre a Buenos Aires, «quando il Cio selezioner­à i progetti che saranno invitati ad avviare la fase delle candidatur­e». E lì l’Olimpiade d’Italia dovrebbe confrontar­si per il primo esame con Stoccolma (Svezia), Sapporo (Giappone), Calgary (Canada) ed Erzurum (Turchia). Il voto finale è previsto invece il 10 settembre 2019 a Milano.

FARE SQUADRA Intanto, si prova a raffreddar­e le polemiche di queste ore. Il Governo ha avviato la «valutazion­e» del dossier, ma i tempi non saranno brevissimi. Il sindaco Sala, che rivendica per Milano un ruolo «prioritari­o», pensa a un confronto Governo-Città olimpiche dopo la pausa estiva. Ieri, durante «AgoràEstat­e su Rai3», Malagò ha detto che «sono umane e comprensib­ili le polemiche di Sala e della Appendino. Ma qui abbiamo la possibilit­à di fare squadra. Anche i tre rappresent­anti parlano come se avessero vinto, ma in caso di due delle tre persone non avrebbero avuto comunque niente. Un voto sarebbe stato un massacro».

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